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venerdì 10 luglio 2020

UNDRESSED (Undressed Series Episode #1) di Moloko Blaze



«Entra, forza. Sei in ritardo di almeno dieci minuti.» Parole implacabili per un tono implacabile. «Ho cacciato via la modella precedente per i suoi ritardi e la sua maleducazione. Non farmi pentire già dal primo giorno.»
Mi guardai intorno, in cerca di uno spogliatoio. Non ne trovai. Ciò che mi balzò agli occhi però era la serie di quadri di persone nude, uomini e donne, in pose trasgressive, nei toni di colore che sembravano ispirarsi alla pop art. Le ragazze, senza nulla addosso, erano umiliate e sottomesse nelle posizioni più perverse che avessi mai visto. Io avrei dovuto fare… questo?
E poi lo sentii, secco come una frustata sulla schiena, l'ordine a cui, da oggi in avanti, avrei obbedito ogni singolo giorno, per molto, moltissimo tempo.
«Sali su quella pedana e togliti i vestiti.»

Il mio nome è Charlotte e sono nei guai.
Non credevo che a diciannove anni sarei arrivata a questo, lontana da casa, indebitata e senza alcuna speranza di pagare l’affitto. Posare senza veli di fronte a due misteriosi artisti per racimolare un po' di soldi mi era sembrata una soluzione rapida, un lavoretto semplice.
Invece mi ritrovo rinchiusa dentro questo appartamento decadente da settimane, con il mio cuore che appartiene a uno di loro e il mio corpo in balia di entrambi: James La Salle e Robin Delacroix, i miei padroni, i miei demoni, i miei angeli, i carcerieri della mia anima. Eppure, non mi sono mai sentita così libera prima d’ora.

Nei bassifondi della peccaminosa New Orleans, un'atipica storia di amore, arte e perversione.


#prodottofornitodaMolokoBlaze
#copiaomaggio
La storia di Charlotte è comune a tante altre salvo poi evolversi in qualcosa di più intricato e avvincente. Charlotte, infatti, come molte ragazze della sua età, lascia la sua casa e la campagna per trasferirsi a New Orleans in cerca di nuove esperienze e dimenticare, per quanto possibile, tutto ciò che le ricordi il suo orribile passato. Ma la vita in città è dura e costosa così per potersi mantenere, trova lavoro come modella presso lo studio di due grandi pittori.

E poi lo sentii, secco come una frustata sulla schiena, l’ordine a cui, da oggi in avanti, avrei obbedito ogni singolo giorno, per molto, moltissimo tempo.
«Sali sulla pedana e togliti i vestiti.»

 L’incontro con James La Salle e Robin Delacroix sarà determinante per Charlotte più di quanto si possa immaginare. Tra pose estenuanti, richieste e ordini la nostra eroina intraprende un viaggio interiore alla ricerca di se stessa che la porterà alla scoperta di nuove realtà finora sconosciute ma a lei più congeniali. Ed è a questo punto che la storia diventa intrigante e si arricchisce di elementi fortemente caratterizzanti. La mistica New Orleans fa da sfondo a un racconto erotico, con qualche accenno di BDSM a mio avviso speciale, un misto di sensualità, e mistero che pagina dopo pagina ci cattura proiettandoci in una dimensione a cavallo tra lo spirituale e il torbido in cui la semplicità iniziale si trasforma in qualcosa di più profondo.

Ma il racconto non sarebbe così bello e non decollerebbe se non avesse personaggi all’altezza, e quelli di UNDRESSED lo sono davvero. Charlotte, James e Robin sono, infatti, eccezionali. La Blaze è riuscita a caratterizzarli stupendamente, il suo stile preciso e l’analisi profonda li ha arricchiti di uno spessore interiore difficile da ottenere nei romanzi brevi. Sono belli ed eleganti, nonostante le loro imperfezioni, ognuno dei tre ha una storia personale che li definisce e li rende in egual misura affascinanti tanto che risulta difficile scegliere un preferito. Non esiste il cattivo o l’antieroe o la principessa indifesa. Tutti e tre sono deboli e forti allo stesso tempo, tutti e tre hanno un passato da cui fuggire, un presente da costruire e un futuro da vivere.


Charlotte è una ragazza provata dal dolore di un’infanzia disgraziata. I segni che porta scolpiti nell’anima le ricordano la sua fragilità ma quelli dovuti alle ferite che deliberatamente si procura la rendono forte e desiderosa di cambiare. La casa/studio di James diventa il luogo in cui avviene la sua trasformazione.

«E che mi dici di quei segni che hai sul corpo?»
Non risposi. Non ne avevo mai parlato con nessuno, eppure parlare con loro stava diventando estremamente complicato. C’era qualcosa nella sua faccia che mi spingeva a rispondere, a raccontare, a rivelare quella parte di me che avevo tenuto nascosta fino a oggi.

Ogni volta che la ragazza diventa il fulcro di un nuovo quadro, una parte di lei si modifica e cresce. L’ingenuità a poco a poco si sgretola e una nuova consapevolezza prende vita, Charlotte alla fine trova una nuova collocazione nel mondo a lei più congeniale. La sottomessa trova in James il suo Master e in Robin un alleato. Il primo insegna con rigidità e precisione, il secondo è un aiutante scrupoloso. Charlotte rimane abbagliata da entrambi, due uomini dall’indubbio carisma e dal fascino prorompente, diversi ma profondamente uniti, l’uno il contrario dell’altro, la notte e il giorno; la luna e il sole.
Difficile scegliere un preferito, non esiste il cattivo o l’antieroe, il principe o il tiranno. Entrambi posseggono qualità e difetti, elementi positivi e negativi, fascino e bellezza.


James è il dominante, il burattinaio, il grande pittore dall’aria bohemien e decadente, il fascinoso satiro spietato e l’amante delicato al contempo.

Muoveva le mie gambe, le mie braccia, il mio viso. Cominciavo a pensare che muovesse anche i fili della mia anima, esattamente come avevo previsto.


James è affascinante e misterioso, distaccato e premuroso, un abile stratega capace di condurre il gioco secondo le proprie regole. Regole che Charlotte non può fare a meno di seguire. Così si abbandona alle sue mani sapienti e abili e si lascia plasmare, fidandosi ciecamente del suo talento.

I suoi occhi mi intrappolarono con il loro potente magnetismo, era come una calamita che mi attirava a sé. Le sue mani mi strinsero i polsi come manette, manette che mi stavano promettendo la libertà di essere me stessa, di riappropriarmi del mio nome, del mio corpo, del mio spirito di tutto ciò che aveva perduto molto tempo fa.


Poi c’è Robin, l’alter ego di James, il ragazzo bellissimo e sensuale, il creolo dagli occhi cerulei, la sua creatura.

Robin, il mio amico, il mio alleato colui che tra i due rappresentava la dolcezza e la tenerezza, caratteristiche che mancavano del tutto a La Salle, mi lanciò uno sguardo preoccupato per poi tornare a dipingere.

Robin le resta accanto, è presente ogni volta che ne ha bisogno, le offre la spalla su cui piangere,  diventa l’amico su cui contare, il premuroso compagno di viaggio verso l’indipendenza. Grazie a loro Charlotte vive esperienze nuove e sconvolgenti e la nuova consapevolezza dei propri limiti le dà la forza per muoversi da sola. Il viaggio si interrompe quando la crisalide si rompe, la farfalla è libera di volare libera verso nuove esperienze. Fino a quando?


Osservai l’efebica figura protagonista di quella serie, un piccolo Pierrot seminudo, senza forme ma dal viso inconfondibilmente femminile. […]
«Una bambola nuda, senza forme, malinconica, sofferente, che ancora non sa nulla della propria sessualità. Una ninfa che tutti vorrebbero possedere ma che nessuno mai potrà farlo davvero.»
«Perché?»
«Perché appartiene già a qualcuno.» «A chi?» domandai in un soffio, con il cuore galoppante.
«All’unico uomo che non è su quella tela.»


Il finale aperto lascia spazio a molte domande alle quali troveremo risposta nei prossimi capitoli.
Consigliato!




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