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martedì 17 giugno 2025

GOD OF MALICE (Legacy of Gods Vol. 1) di Rina Kent


Ci sono incontri che ti cambiano per sempre. E mostri che si nutrono delle tue paure più profonde.


Per Glyndon King, erede di una delle famiglie più influenti della Gran Bretagna, l’arte è una valvola di sfogo dietro alla quale cela un dolore che la sta consumando.
Una notte, sul bordo di una scogliera battuta dal vento, incontra Killian Carson. Studente di medicina dall’aspetto angelico e dall’anima demoniaca, Killian vede in lei qualcosa che nessun altro ha mai notato: un’oscurità che rispecchia la sua.

Con la freddezza di un predatore e la precisione di un chirurgo, Killian si insinua nella vita di Glyndon, dando inizio a un’ossessione reciproca. Lui è determinato a possederla completamente. Lei è incapace di resistere al richiamo dell’abisso che Killian rappresenta.

In un pericoloso gioco di potere e sottomissione, entrambi scopriranno che le cicatrici più profonde sono quelle invisibili e che, a volte, è proprio nella totale oscurità che si può trovare la luce più accecante.

Avvertenze:
God of Malice, primo romanzo della serie Legacy of Gods, contiene scene di sesso non consensuale, altre dove il consenso è dubbio e rappresentazione di pensieri suicidi.

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Com'è possibile che God of Malice non sia riuscito a superare Black Knight o Vicious Prince? È una domanda che mi sono posta più volte durante la lettura, con una punta di speranza ad ogni capitolo. Purtroppo, quella scintilla che mi aveva fatto amare alla follia quei due titoli non si è accesa con la stessa intensità. Eppure, come sempre, Rina Kent ha questa capacità unica di catturarti, di trascinarti dentro al suo universo torbido, contorto e al tempo stesso ipnotico. Anche quando non riesco ad amare completamente una sua storia, non riesco comunque a smettere di leggerla.

C'è qualcosa nei suoi romanzi che ti tiene legato, una tensione, un ritmo, un filo sottile di inquietudine e desiderio. Ogni volta, anche se so che ci saranno elementi già visti, finisco per farmi trascinare dentro. E sì, anche God of Malice ha quell’aria familiare. Mi ha ricordato molto Aiden ed Elsa, soprattutto per il personaggio maschile, Killian Carson. Forse è una scelta consapevole da parte dell’autrice: un'eco voluta, una sorta di richiamo narrativo a figure che sappiamo già funzionare.

Non ci sarà un me senza di te.


Killian è il figlio di Reina e Asher—e qui già si percepisce il peso dell’eredità. Diciannove anni, studente di medicina, geniale, anaffettivo, apertamente psicopatico. Non fa nulla per nasconderlo. Ha un fratello maggiore che tollera a stento e un legame con il padre ballerino. Killian sembra voler testare costantemente i limiti degli altri, manipolare, provocare… e il suo primo incontro con Glyndon, in una scena suggestiva su una scogliera, ne è la prova. Lì, nel momento più vulnerabile di lei, inizia il loro “gioco”. Killian è proprio il classico Dio della Malvagità, come ci suggerisce il titolo.

Glyndon, dal canto suo, è figlia di Levi e Astrid—i personaggi con cui tutto è cominciato. Artista, sensibile, spezzata da un lutto recente, vive al college con le sue amiche cercando di rimettere insieme i pezzi. È un personaggio che ha del potenziale, ma a tratti sembra messo in ombra dalla personalità dirompente di Killian.

Da quella sera sulla scogliera, tutto avrà inizio... E i personaggi, secondari, annunciati mi incuriosiscono. Soprattutto Creighton e Jeremy. Spero mi diano delle gioie.

Se c'è una cosa che ho apprezzato, è quella tensione silenziosa che aleggia tra i protagonisti, l’inquietudine latente, le dinamiche disturbanti che Rina Kent sa costruire. Ma allo stesso tempo, God of Malice non riesce a distaccarsi davvero dai romanzi precedenti. Non osa, non sorprende del tutto. È come se seguisse uno schema sicuro, già collaudato.

In conclusioneGod of Malice è una lettura coinvolgente, disturbante al punto giusto, tipicamente alla "Rina Kent", ma non riesce a superare i picchi emotivi e narrativi delle coppie che ho nel cuore. È un buon romanzo per chi ama l’autrice e vuole continuare a scoprire le storie della Royal Elite e della King US e dei loro figli, ma per chi cerca qualcosa di nuovo o che lasci davvero il segno… potrebbe lasciare un po’ di amaro in bocca.

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