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martedì 19 maggio 2015

LA REGINA ROSSA – SARA DI FURIA



Nell'Inghilterra di metà ‘800 una bambina orfana viene adottata dalla nobile famiglia Klein, ma un abbozzo di sesto dito e un neo sul viso, considerati marchio di stregoneria, segnano il destino della piccola.
Cresciuta nel sospetto, Christianne, ormai giovane donna, si distinguerà dalle sorellastre per la ribellione alle regole del suo tempo e l’incontro con Nicolas Bourbon, il giovane precettore assunto dalla famiglia per l’istruzione delle figlie, e con il suo corvo, darà inizio a una serie di eventi che movimenteranno la sua vita e che la porteranno a vestire i panni di Thomas Talbot per poter accedere alle conoscenze riservate al mondo maschile.
In seguito alla morte di una delle sorelle, però, Christianne scoprirà di essere davvero in grado di vedere lo spirito dei morti e di poter comunicare con loro.

La sua vita, allora, verrà di nuovo completamente stravolta, e tra fantasmi, segreti e inquietanti misteri, cercherà di svelare la verità sul proprio destino e sulla storia di una delle regine d’Inghilterra più famose di tutti i tempi: la Regina Rossa, Anna Bolena.


Devo ammetterlo: ho sempre preferito gli autori stranieri, senza una motivazione precisa, ma in questo ultimo periodo ho avuto modo di avvicinarmi anche a quelli italiani e devo dire che la sorpresa è stata molto soddisfacente, proprio come in questo caso.
Innanzitutto l’ambientazione e il periodo storico, ci troviamo in Inghilterra a metà Ottocento, un periodo in cui le donne venivano totalmente private di qualunque forma di libertà.
La protagonista indiscussa della storia è la giovane Christianne, dal carattere ribelle e indomabile soprattutto se rapportata al contesto storico in cui vive, è l’emblema della condizione delle donne del tempo.
Il sesso femminile era considerato debole, nessuna donna era libera di avere delle opinioni proprie, non potevano frequentare i luoghi che non erano consoni alla loro condizione, tantomeno le librerie ( addirittura alcuni libri erano proibiti ), non avevano libertà di scelta, non potevano sposarsi per amore, i matrimoni venivano combinati dal padre per un aspetto puramente economico. L’alternativa al matrimonio era il convento.
Le donne che si recavano da sole in chiesa erano viste con sospetto, come se avessero qualcosa di peccaminoso o scabroso da raccontare al pastore.
“ una donna al braccio di un uomo invece, scompariva completamente”
Come se ciò già non bastasse a rendere difficile la vita di una donna a quel tempo, la situazione di Christianne era ulteriormente aggravata dai suoi difetti fisici, un neo sul viso e un abbozzo di sesto dito, il cosiddetto marchio, che, agli occhi di chi la osserva, non lascia alcun dubbio: è una strega.
Chi mai potrebbe amare una figlia del demonio?
“ I suoi genitori erano seriamente preoccupati che in città si spargesse la voce non solo dei suoi difetti fisici, ma anche del carattere indomabile della figlia, e che, per questi motivi, nessuno si facesse avanti per prendersela. In tutti quegli anni Miss Beth non aveva mai smesso di guardarla come fosse l’incarnazione del demonio e non aveva mai mancato di farle notare come i suoi capelli corvini, i suoi occhi neri e il suo indiscutibile fascino, oltre al resto ormai noto, rispecchiassero senza ombra di dubbio i tratti tipici di una strega”


Christianne per poter sopravvivere nella società del tempo, si trasforma con un travestimento in Thomas Talbot, un gentiluomo che proviene dalla lontana America. Il personaggio da lei creato le da accesso ad un mondo e a conoscenze che alle donne erano precluse.
Questo il contesto in cui la trama si svolge, tanti sono i personaggi che vi prendono vita, come il precettore Nicolas Bourbon, del quale Christianne si innamora, ma l’elemento straordinario è la coesistenza di storia e fantasia che accompagna tutto il romanzo.
“ Christianne comprese che la sua maledizione non si limitava al vedere lo spirito dei morti, ma addirittura la decomposizione della loro carne”



Un mistero da svelare, un segreto e un’antica maledizione, figure inquietanti e fantasmi, un mix che mi ha lasciata senza fiato!
In un tempo in cui l’amore non era necessario, riuscirà una strega ad essere amata? E che cosa c’entra Anna Bolena in tutta la vicenda? Leggete questo romanzo e lo scoprirete.
Sulla trama preferisco non dire altro, per evitare spoiler, ma soprattutto per lasciarvi la possibilità di assaporare la storia passo dopo passo, come è successo a me.


Il ritmo della narrazione è incalzante, magnetico, quando sembra che tutto sia chiarito, ecco che la la situazione viene nuovamente movimentata. lo stile è elegante e ben s'addice al periodo storico cui si riferisce.
Un romanzo storico assolutamente affascinante, dalle sfumature gotiche e fantastiche, che mi ha ipnotizzata col suo intreccio, coi suoi personaggi, fin dalle prime pagine e mi ha tenuta incollata fino alla fine. Per tutto il periodo di lettura non sono più stata me stessa, ma sono diventata Christianne,  e al tempo stesso ho riflettuto sulla condizione attuale delle donne e sul progresso rispetto al passato, almeno nel nostro Paese, che mi permette di essere orgogliosa di essere una donna e soprattutto una lettrice.


Sara Di Furia è nata a Brescia nel 1978 ed è laureata in Scienze della Formazione e in Scienze Religiose. Ha già pubblicato diversi racconti e romanzi, ricevendo attestati e premi in numerosi concorsi nazionali. È membro della EWWA ( European Writing Women Association ) ed è insegnante nella scuola secondaria di secondo grado.


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