neurochirurgo Vincent Capello, per andare ad abitare in una casa affacciata su un'incantevole
spiaggia della costa Oregon: la Casa del Drago.
Allison era la più giovane dei bambini fortunati e viveva una vita idilliaca con la sua nuova
famiglia, almeno fino al giorno in cui ha rischiato di morire e, per questo, è stata portata via dalla
Casa del Drago e dalla sua famiglia adottiva.
Tredici anni più tardi, Allison riceve una lettera da Roland, il figlio maggiore del dottor Capello,
che la avverte che il padre è malato e sta per morire. Allison decide quindi di tornare a casa e di
affrontare i fantasmi del suo passato. Vuole scoprire cosa è successo davvero quel fatidico giorno: si
è trattato di un incidente o, come ha sempre sospettato, uno dei membri della sua amata famiglia ha
Chi conosce Tiffany Reisz sa già che ogni romanzo è una garanzia di successo e certo, non rimarrà deluso. Il romanzo è infatti un’altra dimostrazione di intelligente, fresca e intrigante letteratura capace di lasciare un segno indelebile nell’animo del lettore.
Lo stile inconfondibile, l’eleganza dell’esposizione e la sua capacità di esplorare appieno l’animo dei
suoi personaggi, è un chiaro distintivo di bravura e di originalità.
Il romanzo racconta una storia che lascia il segno: si parla di amore, lealtà, fiducia ma anche di paura, sospetto e mistero. Possiamo definirlo un romance dalle tinte gotiche, dunque, che pur essendo contemporaneo, riporta il pensiero ad altre epoche, (mi riferisco a Mary Shelley, per esempio, e leggendo il romanzo capirete il perché).
La protagonista è Allison, una donna di venticinque anni. Vive in Kentucky e lavora per un miliardario, padre della bimba che lei accudisce come babysitter, nonché suo amante da ben sei anni. Consapevole di essere sempre e solo “l'altra”, Allison non può avanzare pretese quando lui decide di porre fine alla relazione. Il momento dell'addio non è però così traumatico: l'arrivo di una lettera inaspettata la incuriosisce e la riporta indietro negli anni in un tempo spensierato e allegro, seppur breve. Il viaggio in Oregon le servirà per salutare un'ultima volta il dottor Capello prima che muoia, per rivedere i suoi fratelli e per trovare risposte.
Il pensiero torna alla casa del Drago e ai sette bambini disadattati i quali, grazie al dottor Vincent Capello, avevano trovato un posto accogliente in cui sentirsi amati e al sicuro. Per tutti il dottor Capello era un eroe, il gigante buono.
Era noto per aiutare i bambini bisognosi. Credo che all’inizio facesse interventi gratuiti o cose simili. A un certo punto, però, è diventato un genitore affidatario e si è preso un gruppo di bambini.
Andando a vivere nella casa del Drago Allison aveva finalmente trovato un padre premuroso e altri fratelli con cui giocare. Studiava, imparava, si divertiva. In casa vigeva la regola della lealtà: tutti dovevano aiutarsi ed essere sinceri. Il dottor Capello aveva spiegato bene quanto fosse importante dire sempre la verità ed era fiero della famiglia che aveva formato tanto che tre di loro, in seguito vennero adottati legalmente, per Allison, invece, non ci fu tempo perché, dopo un incidente, fu costretta a lasciare la casa per andare a vivere dalla zia.
Il giorno che sono caduta- o qualunque cosa sia successa- qualcuno, a quanto pare, ha chiamato mia zia fingendo di essere me, e le ha detto che c’era un assassino nella casa e che doveva venire subito a prendermi.
Sono passati tredici anni da allora, Allison non sa cosa aspettarsi, il ritorno a casa è come una seduta terapeutica, anche se non è facile rituffarsi in quella realtà ormai lontana. Lei è cambiata e così anche gli altri. I ricordi però sono scolpiti nella mente: le basta rivedere Roland perché tornino a galla e la riportino indietro, fugando ogni ombra di disagio.
Allison fece un passo in avanti, e Roland, l’uomo non più bambino, la prese tra le braccia. Sentì il calore della flanella contro la guancia e la durezza del suo petto contro i suoi seni. In quell’abbraccio, lei aveva sette anni e si sentiva al sicuro e di nuovo a casa.
Roland è il ricordo più bello, la prima infatuazione, il punto di riferimento dopo il dottor Capello, il ragazzo che con un sorriso speciale le infondeva sicurezza e le diceva cosa fare.
I bambini di un tempo sono adulti ora: lavorano, amano, ma non dimenticano la loro fortuna. Formano ancora una famiglia affiatata e riconoscente. Ma mentre prima era il gigante buono a vegliare su quei bimbi spaventati, ora sono loro, cresciuti e consapevoli a proteggere il loro vecchio e malato padre.
Il tuffo nel passato riporta a galla storie dimenticate, e il rapporto ritrovato con i “fratelli” richiamano alla memoria situazioni e immagini sconvolgenti e per questo bloccate nell’oblio.
Dopo un inizio tranquillo, andando avanti la leggerezza viene meno. Il ritmo aumenta e una volta arrivati alla casa e dopo aver conosciuto i personaggi e le loro storie, diventa addirittura vorticoso. Quando pensiamo di aver capito tutto, un nuovo elemento salta fuori da un cassetto che si apre o dalla porta della soffitta, e la verità, fino ad allora conseguita, si sgretola davanti ai nostri occhi. Il viaggio nei ricordi scatena sensazioni contrastanti: si passa dall'angoscia alla gioia, dalla solitudine alla rabbia. Lo stupore lascia il posto alla paura e la rassegnazione porta al perdono. Nonostante i molti dubbi, tutti i personaggi, protagonisti e comprimari, restano fedeli allo spirito che li ha uniti fin dall’inizio in casa. Allison, Roland, Thora, Deacon e lo stesso Capello sono tutti consapevoli di ciò che è accaduto, e tuttavia si accettano, si spalleggiano e si proteggono senza giudicare, perché nessuno di loro in fondo è
innocente. La Reisz li tratteggia con sadica maestria, rendendoli così unici e speciali. Ognuno di loro racchiude in sé un mix di luci e ombre, di giusto e sbagliato. Tutti nascondono un segreto, ma nessuno ha paura di mostrarsi e di denudare la propria anima.
L'epilogo poi è un plus, perché, anche se fa ben sperare a un lieto fine, in realtà resta aperto a ogni possibilità.
Consigliatissimo!





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