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martedì 21 luglio 2015

DOG CRAZY di Meg Donohue



Specializzata nell'assistenza a chi deve affrontare il lutto per la perdita di un amico a quattro zampe, Maggie Brennan usa un mix di empatia, intuizione e humor per aiutare i suoi pazienti a superare l'angoscia per la perdita dei loro amati animali. È molto brava nel suo lavoro, ha un dono speciale nel guidare gli altri attraverso situazioni difficili ma la stessa cosa non si può certo dire per lei, che deve ancora imparare a gestire la sua paura per le novità. Tutto cambia quando un giorno si presenta nel suo ufficio una donna che sostiene che il suo cane non è morto, ma è stato rubato. Partita alla ricerca dell'animale per le strade di san Francisco, Maggie si trova coinvolta in una storia misteriosa che la costringerà ad affrontare le sue paure più profonde e ad aprire il suo cuore a un nuovo amore.


Maggie ha superato i trent’anni e dopo una delusione d’amore, decide di lasciare Philadelphia per trasferirsi a San Francisco, dove avvia la sua attività: consulente per l’elaborazione del lutto per la perdita di animali domestici. Nel suo lavoro è molto brava ed empatica, sa sempre confortare e aiutare i suoi pazienti. Non si può dire che sia altrettanto brava con se stessa. Almeno fino a che nel suo studio non arriva Anya , una paziente particolare; infatti è convinta che il suo cane Billy non sia morto, ma che sia stato rubato da qualcuno.

“ I consulenti nell’elaborazione del lutto per gli animali domestici ascoltano tante storie felici. A queste parole la gente sembra sempre sorpresa, dando per scontato che le sedute siano perlopiù lacrimevoli e strazianti. Sì, certo, le lacrime ci sono, ma ci sono anche le storie dei cani che ci hanno fatti sentire meno soli, i cani che ci hanno insegnato ad amare, che ci hanno allargato e riempito il cuore. “
“I cani ci rendono migliori”


La storia decolla quando Maggie decide di aiutare Anya nella sua ricerca, inizia così una nuova e bella amicizia tra le due e soprattutto Maggie dovrà fare i conti con le proprie paure nascoste: infatti sono 98 giorni che non esce di casa perché soffre di agorafobia. Il rapporto con Anya la sprona a guardare in faccia la sua realtà e cercare di combattere le sue fobie e le farà riprendere il controllo della propria vita sotto tutti gli aspetti.

“… E poi a volte il meglio che si può fare per una persona è limitarsi a camminarle accanto in silenzio, lasciandola da sola con i propri pensieri pur restando una presenza concreta al suo fianco. I cani sono esperti nel farlo, ci lasciano da soli senza che lo siamo a tutti gli effetti, e così ci permettono di trovare la maniera di stare bene con noi stessi.”

Maggie ha da poco perso il suo compagno di vita a quattro zampe, Toby, che le ha fatto compagnia per ben tredici anni. Da quel giorno si è chiusa in sé stessa e ha cercato di aiutare gli altri a superare, ciò che in realtà lei non è in grado di superare. Un romanzo appassionante, che parla di amore, di perdita, ma anche di rinnovata fiducia in se stessi; di quanto sia importante avere qualcuno al proprio fianco che ci sostenga nei momenti difficili e che ci accompagni in quelli facili, che sia un amore, un amico a due o a quattro zampe.

“le emozioni possono essere subdole: passano anni e anni prima di scoprire il dolore che alberga dentro di noi, avvinghiato al nostro cuore.”

In particolare qui si parla del rapporto che si può instaurare con un cane, prendendosene cura e la gratitudine e l’amore incondizionato che caratterizza questi animali, che amo in particolar modo, ai quali davvero manca solo l’uso della parola; ma pur non parlando, riescono con uno sguardo, un gesto o un verso a comunicare molto più di quanto si possa riuscire a fare con il linguaggio verbale. In questo modo, gli amanti dei cani, possono sperimentare un tipo di rapporto esclusivo, che difficilmente si può instaurare con un altro essere umano, basato sulla fiducia, la fedeltà e la reciproca dipendenza.

“E’ questo il problema con i cani. Una vita intera d’amore racchiusa in un lasso di tempo troppo breve. Siamo obbligati a vederli morire. Siamo obbligati a lasciarli andare.”
“Certa gente non comprende il grado d’importanza di questo rapporto. È difficile abbandonarsi al lutto come si vorrebbe, per timore di essere giudicati dagli altri. Ma l’amore è amore e la perdita è perdita.”


L’autrice usa uno stile scorrevole e semplice, tanto che ci si affeziona facilmente ai personaggi, alle loro storie e ai loro amici a quattro zampe e si è restii a lasciarli andare, una volta arrivati al termine dell’avventura. È come averli conosciuti davvero. Bello anche il rapporto che si sviluppa tra Meggie e Anya, un rapporto che cresce, in cui le due donne imparano a conoscersi, traendo reciproco sostegno e acquistando il coraggio necessario a riprendere le redini delle proprie vite. Non mancano i momenti tristi, dovuti soprattutto ai ricordi e alla sofferenza che essi comportano   e alle emozioni che suscitano nel lettore; non nascondo di essermi commossa, ma ho anche sorriso e fatto il tifo per i personaggi, non solo umani. Una storia che mi ha toccata nel profondo, ma che è anche un incoraggiamento a non arrendersi e ad andare avanti. Sempre.


“Ci portiamo dietro i nostri amori e le nostre perdite, ma anche se non sappiamo cosa c’è in serbo per noi, impariamo lungo il cammino – non importa da chi, cane o essere umano – ad andare avanti.”


Se amate i cani, se avete un amico a quattro zampe che non potrete mai dimenticare, se vi piacciono le storie autentiche, questo è il romanzo che fa per voi.



Nata e cresciuta a Philadelphia, Meg Donohue si è laureata con un master in scrittura creativa alla Columbia University. I suoi romanzi venduti in tutto il mondo, in pochissimi giorni dalla loro uscita hanno scalato tutte le classifiche americane, ottenendo ottimi consensi di pubblico. Attualmente vive a San Francisco. Online la trovate su www.megdonohue.com.


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