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venerdì 18 dicembre 2015

IL PROFUMO DEL SUD di Linda Bertasi



TITOLO: Il profumo del sud


AUTORE: Linda Bertasi


ANNO: 2015


EDIZIONE: II



PAGINE: 308



FORMATO: cartaceo    ISBN: 9781514133538

PREZZO: € 14,56


PAGINE: 279      

FORMATO: ebook       ISBN:  9786051760261

PREZZO:   € 1,99

http://ilprofumodelsud.blogspot.it/



Un piroscafo prende il largo dal porto di Genova verso il Nuovo Mondo. Sul ponte, Anita vede la terraferma allontanarsi e, con essa, tutto il suo passato: una famiglia alla quale credeva di appartenere, i suoi affetti, una scomoda verità. A condividere il viaggio con lei, la matura Margherita e il suo protetto, il seducente Justin Henderson. Giunti in America, Margherita convince Anita ad essere sua ospite per qualche tempo, nella sua dimora a Montgomery. La ragazza accetta, sicura di dover ripartire al più presto. A farle cambiare idea saranno le bianche colline del Sud e un tormentato amore più forte delle sue paure.
All’orizzonte, l’ombra oscura della guerra civile.

Linda Bertasi scrive un romanzo che dell’Ottocento ha il sapore, un romanzo nel quale la Storia non è semplice sfondo ma protagonista attiva della vicenda. Narrativamente impeccabile, emotivamente travolgente, Il profumo del sud è una storia di passione: quella per la terra alla quale sentiamo di appartenere e quella per la persona che siamo destinati ad amare.







La guerra è bellissima per coloro che non l’hanno vissuta. (Erasmo)

Porto di Genova, luglio 1858: mentre la lanterna saluta per l’ultima volta il piroscafo in partenza  con destinazione Nuovo Mondo, Anita Dalmasso scompare per sempre, divorata dal fuoco interiore scatenato dalla scoperta delle sue vere origini e dalle ceneri rinasce Isabella Giordano. Coraggiosa e indomita, Isabella rincorre il sogno di rifarsi una vita nelle Americhe, lontana da Torino, la città dove è cresciuta, e dai Dalmasso che l’hanno adottata da piccola: dignità e amor proprio non le consentono più di sentirsi parte di quella famiglia che tanto le ha dato ma che non è la sua vera famiglia. Anita, in cuor suo, non si sente degna di portare quel cognome tanto in vista, come una qualsiasi usurpatrice. Durante la traversata stringe amicizia con Margherita Castaldo. Sulla quarantina, di origini napoletane, Margherita vive da anni in Alabama, dove possiede e dirige una fiorente piantagione di cotone, eredità del defunto marito. Tra le due donne nasce l’amicizia, e Margherita donna intelligente e sensibile, si rende conto che alla sua nuova giovane amica servono un supporto ed una guida che l’introduca agli usi e costumi di quella che diverrà la sua nuova terra.
Quello con Margherita Castaldo non è l’unico incontro della  “ neonata”  Isabella. Su quel piroscafo, mentre le dolci coste liguri si allontanano sempre più, un uomo ancor giovane e avvenente ammira incantato la bellezza genuina e mozzafiato della ragazza.

I suoi capelli furono i primi a colpirlo: una folta chioma sbarazzina, preda della brezza leggera.
Boccoli di un castano incendiato s’inanellavano sulle spalle, celate da un lungo mantello scuro; sotto quel sole mattutino, parevano catturarne i raggi imprigionandoli tra le ciocche ondeggianti. Distava non più di cinque metri da lui, respirava a intermittenza e, ogni volta, il petto si sollevava, mostrando la generosità delle sue curve. Indugiò sui fianchi sottili e sulla vita sinuosa, immaginando le lunghe gambe flessuose intrappolate nella crinolina. Un brivido lo sorprese, mentre fantasticava sul corpo invitante di quella donna pudica. Amava quel genere di femmine: sotto la timida scorza, nascondevano un animo succoso e ardente. Un alito di vento s’insinuò sotto il mantello, scoprendole la spalla. Lei si volse, trattenendo la stoffa, castigandola con l’imposizione della mano guantata e lui scorse i suoi occhi scuri, profondi: due perle d’inchiostro su una pergamena d’alabastro. E lì, tra le lunghe ciglia nere, qualche stilla disegnava un percorso insolito, un tortuoso tracciato che moriva sulle labbra piene: due pesche setose da mordere seduta stante. Piangeva in silenzio, lasciava scorrere quella muta emozione senza porvi freno, senza trattenerla.

Pur dotata di vivace intelligenza e di una mente pronta, ingenuamente Isabella finisce con il trovarsi alla mercè di un paio di rozzi marinai ubriachi, che intuendo in qualche modo che la ragazza è sola e senza chaperon, provano ad approfittare di lei. E’ in questo modo che le strade di Isabella e di Justin Henderson si intrecciano per la prima volta. Fin dal primo incontro tra i due divampano scintille:  passione e desiderio in Justin, turbamento e acredine, sviluppata quale forma di difesa personale davanti ad un uomo così bello ed interessante, in Isabella.

«Se in voi è rimasto un seppur minimo briciolo di onore, vi chiedo di allontanarvi e portarmi rispetto. Non rammento di avere commesso alcuna leggerezza tale dall’indurvi a prendervi simili licenze.»

 «Prima mi schiaffeggiate e poi nascondete la mano, Signora Giordano.»

 «Meritavate quello schiaffo, riguardo all’evitarvi ho i miei buoni motivi per voler affrontare questa traversata in solitudine.» Nessuna reazione. Di fronte al suo silenzio, Anita riprese: «Ma a voi interessa una sola cosa, signor Henderson, e di certo non è la mia anima!» 

«Per l’anima c’è sempre tempo» commentò, attirandola a sé. Non la colse impreparata, lei alzò il braccio, pronta a colpirlo, ma ancora una volta lui ebbe il sopravvento. Le immobilizzò prontamente l’arto e Anita si ritrovò stretta in una morsa che non lasciava scampo.

Una volta sbarcati ad Ellis Island, Isabella si lascia convincere da Margherita ad accantonare il progetto iniziale di recarsi a cercare dei lontani parenti ed accetta di trascorrere un periodo di tempo a casa dell’amica a Montgomery. L’incontro con il sud è determinante per la ragazza, i bianchi filari di cotone, il profumo inebriante delle camelie, l’azzurro del cielo e il rosso del fiume sotto ai raggi infuocati del sole al tramonto: tutto trama per trasformare quello che avrebbe dovuto essere un breve soggiorno, nella destinazione definitiva.  In Alabama le strade di Isabella e Justin si incontrano nuovamente e il loro amore fiorisce come le magnolie a fine primavera.


..si ritrovò a un soffio di distanza dalle sue labbra rosse sotto la luce del pomeriggio inoltrato. La attirò prepotentemente a sé, soffocandola in un secondo bacio, più intenso, più vibrante; le labbra dischiuse, le lingue che si cercavano, che si accarezzavano. I boccoli sfuggiti all’acconciatura s’insinuavano tra le dita dell’uomo, morbida e calda lana in una notte d’inverno, i polpastrelli di Justin scesero sul collo vellutato, sullo sterno, spingendosi fino alla scollatura del corpetto palpitante. Anita gemette, travolta da quell’ondata di emozioni sconosciute. Non aveva mai baciato nessuno prima, non aveva mai sentito il fiato caldo di un uomo sulle tempie, dentro la bocca.
Saranno i venti di guerra a scombussolare le carte in tavola e portare il romanzo verso un epilogo mai immaginato. Lungo il cammino incontriamo altri personaggi, secondari sì, ma tutti con una storia da raccontare, con delle tragedie da affrontare, con degli amori da conquistare. Uno di questi è l'industriale sudista Cristopher Jones: sembra un personaggio di contorno, ma il suo apporto alla vicenda è determinante perchè Jones si innamora di Isabella.

La contrapposizione tra l’amore passionale ed egoistico di Justin e quello paziente e disinteressato di Jones, sono il fulcro attorno a cui ruota tutta la storia. Il rapporto fra Isabella e Justin non diventa mai totale e prioritario: non per Justin perlomeno. Egli ha sempre qualcosa da fare che lo distoglie dai progetti di vita con la sua donna. La morte del fratello da vendicare, la guerra civile che impazza: Justin è troppo sanguigno per accontentarsi di vivere gli eventi da osservatore. Dentro di lui brucia un fuoco che non riuscirà mai a domare e che lo porterà a sacrificare ciò che ha di più caro al mondo. E mentre il personaggio di Justin Henderson affonda nella melma delle proprie ossessioni quello di Christopher Jones fiorisce e prende piede lentamente, inesorabilmente.  



«Perdonatemi, signor Jones, vado di fretta.» «L'avevo notato» le sorrise. Isabella ci riprovò e questa volta riuscì a issarsi sulla sella, una gamba su ogni lato. «Vi consiglio di tornarvene a casa più in fretta che potete, signor Jones, tira una brutta aria da queste parti.» E scagliò il cavallo nel parco. L‟uomo stava ancora fissando l'ingresso di Villa Spencer quando William lo raggiunse: «Jones, cosa fate qui fuori?» «Chi era quella donna?» William seguì il suo sguardo e gli occhi s'indurirono seduta stante. «Una guastafeste. Venite, rientriamo.» Jones indugiò qualche istante ancora e si decise a seguirlo. Si ritirò dopo una mezz'ora, aveva il sorriso sulle labbra quando s'infilò nel letto. Una guastafeste, così l'aveva definita Spencer, e Christopher Jones amava le guastafeste.

Un bel personaggio davvero, Cristopher. Di primo acchito si ha la sensazione che sia uno di quegli uomini facili da detestare: ricco industriale, sudista incallito, estremamente sicuro di sé e misurato. A pelle si pensa che sia sempre in procinto di tessere chissà quale inaudita trama per assicurarsi le grazie di Isabella e invece…….. Invece è un uomo vero, uno che sa amare totalmente e incondizionatamente, uno che sa mettere l’amore per una donna davanti a se stesso ed ai propri bisogni e l’inatteso epilogo a cui accennavo sopra, gli rende pienamente giustizia. Impossibile non notare il parallelismo tra la conclusione de "Il profumo del sud" e il racconto "Il silenzio del peccato" (racconto breve pubblicato da poco con la ce Delos Digital): Linda Bertasi  predilige e sponsorizza l'amore vero, quello che non si nutre di solo piacere ma anche di rispetto, dedizione e condivisione.

Ritratto di un’epoca affascinante e tribolata, Il profumo del sud, ti porta in volo con la fantasia dalle cime innevate e le dolci colline della giovane nascente Italia alle praterie e le immense distese coltivate della altrettanto nascente Unione degli Stati Americani. Confesso che, pur amando molto la storia, non avevo mai pensato a questo parallelismo. Mentre  Garibaldi sbarcava a Marsala Con i suoi 1000, per rendere effettivo il sogno di uno stato italiano unito e indipendente, e piano piano risaliva lungo lo stivale, Abramo Lincoln diventava il primo presidente repubblicano dell'Unione degli Stati Confederati d'America. Il suo insediamento portò alla Guerra di Secessione americana. Grandi battaglie e il sacrificio di molte vite, sconvolsero le terre bruciate dal sole del sud. Quattro lunghi anni che si conclusero con la vittoria dell’Unione e il proclama di abolizione della schiavitù in tutti gli stati.

Onore e merito a Linda Bertasi che ha saputo rendere in maniera perfetta l’atmosfera inquietante ed il clima di paura e odio che caratterizzarono quei giorni così tristi, ma tanto importanti per la storia dell’umanità. I luoghi ed i fatti sono descritti con accuratezza e con il suo libro, non solo racconta una bella storia d'amore, ma ci presenta un mondo dove il dolore si mescola all'onore, la morte si contrappone alla vita, il piacere fa eco alla disperazione. Perfetta la ricostruzione storica, certamente frutto di un grande lavoro di ricerca, scorrevole e appropriato il lessico, e come grande valore aggiunto le storie dei personaggi secondari, che si adattano e completano la descrizione del periodo storico. Ci sono anche un piccolo glossario e una guida, a fine libro, indicati per chi ha piacere di approfondire le note storiche ed i termini tipici del luogo e dell'epoca e la prefazione a cura di Adele Vieri Castellano, un altra grande fautrice del romanzo storico italiano.

Un libro piacevolissimo, un romanzo storico con tutti i crismi, un ritratto preciso ed appassionato di quel tempo che fu. Una lettura che consiglio non solo alle amanti del genere, ma anche a tutte coloro che ancora credono nella qualità della scrittura e dei contenuti, senza privarsi del piacere di godere ed immedesimarsi nei protagonisti di una bella storia d'amore.

Chiudete gli occhi e liberate la mente, ammirate le immense distese di bianco cotone scintillare al sole, mentre il profumo delle camelie inebria i sensi e il cielo si tinge di rosso a ponente: domani è un altro giorno!

La brezza mattutina le scompigliò i capelli e i boccoli ramati le bendarono gli

occhi, costringendola a chiudere le palpebre. E lì, davanti a lei, scorse una

Whitehill bianca come il latte, nivei campi a fare da contorno e un uomo e una

donna che si abbandonavano alla passione, giovani e inconsapevoli, mentre il

profumo di muschio e gelsomino si disperdeva nel vento.







INTERVISTA 


Ciao Linda e benvenuta nello spazio dedicato alle interviste sul nostro blog, Romance & Fantasy for Cosmopolitan Girls; grazie per avere accettato di rispondere a qualche domanda per le nostre lettrici. Come saprai il blog dedica un ampio spazio alle scrittrici italiane emergenti e, con grande orgoglio, a quelle già affermate come te. Recentemente ho avuto il piacere di leggere due tue fatiche: il tuo ultimo racconto “Il silenzio del peccato” e la riedizione de “Il profumo del sud”. Balza subito all’occhio la tua passione per lo storico, quindi la domanda è d’uopo:
Chi è Linda Bertasi e soprattutto, da chi o da cosa nasce la tua grande passione per la storia ed in particolare per l’epoca Tudor?

Un caloroso saluto a questo bellissimo blog e a tutti i suoi lettori. Sono mamma di una bellissima bambina, gestisco un’attività commerciale nella provincia di Ferrara e nel tempo libero mi dedico al mio blog dove do spazio agli emergenti. È vero sono una grande appassionata di storia, chi mi conosce mi definisce “una donna nata nel secolo sbagliato”. La mia passione nasce con me, non ricordo un periodo della mia vita che non fosse legato alla storia. Avevo dodici anni quando lessi la prima biografia di Anna Bolena e da allora non ho mai smesso di informarmi al riguardo, leggendo saggi e biografie storiche. Per me la storia è vita, è respiro, tutto ciò che siamo deriva dalla Storia, sarebbe stupido ignorarla.

Quando hai deciso che scrivere sarebbe diventata una parte così importante della tua vita, e perché?

Leggo e scrivo da sempre, sono sempre stata una patita di letteratura. Anche qui non ricordo un momento che non fosse legato alla scrittura. Ho iniziato con i diari, la corrispondenza tra amici vicini e lontani, con poesie, racconti e, infine, sono approdata ai romanzi. Il primo libro, che ancora custodisco nel cassetto, era un tomo di 400 pagine scritte con la macchina da scrivere. Avevo quindici anni e da allora non ho mai smesso di creare. Ma, se ora mi leggete, lo devo a mio marito che mi ha convinto a spedire il primo manoscritto “Destino di un amore”.

Ricordi ancora qual è stato il primo libro che hai letto?

Domanda difficilissima. Forse fu “Il piccolo principe” anche se il primissimo libro fu una racconta di favole “La piccola fiammiferaia e altri racconti”.

Cosa ti piaceva leggere da ragazzina e cosa leggi invece ora? C’è un libro in particolare che ti ha lasciato il segno, nel bene o nel male?

Da ragazzina leggevo i libri di nonna. È una lettrice accanita come me. I primi romanzi furono quelli di Belva Plain e Danielle Steel. Li ho letti praticamente tutti. Poi ho proseguito con i libri-game che si trovavano in biblioteca, ho letto Sandra Brown e Nicholas Sparks. Sono cresciuta con Shakespeare, di cui conservo tutta l’opera, Tolstoj e Jane Austen. Due romanzi mi hanno lasciato un segno importante sono: “Il diario di Anna Frank” da cui deriva la mia passione per il romanzo epistolare che ho ripresentato in parte nei miei romanzi e “Ragione e Sentimento” di Jane Austen. La Austen è la mia Musa da sempre, devo a lei la mia passione per il regency, per la storia, per sete trine e merletti.

Non è facile approcciare al panorama letterario italiano. Oggi come oggi con l’avvento dell’era digitale, sono in molte a tentare la fortuna, ma il successo arriva sempre soltanto per poche, probabilmente le più intraprendenti e non sempre le più brave. Non è il tuo caso perché i tuoi libri sono bellissimi e molto curati sotto tutti i punti di vista. Come sei arrivata a farti pubblicare da una ce e cosa si prova quando arriva il contratto? Immagino che l’emozione sia indescrivibile.

Concordo, a me non piace per niente questo nuovo sistema di reclutare autrici sugli Store in base a classifiche, preferivo il buon vecchio sistema: inviare il manoscritto cartaceo e attendere. Ricordo ancora quando inviai a Mondadori ed Einaudi, mi ritornò il manoscritto con tanto di correzioni. Allora i libri li leggevano sul serio prima di rifiutarli. La prima volta che una casa editrice accolse un mio lavoro fu nel settembre del 2009: tornare dal mio viaggio a Londra, meta che amo e  mia seconda patria, e trovare la mail in cui mi si comunicava l’interesse per il mio libro fu un’emozione indescrivibile. Per quanto riguarda il contratto non mi fece effetto, non quanto vedere il mio nome stampato per la prima volta su un romanzo. Mi sentivo una piccola Diva, poi tornai con i piedi per terra.

Hai incontrato delle persone che ti hanno supportata ed incoraggiata, stimolata a proseguire per la tua strada? Se si c’è qualcuno che vorresti ringraziare in particolare?

Di persone in questi anni ne ho incontrate tante, soprattutto con l’avvento dei Social. Chi mi ha sempre supportato è stata la mia famiglia che ha sempre creduto in me. Mia madre è la mia Beta, se un romanzo non piace a lei, non lo invio neppure alla casa editrice.

Al contrario invece, qual è stato l’ostacolo più grande che hai dovuto bypassare per arrivare al traguardo?

Non ho incontrato ostacoli insormontabili finora. La prima risposta al mio romanzo d’esordio arrivò velocemente e fu positiva. Se vogliamo parlare di limiti posso confessare di essere tremendamente timida e che le presentazioni sono sempre per me un duro scoglio da superare.

Quando scrivi un libro, ti lasci andare alla fantasia più sfrenata, oppure segui un percorso predefinito stabilendo a priori il contenuto e come finirà la storia?

Assolutamente no. Non progetto, né programmo mai nulla. Non so mai dove mi porterà la storia, né come finirà. Nei miei romanzi anche i personaggi riservano colpi di scena, avrai notato che ho una predilezione per i personaggi secondari, individui che spuntano a metà romanzo e che rivoluzionano totalmente lo scritto, sostituendosi a volte ai protagonisti. Mi lascio condurre da loro sempre e comunque.

 Immagino che la ricerca storica richieda moltissimo impegno e soprattutto moltissimo tempo, sono rimasta colpita dall’accuratezza delle ricostruzioni storiche dei tuoi romanzi (complimenti davvero). Quanto del tempo che normalmente impieghi per la stesura dei tuoi libri è dedicato all’attività di ricerca?

Amo ricercare forse più dello scrivere. Se si tratta di romanzi storici la ricerca è fondamentale, niente deve essere lasciato al caso. Per esempio ne “Il profumo del sud” ho ricercato per 9 mesi e per 7 mesi mi sono dedicata alla stesura. Tutto ciò che è presente nel testo è reale e documentato a eccezione della storia dei protagonisti. Per “Il silenzio del peccato” il tempo è stato più ridotto, leggendo da sempre di quest’epoca la mia biblioteca era molto fornita.

Ti è mai capitato che lungo il percorso uno dei tuoi personaggi ti abbia stupita? Magari pensavi che avrebbe agito in un determinato modo e invece...

Sempre, per esempio il personaggio di Jones ne “Il profumo del sud” doveva essere solo un industriale arrogante, presuntuoso, un cammeo del testo e invece l’ho visto in quella stanza e me ne sono innamorata. Lo stesso è accaduto per Alessandro Morelli, l’antagonista in “Destino di un amore”. Ancora oggi molte lettrici lo preferiscono al protagonista.

Sia ne “Il silenzio del peccato” che ne “Il profumo del sud” la fine non è affatto scontata, anzi! La sensazione è quello che ti piaccia sottolineare come, l’amore vero, non è quello che travolge tutto con la forza della passione, ma quello che cresce piano, giorno dopo giorno, fino a sommergerti e lasciarti senza fiato. Una scelta particolare e coraggiosa, visto quello che gira sul mercato (anche qui non posso che esprimerti il mio apprezzamento). Raccontaci quanto c’è (se c’è) di Linda Bertasi nelle tue protagoniste femminili e a chi ti sei ispirata i per i protagonisti maschili?

È vero sono un’inguaribile romantica, sono a favore della passione irrefrenabile ma forse prediligo un sentimento che cresce senza che ce ne accorgiamo e poi ci travolge. Di me nelle mie protagoniste c’è l’amore per lettura, il romanticismo, la timidezza, il credere in ideali importanti ed essere disposta a battersi per questi. I personaggi maschili sbocciano nella mia mente senza particolari predisposizioni, posso dire che ne “Il silenzio del peccato” Charles Brandon era il mitico Henry Cavill, nessuno meglio di lui poteva ricoprirne il ruolo. Justin Henderson, invece, è un incrocio tra Shura de “Il cavaliere d’inverno” e Seth de “Ritratto di donna in cremisi”.

Quanto è importante l'apporto di un bravo editor per la buona riuscita di un romanzo?  Tu ne hai uno oppure fai da sola? Ho notato che i tuoi romanzi sono molto curati da quel punto di vista."

Dunque l’editing è essenziale e, dopo anni che scrivo, posso affermare che rivolgersi a un editor non è un segno di mediocrità, anzi di tenere enormemente al proprio lavoro. I primi romanzi sono stati seguiti da due ragazze straordinarie e anche il prossimo fantasy ha avuto il loro supporto, invece “Il profumo del sud” è interamente farina del mio sacco. Per “Il silenzio del peccato” invece sono stata seguita da Laura Gay, la curatrice della collana “Senza sfumature” che raccomando a tutti, è un’autrice veramente in gamba.

Visto che l’intervista sarà pubblicata a corredo della recensione de “Il profumo del sud”, riassumi  in una frase l’essenza del tuo libro cercando, con quella stessa frase, di esprimere l’emozione che ritieni dominante.

“Non dovremmo mai dimenticare da dove veniamo, né da dove siamo partiti, perché le nostre radici fanno parte di noi; ovunque andremo, chiunque diventeremo, ci accompagneranno in eterno perché sono il nostro dna, ciò per cui vale la pena vivere, amare, morire.”

E per finire facciamo che Linda chiede e Linda risponde, sei libera di farti una domanda a piacimento.

Quali sono i miei prossimi progetti? Tanti e innumerevoli, alcune opere a carattere storico molto complesse e un romance contemporaneo dai temi scottanti, ma è ancora presto per svelare altro.

Grazie Linda per la tua pazienza e la tua cortesia, aspetto con ansia il prossimo libro, sperando di poter avere il piacere di recensirlo.

Grazie a te carissima, un saluto al blog e a tutti i lettori. Sono pronta a inviarti anche i precedenti e tra non molto chissà che non arrivi un bel fantasy per te. Ti andrebbe di leggerlo?

Non devi neppure chiedere, ne sarò onorata.



BIOGRAFIA e BIBLIOGRAFIA

LINDA BERTASI nasce nel 1978. Appassionata di storia e letteratura inglese, sviluppa sin dalla tenera età una spiccata predisposizione per le materie umanistiche.
Scrive sotto pseudonimo sul sito
ScrittoriEmergenti e, qui, una delle sue poesie Un bel paio di scarpe viene utilizzata dal coreografo Rossi in una rappresentazione teatrale.
Nel Gennaio 2010, pubblica il romance contemporaneo
 Destino di un amore (La Caravella Editrice), cui fa seguito nel Febbraio 2011 il paranormal-romance Il rifugio - Un amore senza tempo (La Caravella Editrice) che le vale, nel 2012, la Medaglia d'Argento al XXIII Premio Letterario 'Valle Senio'.
Nel Maggio 2013, pubblica il romanzo storico sentimentale
 Il profumo del sud (I EDIZIONE, Butterfly Edizioni) che le vale la qualifica con merito di 'Autore commendevole' al VII Premio Letterario Europeo 'Massa città fiabesca di mare e marmo'.
Sempre nel 2013, ha curato diverse prefazioni per i romanzi di Emanuela Rocca e Laura Bellini.
 
Dal Febbraio 2013, gestisce il suo blog
 Linda Bertasi Blog dove da ampio spazio agli emergenti con segnalazioni, interviste e recensioni GRATUITE.
Dall'ottobre 2014 è membro dell'associazione EWWA in qualità di SOCIA ORDINARIA.
Nel Novembre 2014, pubblica il paranormal-fantasy
 L'erede di Tahira (I EDIZIONE, Buttrfly Edizioni).
Dal gennaio 2015 è membro dell'amministrazione del gruppo Facebook dedicato al romanzo storico
 Io leggo il romanzo storico. 
Nel maggio 2015 partecipa all'antologia EWWA
 Italia: terra d'amori, arte e sapori con il racconto La dama di Ferrara e all'antologia EWWA Ricette dall'Italia: terra d'amori, arte e sapori con la ricetta La tenerina ferrarese, quest'ultima tradotta anche in inglese.
Nel giugno 2015 esce la II EDIZIONE del suo romanzo storico sentimentale
 Il profumo del sud e nel settembre 2015 partecipa all'antologia Profumi di Storia e d'estate ideata dal gruppo Io leggo il romanzo storico. 
Nell'ottobre 2015 esce il romance storico erotico
 Il silenzio del peccato (Delos Digital). 
Scrive sul web-magazine Io Come Autore dove cura personalmente la rubrica "Il romanzo Classico", sul magazine "Pink Magazine Italia" in qualità di recensionista e sul web-site "Velut Luna Press" in qualità di redattrice.
Collabora con le case editrici
 "Agenzia Letteria Jo March" "Faust Edizioni", "YouFeel - Rizzoli"e "Libro Aperto International Publishing", con il blog letterario "Destinazione Libri".
Proprietaria di una piccola realtà commerciale nella provincia di Ferrara, vive assieme al marito e alla figlia.



4 commenti:

  1. Sono senza parole,commossa e grata per questa meravigliosa recensione. Sono colpita ed entusiasta. Grazie di cuore.

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    1. Grazie mille Linda. E' sempre un piacere leggere libri belli, complimenti a te.

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  2. Sono senza parole,commossa e grata per questa meravigliosa recensione. Sono colpita ed entusiasta. Grazie di cuore.

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