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mercoledì 8 aprile 2015

IL CANTO DEL DESERTO – ADELE VIERI CASTELLANO



1871. Sylvia, divenuta vedova dopo un disastroso matrimonio, arriva in Egitto con suo padre. Per lei è un sogno che si avvera. Finalmente vedrà i luoghi mitici che conosce solo attraverso le lettere di suo fratello Adam, che da anni collabora nelle sue spedizioni archeologiche con Lord Brokenwood, il suo amore negato dell’adolescenza, ora divenuto cieco a causa di un terribile incidente.

Presto, la bellezza di Sylvia, così eterea da ricordare quella della regina Nefertiti, viene notata da Zayd Ambath, il figlio del rais. Ma lei ha altro per la testa: sta per partire per una spedizione nel deserto unica e irrinunciabile alla ricerca di quello che rimane del mitico esercito di Cambise.

Solo non si aspetta che quel mare di sabbia nasconda una pericolosa minaccia, che può mettere a rischio la sua stessa vita. Toccherà a Lord Brokenwood accorrere in suo soccorso, ma l’uomo avrà bisogno di tutto il suo coraggio, e della forza dell’amore, per salvare Sylvia dalle spire del deserto.



Dio ha creato le terre coperte di acque perché l’uomo vi abitasse;

    poi ha creato il deserto, perché l’uomo vi ritrovasse l’anima.
                                          PROVERBIO TUAREG 

Terra di antiche vestigia l’Egitto racchiude in se la magia di una natura spettacolare che si contrappone a  siti archeologici e costruzioni di grande impatto visivo ed emozionale, alcune delle quali risalgono alla notte dei tempi. Cultura e tradizioni provengono altresì dall'accumularsi delle vicende storiche che l’hanno caratterizzato e dalle molte popolazioni che vi si sono stanziate.

La penna raffinata e sottile di Adele Vieri Castellano tratteggia i fasti di questo antico paese facendoci immaginare i colori del tramonto sul Nilo, lo splendore della città di Luxor, il fascino incontaminato del deserto e la meraviglia delle antiche tombe con i disegni e i geroglifici mantenuti intatti nel tempo dalla benigna influenza del clima secco del deserto.
"Il tramonto rese il paesaggio una fornace d’oro fuso e, nella morbida sfumatura della bruma, apparvero le sagome delle montagne tinte di rosa e d’ametista."
L’autrice si rifà, inoltre, alle influenza sociali e politiche che caratterizzarono il secolo XIX. Nell'ottocento infatti si manifestano le prime ideologie del femminismo che sfociarono poi nel suffragismo e nel movimento femminista vero e proprio. Dalla visione illuminista, che aveva prediletto lo studio della natura della donna, si passò ad una visione più completa dell’universo femminile che si divise essenzialmente in due correnti una basata sull'appartenenza al genere umano, definita egualitaria e l’altra, ispirata all'identità femminile di genere, definita dualista in quanto metteva in discussione il rapporto uomo-donna e donna-famiglia e sosteneva la necessità di riforme educative e legislative. Le protagoniste femminili di questo bel romanzo sono fortemente influenzate da queste ideologie di cambiamento, manifestando un carattere forte e una pronta intelligenza, oltre che idee e comportamenti che destano scandalo presso i più morigerati compaesani e la maggior parte dei familiari.
"E a proposito del fatto che sia diventata una signora, mi spiace contraddirvi ma si ostina ancora a portare i calzoni sotto una falsa gonna. Mi auguro che non siano i miei.

 E’ da tempo che vostra sorella non mette pantaloni smessi, figliolo. Questa …. Come hai detto che si chiama figliola? Gonna pantalone……. Non sono i tuoi, Adam, grazie a Dio non ho il tuo punto vita."      

Sbarcata in Egitto, in compagnia del padre nel dicembre del 1871, Sylvia è una donna che ha già un triste passato alle spalle. Il suo matrimonio, combinato dalla famiglia come si usava all'epoca, è tristemente naufragato a causa di un piccolo particolare che il marito le ha volontariamente nascosto. Dopo averlo scoperto in teneri atteggiamenti con il suo migliore amico, tutti i suoi sogni di essere moglie e madre sono andati in frantumi. Come se non bastasse, il suo sposo, un uomo debole e incapace di affrontare il proprio io, si è suicidato lasciandola vedova in giovane età. Sylvia non si lascia abbattere dalla brutta esperienza, non riconoscendo in se stessa e nel suo atteggiamento di giovane sposa, nessuna colpa che possa aver portato il marito, evidentemente instabile di suo, a compiere il tragico gesto. Sylvia è colta e brillante, per indole le restrizioni dell’aristocrazia britannica le vanno strette e non le manca il coraggio delle proprie azioni. I fatti della vita le hanno lasciato in eredità la consapevolezza di essere una donna forte e trasformato la sua adolescenziale sfrontatezza in garbata fermezza.

“ Oh, solo gli uomini devono stare comodi in sella? Proprio voi mi avete detto che sono diventata grande.  Lo aveva inseguito al galoppo nella brughiera coperta di erica, ma era ancora il diavoletto che un tempo aveva partecipato alle loro scorribande da monelli. Pensate che sia una sciocca smorfiosa come quelle che vi corteggiano a Londra? "




Sul traghetto che dalla foce del Nilo li porterà alla città di Luxur, la “città dalle cento porte” fa conoscenza con Judith che, americana e figlia di un magnate delle ferrovie, trascorre ogni anno un lungo periodo in Egitto con la madre. Judith è un tipino particolare e non passa inosservata per via della fluente chioma, il corpo perfetto e una personalità frizzante. Judith si occupa di disegno, il suo sogno è diventare pittrice e ha studiato in una prestigiosa scuola Francese, molto liberale. Le due ragazze stringono presto amicizia accomunate dalla passione per l’arte e la voglia d’indipendenza.
Molto interessanti anche le figure maschili Nicholas Duca di Brockewood e il suo amico Adam, Visconte di Selborne e fratello di Sylvia.
Il romanzo si svolge proprio in quel periodo in cui la colonizzazione dell’Africa, da parte delle potenze europee, raggiunse il proprio apice. Francesi ed Inglesi si appropriarono con determinazione di quei territori ricchi di cultura e di mistero per sfruttarne le risorse naturali del territorio, ma anche per assicurarsi sbocchi strategici che permettessero il trasbordo delle merci dal Mar Rosso al Mar Mediterraneo. Nel  1854 la Francia ottenne la concessione per lo scavo del canale di Suez e nel 1857 Inghilterra ottenne quella per la costruzione della ferrovia che avrebbe unito Alessandria al Cairo e successivamente a Suez. Parallelamente si moltiplicarono le spedizioni che avevano come fine il ritrovamento di antichi siti, mitologici e non.
Amanti dell’avventura e, troppo irrequieti per rimanere confinati all’interno di una nobiltà prossima al declino,  frivola e dedita soltanto a intrighi di corte e tradimenti, Nicholas e Adam erano partiti alla volta dell’Egitto alla scoperta dei numerosi siti archeologici che vi proliferavano come funghi. Dieci anni di avventure e spedizioni estreme che li avevano temprati nel carattere e nel fisico, regalando loro grandi soddisfazioni ma anche gravi pericoli. Durante un trasferimento nel deserto, un grave incidente aveva stroncato la vita della giovane moglie del Duca, lasciandolo ferito nel corpo e nello spirito, ma soprattutto cieco.
L’incontro fra Sylvia e Nicholas, veri protagonisti del romanzo, mette a contatto due cuori feriti dalle vicissitudini della vita. Due cuori che si scoprono piano piano, gioioso e intraprendente quello di lei, ombroso e caustico quello di lui e, seppur con estrema precauzione da parte di entrambi, danno vita a una storia d’amore calda e appassionante,  che si alimenta pagina dopo pagina durante la lettura, superando ostacoli e imprevisti, forte anche dell'insperato aiuto di un antico Faraone.
Quando posò di nuovo la bocca sulla sua, a lei sfuggì un gemito. Il cuore di Nicholas batteva all’impazzata, le orecchie gli ronzavano. Quel bacio forse avrebbe cambiato tutto, eppure non voleva fermarsi, non ancora. Fece scorrere il pollice sul mento di lei, lo abbassò costringendola a schiudere la bocca. Aspirò il suo respiro, mordicchiò piano il labbro inferiore, lo accarezzò con la punta della lingua prima di entrare nello spazio caldo, invitante,"


La storia secondaria, tra Adam e Judith è altrettanto bella ed interessante soprattutto perché lui, puritano e convenzionale, assertore del fatto che le donne debbano dedicarsi solo alla casa ed alla famiglia, si trova alle prese con una peperina niente male decisa a fargli rimangiare tutte quelle belle parole in cui si bea. E ci riesce, eccome che ci riesce.
“Non aveva provato un fremito di lussuria da parecchio tempo ed era sorpreso dalla propria reazione. Fino a quel momento si era creduto immune ai carnali impeti virili, che trovava volgari e funesti per un uomo dotato di buonsenso e razionalità. Che la signorina Judith Brassey lo stuzzicasse in quel modo rude e primitivo, era inconcepibile”



Sono molti i punti forti di questo romanzo. Ogni lettore che, come me, subisca in maniera incondizionata il fascino della storia antica e delle meraviglia che, sopravvissute alle insidie del tempo, ti regalano emozioni tanto forti da poterne evocare chiaramente nella propria testa l’odore ed il colore dei luoghi e dei tempi da cui provengono, apprezzerà le minuziose e dettagliate descrizioni che scaturiscono dalla sapiente penna di Adeli Vieri Castellano. Il caleidoscopio della natura, i sapori del cibo, le insidie del deserto, il fiero portamento dei meravigliosi cavalli arabi, arricchiscono la narrazione di raffinatezza. I dialoghi tra i protagonisti e non, sono interessanti, mai banali. Adele scava tra i sentimenti facendo scaturire le emozioni più forti che hanno contribuito a costruire il bagaglio vitale di ogni personaggio. Essi si mettono a nudo fino in fondo all'anima affrontando a muso duro le loro debolezze e traendo da queste ultime l’energia necessaria per cambiare impronta alla propria vita e a certe, fino ad allora ritenute indiscusse, opinioni.  Non mancano le scene erotiche, molto intriganti e sensuali. Più di una volta ho sentito sotto pelle quel brivido effimero che una scena d’amore ben raccontata sa suscitare. Se aggiungiamo il fascino dell’avventura, un pizzico di suspance, il perfetto amalgama tra mitologia e  realtà e, perché no le interferenze causate dal cattivo di turno, abbiamo tutti gli ingredienti perché “Il canto del deserto” possa riscuotere il successo che merita. Personalmente posso dire di averlo trovato molto più completo dei precedenti lavori dell’autrice, che comunque non erano per niente male.  
" Aton, tutte le creature del mondo sono nelle tue mani, proprio come tu le hai fatte. Con il tuo sorgere, esse vivono. Con il tuo tramontare, esse muoiono. Tu stesso sei la durata della vita. Gli uomini vivono attraverso di te. I loro occhi ricolmi di bellezza fino all'ora del tuo tramonto. Ogni fatica viene messa da parte quando tu sprofondi a ovest." 

Per ulteriori informazioni, cliccate qui per leggere della presentazione del libro a cura della Cosmo Girl Francesca Mola .



Nata a metà degli anni sessanta, Adele Vieri Cstellano ha adottato come nome d’arte il nome della bisnonna, ligure doc e cugina di un ufficiale che combatté a fianco di Garibaldi, in Sud America e per l’Unità d’Italia. Dai nonni ha ereditato lo spirito combattivo e la testardaggine. Vissuta per cinque anni in Francia ha girato mezzo mondo ma gli unici punti saldi della sua vita sono sempre stati lettura e scrittura. A nove anni, scrive il suo primo racconto di fantascienza, a dodici comprava Topolino ed Urania, la storica pubblicazione di letteratura fantascientifica di Mondadori. Appassionata di storia antica, di due periodi storici in particolare, l’antica Roma e l’Egitto, oggi vive a Milano, lavora e traduce per case editrici italiane. Collabora con un blog e scrivere racconti e romanzi d'amore è da sempre la sua più grande passione.
Per Leggereditore ha pubblicato:

La serie di romanzi storici dedicati all’antica Roma:

·       Roma 40 d.C. Destino d’amore

·       Roma 39 d.C. Marco Quinto Rufo

·       Roma 42 d.C. Cuore Nemico;

Il gioco dell’inganno;

Il canto del deserto;


Per Emma Books:

Ha partecipato all’antologia: Gli uomini preferiscono le befane.

Serie RS  Legio Patria Nostra:

·       Implacabile.



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