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venerdì 24 giugno 2016

BITTEN - LA NOTTE DEI LUPI di Kelley Armstrong


Toronto, oggi. Elena Michaels è una giornalista di successo, ha un ragazzo normale che la vorrebbe sposare e ama correre di notte, veloce come il vento. Non sono certo le strade buie o i tipi loschi a farle paura, perché dalla sua ha qualcosa di straordinario. È l’unica donna licantropo al mondo. Ha abbandonato il suo clan d’appartenenza e i comfort della villa, loro quartier generale, per una vita ordinaria. Alle spalle non si è lasciata solo un branco ma anche Clay, colui che l’ha tradita trasformandola in un licantropo. Saranno l’amore per l’unico uomo che davvero le abbia toccato il cuore e il forte sentimento di appartenenza ai licantropi a ricondurla indietro, quando il branco avrà bisogno di lei. È giunto per Elena il momento di scegliere tra l’amore per Clay e quello per il ragazzo della porta accanto, tra la sua nuova vita, tessuta su una tela labile e pregna di bugie, e la sua natura che, come la luna chiama le maree, la sta attirando a sé.
Mi sono decisa a leggere questo libro sulla scia dell’entusiasmo per aver appreso che, FINALMENTE, la casa editrice ne continuerà la pubblicazione, in veste nuova, dopo che era stata interrotta in precedenza.
Non ero a conoscenza dell’esistenza della serie tv omonima, quindi non sono stata influenzata in nessun modo, ho aperto il libro e mi sono immersa nella storia.
La protagonista principale è una donna: Elena. Ma non è una donna come tutte le altre, lei è speciale, sì, perché è l’unico licantropo femmina vivente. Ma non è sempre stata così, ha vissuto da umana un’infanzia e un’adolescenza segnata dalla perdita dei genitori e dal conseguente dolore che si è trascinata appresso da allora, e per le vicissitudini piuttosto tristi che l’hanno accompagnata negli anni a seguire. Finchè non incontra Clayton, un maschio con tutti gli attributi e con un caratterino niente male, del quale era perdutamente innamorata fino al giorno in cui l’ha morsa trasformandola nel mostro che è diventata.
Per questo motivo, decide di allontanarsi dal Branco che l’ha sostenuta e accudita, rifiutando la sua nuova natura e la sua nuova vita che non si è scelta, scegliendo di vivere da umana, anche se è costretta a rinunciare a parte dei propri sogni.
 La nostra storia inizia a Toronto ai giorni nostri, dove troviamo una Elena che convive con Philip, il suo compagno totalmente umano, e che lavora come giornalista. Tutto procede liscio, finchè un giorno non arriva una telefonata da Stonehaven, luogo di residenza del resto del Branco, in cui Jeremy, il capobranco, richiede la sua presenza sul luogo, per indagare su una serie di morti causate da altri licantropi.

“Io volevo vivere nel mondo degli umani e, per quanto possibile, continuare ad essere me stessa. Non avevo scelto io questa vita e non intendevo arrendermi alle sua maledette regole, sacrificando il mio futuro. Avevo dei sogni piuttosto comuni, una casa, una famiglia, una carriera e soprattutto una vita stabile. Ma nessuno di questi era possibile per un licantropo.”


Grazie a questa telefonata, Elena viene catapultata di nuovo indietro nel tempo, e questa esperienza le servirà per fare chiarezza nel suo cuore: è davvero innamorata di Philip ed è davvero quella vita ordinaria che conduce a Toronto a renderla felice? I sentimenti profondi che provava per Clayton, sono davvero stati sepolti e dimenticati per sempre a causa del rancore che conserva nei suoi confronti per averla tradita, trasformandola in licantropo?
Leggendo il libro troverete le risposte a queste domande e a tante altre.
Per quanto mi riguarda, posso dire che non avevo mai letto nulla di questa autrice, nonostante i suoi libri siano a prendere polvere nella mia libreria, almeno fino ad oggi. La scintilla è scattata e la curiosità di sapere come si evolverà la serie è tantissima.
Il libro parte necessariamente lento, perché il lettore deve essere informato di come è organizzato un branco, della sua gerarchia e delle regole vigenti. L’autrice è talmente brava a narrare i fatti presenti e passati attraverso il personaggio di Elena, che non solo il lettore potrà immedesimarsi facilmente, ma addirittura gli sembrerà che i licantropi esistano per davvero.
Dopo le presentazioni di rito, il racconto del passato e del background della protagonista, superata abbondantemente la metà del romanzo, ecco che l’azione inizia ad occupare gran parte della scena, l’adrenalina scorre a fiumi e la storia si accende.
In alcuni passaggi ho trovato la descrizione di scene e avvenimenti piuttosto cruente e, proprio in vista della natura ferina dei personaggi e del contesto, azzeccatissime.

“Maledizione! Perché non mi ascolti? Perché non vuoi capire che sei tu quella che voglio? Lo sai che ti amo. Maledizione, Elena! Se cercassi solo una compagna, una qualsiasi, pensi davvero che avrei passato dieci anni ad aspettarti? Non sarebbe stato molto più semplice rinunciare a te e trovarmi qualcun’altra? Secondo te perché non l’ho ancora fatto?”


Il personaggio di Elena è strutturato con cura, caratterizzato talmente bene, da suscitare in me la voglia di prenderla a sberle per farle aprire gli occhi in alcune circostanze. Elena è una donna che rifiuta la sua natura per non aver avuto la possibilità di scelta, ma allo stesso tempo è forte, testarda (parecchio) e determinata, ma anche fragile e bisognosa d’affetto. Anche Clayton ha avuto un passato tormentato che lo ha segnato nel profondo, ma a differenza di Elena, sa perfettamente cosa vuole: lei. Questo personaggio mi ha fatto provare sentimenti contrastanti: fastidio nei confronti dei suoi modi rudi e apparentemente irrispettosi, ma anche amore per le parole, i gesti e la devota perseveranza che rivolge ad Elena che, cocciuta ed orgogliosa com’è, non vuole ammettere quello che tutti, lettore compreso, hanno già capito da un pezzo.


“E tu che diavolo vuoi?” gli ho chiesto. Il suo sorriso si è trasformato in un ghigno. “Te. Che cosa se no?”. “Dove? Proprio qui? Sul pavimento?” “No, non così, è ancora presto. Voglio solo quello che volevo prima: che tu rimanga qui per sempre.”

Dunque, tirando le somme, in questo romanzo c’è un po’ di tutto: scontri, incontri, sete di vendetta, rancore, morti, sangue e amore. Una cosa però me l’ha insegnata: non possiamo MAI negare la nostra vera natura, nemmeno con tutti gli sforzi del mondo, non serve a nulla cercare di accontentarsi, si rischia solo di essere infelici.
È da quando ho chiuso il libro che continuo a chiedermi: cosa diavolo aspettavo a leggere questa autrice?!


Madre di tre figli, vive nella campagna dell’Ontario, dove è nata nel 1968. Oltre che della serie Donne dell’altromondo, composta da undici volumi, Kelley Armstrong è autrice anche della trilogia young adult The Darkest Powers: The Summoning – Il richiamo delle ombre (2011), The Awakening – Il risveglio (2012), The Reckoning – La resa dei conti (2013).



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