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giovedì 3 novembre 2016

È SOLO UNA STORIA D'AMORE di Anna Premoli


Lui è un premio Pulitzer in crisi
Lei una scrittrice di romanzi rosa
Un incontro che cambierà le loro vite
Cinque anni fa Aidan Tyler ha lasciato New York sul carro dei vincitori, diretto nella solare e assai più divertente California. Fresco di Premio Pulitzer grazie al suo primo libro, coccolato dalla critica e forte di un notevole numero di copie vendute, era certo di essere diventato a tutti gli effetti un vero scrittore. Peccato che al momento le cose siano molto diverse: il primo libro è rimasto l’unico, l’agente e l’editore gli stanno con il fiato sul collo perché ha firmato un contratto e incassato un lauto anticipo per un romanzo che proprio non riesce a scrivere. Disperato e a corto di idee, prova a rientrare nella sua città natale, dove tutto è iniziato. E sarà proprio a New York che conoscerà Laurel, autrice molto prolifica di romanzi rosa. Già, “rosa”: un genere che Aiden disprezza. Perché secondo lui quella è robaccia e non letteratura. Senza contare che chiunque al giorno d’oggi è capace di scrivere una banale storia d’amore. O no?
Lo stile frizzante e ricco di battute sagaci tipico di Anna Premoli lo ritroviamo qui in tutto il suo splendore, in una storia divertente e brillante che sa catturare l’attenzione del lettore dall'inizio alla fine.

Aidan è un personaggio maschile delineato benissimo con tutti i suoi difetti ed il suo ego ipertrofico, ma che sa catturare il cuore con la patina d’insicurezza che il suo atteggiamento tronfio cela.
L’alternarsi del pov tra i due protagonisti permette di approfondire maggiormente la conoscenza di entrambi e del loro background.

Sarò di parte, ma nonostante Laurel sia una donna forte e con carattere, ho decisamente preferito Aidan anche se fortemente testa di cavolo (soprattutto all’inizio).


Al contrario di molte protagoniste femminili che dilagano nella letteratura odierna (soprattutto rosa) il cui comportamento irragionevole e scostante fa nascere in me il desiderio di raddrizzarle a suon di badilate nei denti, Laurel è un personaggio che ispira da subito empatia. Prima di tutto non è una ragazzina, ha trentatré anni ed è una donna indipendente e realizzata che ha fatto della sua passione per la scrittura un lavoro a tempo pieno. Non ha grilli per la testa e risponde per le rime a quell’egocentrico di Aidan. Il suo comportamento è (quasi) sempre coerente (la carne è debole per tutti) e mai scostante.

Insomma una lettura molto scorrevole e altamente godibile che fa ridere ed emozionare nel freddo clima newyorkese dove un uomo che ha perso la retta via la troverà proprio nell'universo rosa che ha sempre snobbato.



La verità? È che noi “veri” scrittori riteniamo merda quello che l’editoria ultimamente sta impacchettando in copertine improponibili. Si può dire in questi termini? Chiaro che no. Cazzo, so benissimo che esiste una verità che si può raccontare e una che si deve tacere. A dispetto di quello che pensa Norman, non sono davvero scemo. Più che altro fingo di esserlo, quando mi conviene.

«Temi che riflettendo troppo finisca con il rendermi conto che stiamo facendo un errore?».Aidan scuote la testa. «Sai qual è la cosa più incredibile? Che i tuoi capelli sono sexy, il tuo corpo è sexy, la tua voce pure… Ma mai quanto il tuo cervello». E mi sfiora la fronte per rafforzare il concetto. «Ecco, il tuo cervello potrebbe quasi essere la cosa che più mi piace di te».«Mi stai lusingando per confondermi…».«Chi può dirlo», mi risponde ridendo.

«Io scrivo rosa, e pure storici, perciò mi capita spesso di imbattermi in un sacco di idioti che mi considerano una demente che non riesce a uscire dal passato. La cosa mi tocca? Nemmeno un po’. Almeno non da quando mi sono guardata dentro e ho finalmente capito che non è importante quello che pensano gli altri, ma quello in cui credo io. A parole siamo sempre tutte brave a dire di non avere problemi con il rosa, anzi, di esserne fiere, ma lo siamo davvero?»

 Nata nel 1980 in Croazia, vive a Milano dove si è laureata alla Bocconi. Ha lavorato alla J.P. Morgan e, dal 2004, al Private Banking di una banca privata. La scrittura è arrivata per caso, come “metodo antistress” durante la prima gravidanza. Ti prego lasciati odiare è stato il libro fenomeno del 2013. Per mesi ai primi posti nella classifica, con i diritti cinematografici opzionati dalla Colorado Film, ha vinto il Premio Bancarella ed è stato tradotto in diversi Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato anche Come inciampare nel principe azzurro, Finché amore non ci separi, Tutti i difetti che amo di te, Un giorno perfetto per innamorarsi, L’amore non è mai una cosa semplice e L'importanza di chiamarti amore.

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