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venerdì 14 ottobre 2016

MIA NONNA SALUTA E CHIEDE SCUSA di Fredrik Backman


Elsa ha sette anni, ma non le riesce granché bene avere sette anni. A scuola dicono che è "molto matura per la sua età" e lei sa che significa "parecchio disturbata per la sua età". Sua nonna ha settantasette anni, e neanche a lei riesce granché bene avere la sua età. Dicono che è "arzilla", ma Elsa sa che vogliono dire "pazza". La nonna è anche il suo miglior amico, il solo, e insieme loro due hanno inventato un mondo alternativo dove non ci sono genitori che si separano, compagni di classe che fanno scherzi cattivi, un luogo dove tutti possono essere diversi e non c'è bisogno di essere normali.
Ma un rivolgimento del destino sorprende Elsa lasciandola da sola con una lunga serie di lettere in cui la nonna chiede scusa a molte persone della sua vita. Elsa ha un compito, consegnare ciascuna lettera al suo destinatario. È l'inizio di una grande avventura: lettera dopo lettera, facendo la conoscenza di vicini di casa alcolizzati e vecchietti innamorati e cani isterici, Elsa conoscerà la vera (e sorprendente) vita di sua nonna.
Elsa è una bambina di soli sette anni. È considerata “diversa”  e per questo spesso vittima di bullismo da parte dei coetanei. Ma per me è semplicemente straordinaria.
Di solito, quando pensiamo ai bambini, associamo loro aggettivi come spensierati, ingenui, veri. Elsa, nonostante la sua situazione a scuola, pur non avendo amici e essendo figlia di una coppia divorziata, è una forza della natura. Alla sua età non si fa abbattere troppo dai problemi che la circondano, ma lotta come una piccola guerriera. Elsa è una bambina con un’intelligenza superiore alla media, è curiosa, è sveglia, e cerca continuamente il significato delle parole che non conosce su Wikipedia. Ama la lettura, in modo particolare Harry Potter; per una lettrice come me, che ama Harry e il suo mondo allo stesso modo, trovare continui riferimenti alla saga è come un invito a nozze. Elsa non si separa mai dalla sua sciarpa di Grifondoro, nonostante abbia un buco.

“Avere una nonna è come avere un esercito.
è il privilegio più grande di una nipote: sapere di avere una persona al proprio fianco, sempre e comunque. Perfino quando si ha torto. 
Soprattutto in quel caso, in realtà.
Una nonna è una spada e uno scudo, è un tipo di amore tutto speciale.”


La sua migliore amica è la nonna materna, il suo supereroe che per amore della nipote, ha creato una serie di favole su un luogo chiamato Miamas, il Paese-da-quasi-svegli.
“Elsa si ricorda che la nonna diceva sempre che le fiabe migliori non sono mai del tutto vere e mai del tutto inventate. Era questo che intendeva dicendo che sfidavano la realtà.”

La nonna purtroppo si ammala e viene a mancare, e il mondo di Elsa inizia a sgretolarsi un po’. Ma come ho già detto, la bambina ha una forza d’animo sorprendente e intraprende una piccola caccia al tesoro: la nonna, infatti, prima di morire le ha lasciato un compito: dovrà consegnare per suo conto, alle persone che abitano nel condominio,  delle lettere in cui saluta e chiede scusa per qualcosa.
Attraverso queste missive, sia la piccola Elsa che il lettore iniziano a conoscere meglio questa figura un po’ bizzarra. La nonna può sembrare un po’ svitata, o “stordita” come direbbe Elsa, ma veniamo a conoscenza del suo passato e delle grandi gesta che ha compiuto svolgendo il suo lavoro di medico chirurgo in giro per il mondo. Comprendiamo le ragioni che l’hanno spinta a muoversi in un determinato modo, ma più di tutto si rende concreto il grande amore che la legava alla nipote “speciale”.
E soprattutto ritroviamo un riscontro della fantastica Miamas e dei suoi personaggi nella vita reale.

"Solo le persone diverse cambiano il mondo. Nessuna persona normale ha mai cambiato un accidente", diceva la nonna.


Raccontato da un narratore onnisciente, con stile scorrevole e a tratti divertente, questo libro è un piccolo gioiello che ci fa capire quanto anche essere bambini non sia semplice, anche se forse non lo ricordiamo più. Una fiaba che racconta la vita vista attraverso gli occhi di una bambina di quasi otto anni, che scopre che se anche le persone non sono perfette come ce le siamo sempre immaginate, possiamo amarle lo stesso e forse anche di più.

Fredrik Backman è giornalista e blogger di enorme successo. Il protagonista del suo primo romanzo, L'uomo che metteva in ordine il mondo(Mondadori, 2014), nasce nelle pagine del blog dove migliaia di lettori l'hanno amato, al punto di chiedere al suo autore di trasformarlo in un personaggio di romanzo. Tradotti in molte lingue, i suoi libri sono bestseller in diversi paesi.       


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