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martedì 3 ottobre 2023

PER SEMPRE NEL TUO CUORE di B. Celeste




Emery Matterson non è un’adolescente come tutte le altre. Da quando ha perso la sorella gemella per colpa di una malattia, è come se il suo cuore fosse spezzato a metà. Lo stesso dolore ha devastato l’animo dei suoi genitori e distrutto la famiglia. Il padre se n’è andato, e per dieci anni Emery si è tenuta lontana da lui, fino a quando non ha scoperto di avere la stessa malattia di sua sorella. Nel tentativo di proteggere la madre, sceglie di trasferirsi nella casa della nuova famiglia di suo padre. Emery è decisa a rimanere chiusa in sé stessa, sola con i suoi amati libri. Ma non ha fatto i conti con Kaiden Monroe. Per la prima volta, stando vicina a quel ragazzo, riesce a sentirsi normale. Continuamente punzecchiata, messa alla prova, desiderata, protetta... amata. Insomma, viva. Emery ha imparato che tutte le cose belle finiscono. Ma gli occhi profondi di Kaiden potrebbero convincerla che è arrivato il momento di dare ancora un’occasione alla vita e lasciarsi sorprendere.

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Emery Matterson ha solo diciannove anni, ma sembra che per lei il tempo corra troppo in fretta, facendole vive in poco tempo tutto quello che andrebbe vissuto passo dopo passo, facendo le giuste esperienze. Ha visto morire la sorella gemella, ha subìto impotente la rottura dei genitori perdendo ogni contatto con il padre, ma la vita sembra farsi beffe di lei, facendola ammalare della stessa malattia che si è portata via la sua migliore amica e confidente. Pur di proteggere la madre e non farle rivivere la stessa situazione passata, decide di chiamare il padre che non sente né vede da dieci anni, e trasferirsi da lui. Una malattia invisibile che la debilita dall’interno e, se tutti cercano di farla sentire come la malata che non vorrebbe essere, non aveva fatto i conti con Kaiden, il figlio della sua nuova moglie con il quale condivide l’età. Lui non sa niente di lei, della malattia che ha portato alla morte della sorella, la prende in giro, la punzecchia, le affibbia i soprannomi più disparati, intima a chiunque di tenersi lontano da lei… ma allo stesso tempo la protegge, la consola, la ama. Riusciranno a trovare una cura per Emery prima che il suo corpo inizi a cedere?

«Trovo che i libri con i finali più tristi siano i migliori perché ci fanno provare emozioni. Non sempre ci tocca un “vissero felici e contenti”, a prescindere da quanto ci impegniamo».

Ennesima lettura a scatola chiusa. Un libro che mi è capitato quando un’altra ragazza non se l’è sentita di andare avanti. Ho pensato che non era un problema prenderlo in carico, che non leggo mai le trame e preferisco lasciarmi guidare dall’istinto; eppure, non ero pronta a tutto quello che ho letto. Ho iniziato il libro alternando i capitoli di questo con un fantasy per poter spezzare e portare avanti due letture diametralmente opposte, l’ho messo da parte per una settimana quando la mole di lavoro era diventata eccessiva, ma dopo che l’ho ripreso non sono più riuscita a fermarmi, fino a quando non mi sono ritrovata singhiozzante sull’ultimo capitolo.
Emery è un’avida lettrice, tanto da non pensarci due volte nel prendere parte al club del libro del professor Nichols, il suo insegnante di inglese; propone letture che invitano alla riflessione e che si avvicinano alla realtà, perché è vero che scegliamo storie che ci permettano di evadere, ma forse sarebbe giusto concedersi qualche lettura che ci aiuti ad affrontare il mondo esterno. E questo libro lo fa. Un inno alla vita, al godimento di ogni più piccola cosa che a noi potrebbe sembrare insignificante, una riflessione a quei malesseri che non sempre sono visibili perché, come dice la stessa protagonista, “se vado a scuola a studiare, vuol dire che sto bene”. Ma quel male c’è, è insidiato in ogni piccola giuntura del suo corpo, in ogni singola terminazione nervosa; un male che qualche volta non le permette di alzarsi dal letto per quanto gonfi e doloranti sono i suoi arti; che le fa sentire freddo anche se fuori c’è un sole caldo e accecante. Tutto quello che Emery vuole è essere trattata come una persona normale, e ci riesce grazie a Cam, la nuova moglie del padre, che la invita a una giornata di sole ragazze tra shopping e un salto dal parrucchiere, soprattutto quando le confessa che i suoi capelli sono diventati fragili, lasciandole la testa scoperta e le ciocche giacciono sulla federa del cuscino. Una donna che sa cosa significa lottare e stare accanto a una persona che sta male, perché non sempre le parole servono e i gesti dicono più di quello che la voce sarebbe in grado di fare. Una donna che diventa un punto di riferimento per la stessa protagonista, dandole quel senso di famiglia che a lei mancava da anni.

La gente ha paura della verità. Non vuole accettare che ogni singolo giorno accadono cose brutte a persone buone. Le persone lottano. Le persone muoiono. È la vita.


E poi c’è lui, Kaiden Monroe.  Il classico bad boy, il giocatore di lacrosse con tanto di quel talento da portare la squadra alla vittoria, circondato sempre da belle ragazze e con un carisma tale da farsi rispettare da ogni singola persona, professori inclusi. Un ragazzo arrabbiato con la vita per avergli portato via l’uomo cui avrebbe voluto somigliare, e con la madre per averlo tenuto all’oscuro di tutto. Ma la devozione che ha nei confronti di Emery tocca livelli altissimi. La protegge nel suo modo burbero, la ama anche se odia le etichette e la considera la sua migliore amica, e quella sottile linea di demarcazione diventa così flebile fino a scomparire; si informa su quello che ha, cosa la potrebbe far star bene, interpretando ogni minima smorfia del suo viso, sapendo quando prova dolore e quando solo fastidio. Entra nella vita di Emery con la potenza di un uragano, alimentando la sua intensità e la sua forza per farle sentire quanta vita c’è ancora in lei e quanto merita di viverla appieno.

La forza non ha una definizione. Ce l’abbiamo tutti. Magari non pensiamo di averla perché è sepolta sotto strati di dolore, depressione e ansia. La verità è che non si sa mai quando si è forti finché forti non diventa l’unica scelta possibile.

L’intera storia viene narrata unicamente dal pov di Emery con una scena bonus alla fine dell’intero libro e un epilogo a dir poco commovente che vi farà piangere tutte le lacrime che pensavate di non dover versare. L’unico pov è stato fondamentale per capire come una persona affronta il dolore e quanto sia difficile pianificare il futuro quando lo stesso presente risulta essere incerto. È stato emozionante assistere alle confidenze tra Emery e Kaiden all’ombra di un platano che chiudeva i due in una bolla fuori dal mondo, come si sostenevano e si spronavano a vicenda, come l’uno diventasse il sostegno fondamentale dell’altra.

«Non possiamo cambiare ciò che è stato detto o fatto. Se passiamo tutto il tempo sugli aspetti negativi, resteremo arrabbiati per il resto della nostra vita. Perché lasciare che questo ci consumi?»

Una storia che tocca anche i cuori più duri, che non si limita a mostrare il progredire di una malattia difficile da fermare, ma che mostra il coraggio, la forza e la determinazione di una ragazza di soli diciannove anni che vorrebbe fare quello che fanno i suoi coetanei: vivere.
Non è una storia per tutti, ma penso che debba essere almeno una volta nella vita, per ricordarci di quanto preziosa sia la vita di ognuno di noi e di come essere grati ogni giorno per quello che abbiamo. Tenete i kleenex a portata di mano e fatevi emozionare da questi due tenaci e combattivi ragazzi.



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