Mara si tiene da tempo lontana da Ilya, e aveva tutta l’intenzione di non rimetterci mai più piede. Tuttavia, una decisione cruciale e sconcertante del re solletica il suo interesse e si ritrova suo malgrado laddove credeva di non tornare. La Morte, infatti, è determinata a sondare la mente di Kitt Azer, dato che lui pare destinato a raggiungerla nel Mors. Trascorrere del tempo col re di Ilya permette a Mara di osservare e studiare il suo castello e chi lo abita. Ed è allora che ricorda che la vita non è solo una corsa inarrestabile verso la morte, ma è molto di più: è scoprire l’amore, è trovare un amico, è mettere da parte anche i sentimenti più alti per attuare una vendetta o per conquistare il potere. Ma le è chiaro che solo e soltanto il fato governa le vicissitudini degli uomini e delle donne, tenendoli per mano fino all’ultimo respiro...
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#copiaomaggio
Attendevo l’arrivo di questo romanzo? Non proprio.
Ho voluto comunque imbattermi in lui? Ovvio.
Speravo di trovare Kai e Pae? Direi che è evidente.
Sono rimasta delusa da questa lettura? Parecchio.
Sapete, a volte dovrei dare ascolto al mio istinto quando mi suggerisce di evitare come la peste una lettura, soprattutto se è superflua. Avevo evitato Powerful, la storia di Adena e Mak, per ovvi motivi (farlo non era necessario) e avrei dovuto fare lo stesso anche stavolta per Fearful. E invece no: la curiosità di vedere che vita la Roberts avrebbe dato a un personaggio che la vita l’aveva persa ha avuto la meglio su di me. Ovviamente le opinioni sono tutte personali, ci sarà, sicuramente chi questa lettura l'apprezzerà, ma non è il mio caso.
Il più forte degli Eletti messo in ginocchio da un’Ordinaria. Ironico. Romantico. Spacciato.
Ho fatto davvero fatica a portare avanti la lettura di questo romanzo e, una volta arrivata alla fine, mi sono chiesta: che cosa cavolo ho appena letto? Giuro, ero confusissima, e l’unica domanda che continuava a rimbalzarmi in testa era: Perché?
Probabilmente Fearful nasconde un significato profondo tra quei capitoli, ma io non sono riuscita a coglierlo: più che emozionarmi, mi ha solo resa frustrata.
L’ambientazione è sempre quella che conosciamo, il Regno di Ilya, con la sua atmosfera ricca di intrighi e potere.
La protagonista, Mara – nientemeno che la personificazione della Morte (e qui devo dire che mi ha spiazzato, perché l’ho sempre immaginata al maschile) – ritorna non per amore o per sete di potere, ma per Kitt Azer, il re, potenzialmente destinato al Mors. Una premessa che sulla carta avrebbe potuto essere intrigante… ma che, almeno per me, non è riuscita a coinvolgere.
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