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giovedì 23 novembre 2017

Review Party: LOVE FOREVER di Jay Crownover


Titus King è un uomo che ha sempre visto il mondo in bianco e nero. Giusto o sbagliato, niente mezze misure. E questo è uno dei motivi per cui, da adolescente, ha lasciato la famiglia per cercare di costruirsi una vita migliore, da solo. Adesso che è diventato un investigatore di polizia in una delle città con il più alto tasso di criminalità del Paese, non può negare che la sua esistenza abbia assunto notevoli sfumature di grigio. In giro c’è un criminale che si è lasciato alle spalle una lunga scia di distruzione e morte, e la differenza tra giusto e sbagliato, quando Titus pensa a lui, si fa sempre più labile. Come se non bastasse, a minare il suo ferreo senso della moralità c’è anche la bellissima e misteriosa Reeve Black, tornata di recente in città. Reeve rappresenta un pericolo ma anche ciò di cui lui ha davvero bisogno: insieme si troveranno nel fuoco incrociato di una guerra sotterranea e letale. La posta in gioco è la redenzione... 
Reeve Black è tornata e sembra anche essere intenzionata a restare. Dopo aver servito Dovie su un piatto d’argento a Novak e aver confessato tutto presa dai sensi di colpa, è tornata con una nuova scottante verità. Durante il Programma Protezione Testimoni era stata affidata alla sorveglianza di Conner Roark, e lui aveva violato più di una volta il protocollo andando a letto con lei. Cosa cercava da quella relazione non lo sa ancora, l’unica sua certezza era che cercava un sostituto del detective Titus King, il poliziotto del quale si fidava ciecamente nonostante questo la guardasse “schifato” dalle scelte compiute in passato. Il suo ritorno non è stato ben accolto, soprattutto da Bax che sembra portare una sorta di rancore nei confronti della ragazza, per aver messo a repentaglio la vita della donna che ama, ma Titus corre in suo aiuto, intimando il fratello di starle lontano perché “serve” alle indagini in corso. Forse i tasselli del puzzle stanno andando al proprio posto e la polizia ha ormai capito chi c’è dietro gli attacchi a The Point e a chiunque cerchi di prendere l’impero lasciato da Novak con la sua morte.

The Point faceva schifo e non aveva alcuna qualità positiva, ma lo pensavo anche di me stessa e volevo comunque che qualcuno mi proteggesse, che qualcuno mi amasse. Io e la città ci somigliavamo a tal punto che sentivo quasi di doverla salvare per poter salvare me stessa.

Titus dovrà mettere da parte il proprio orgoglio e decidere di farsi aiutare da Reeve, lei è l’unica che può arrivare a Conner perché ormai sa che lui avrà capito tutto e si sarà messo sulle sue tracce; quello che ancora non sanno è che la vendetta è un piatto che va servito freddo e nel mirino di Roark ci sono troppe persone. Reeve e Titus si troveranno a guardarsi le spalle perché quella che sta iniziando non è la battaglia di una singola persona ma di un’intera città e, nonostante si parli proprio di The Point, è la cosa che più si avvicina a quel luogo che piace chiamare casa. Titus dovrà imparare a fidarsi di Reeve, e lei di conseguenza dovrà imparare a essere sincera nei suoi confronti, se vogliono uscire illesi da questa guerra, e chissà che tutti questi avvenimenti non avvicinino i due da altri punti di vista…

Mi faceva quasi paura la facilità con cui ci completavamo.

Non capite quanto è difficile fermarsi quando si parla di un libro che è piaciuto, perché non solo aspettavo con impazienza questa nuova storia, ma Titus ha soddisfatto tutte le mie aspettative e anche oltre. Tornare a The Point è stato come una boccata d’aria dopo aver passato del tempo in apnea, anche se quello si può considerare il centro della malvagità, dove la criminalità non conosce fine, andando a intaccare i principi di anime innocenti come bambini e adolescenti. Questo Titus lo sa bene, per questo spera sempre di riuscire a “salvare” il salvabile. Conosce la storia di quel posto, è nato e cresciuto nella povertà più assoluta e ha fatto il possibile per costruirsi un futuro accettabile, mettendo a repentaglio i rapporti con il fratello. Per lui non esistono le sfumature di colore, esistono solo il bianco e il nero, peccato che dovrà ricredersi quando nella sua vita irromperà l’uragano Reeve.

Non avevo mai conosciuto la sensazione di morire di fame prima che le mie labbra toccassero le sue.

Il suo ritorno in città ha portato su un polverone di guai, e spera di riuscire in qualche modo a “redimersi” dai peccati commessi in passato. La sua sfida più grande è rappresentata da una montagna di muscoli, in grado di incutere timore e rispetto con un solo sguardo e che risponde al nome di Detective King: un’attrazione tra i due che sembra essere scaturita fin dal loro primo incontro.
Ho amato ogni singolo personaggio nato dalla penna di Jay Crownover, non molto diversi dai ragazzoni tatuati della Tattoo Series, ma con quel qualcosa in più che te li fa entrare dentro.
Titus è un personaggio ben delineato e ben caratterizzato; ha vissuto un’infanzia difficile e ha deciso in qualche modo di riscattarsi. The Point fa uscire il peggio in ogni persona che ci vive, ma lui ha saputo ingabbiare la bestia che dimora nel suo cuore, non perdendo mai di mira il suo obiettivo principale: ripulire la città.

Alcune rocce erano minuscoli sassolini portati dalla tempesta, sbattevano senza fine contro un macigno molto più grande, scheggiandolo in superficie lentamente, silenziosamente.

Mi sono dovuta ricredere molto su Reeve. Nel primo libro l’avevo classificata come una persona subdola, doppiogiochista, una parassita che cercava solo di fare i suoi interessi; in questo romanzo invece si scoprono tutte le carte in tavola, si scava a fondo nel suo passato e si comprendono le scelte che l’hanno portata a fare quello che ha fatto. The Point le ha insegnato la regola fondamentale: mangia per prima o verrai mangiata. Il modo in cui si avvicina a Titus, i loro sguardi, i loro gesti e le loro azioni sembrano dire più di mille parole, convincendomi del fatto che lei era l’unica che fosse in grado di prendersi cura di lui, in grado di calmare la bestia nel momento in cui si risvegliava.

«Ultimamente l’unica cosa che capisco sei tu, Titus.»
«E cosa capisci di me, Reeve?»
«Che tu rendi ogni cosa migliore. Mi rendi migliore, forse non sarò mai abbastanza per te, ma mi fai sentire come se potessi avvicinarmici».

In questo terzo romanzo della Welcome Series, Jay Crownover non si è risparmiata con i colpi di scena e sono diversi i capitoli in cui diventa impossibile non rimanere con il fiato sospeso. I fili che muovono le macchinazioni che avvengono a The Point stanno per essere recisi nella speranza che questa città possa risorgere dalle proprie ceneri, ricordandoci che non è tutto oro quello che luccica e che è più probabile doversi guardare le spalle dagli amici e non solo dai nemici.
Una storia dove i protagonisti dovranno fare i conti con i fantasmi del proprio passato, si parlerà di perdono e redenzione, e di amore e lotta perché per sopravvivere a The Point bisogna avere una buona dose di entrambi.
Non resta che aspettare il prossimo romanzo e scoprire cosa ci riserverà ancora una volta la Crownover.
Jay Crownover vive in Colorado. Ama i tatuaggi e l’arte di modificare il corpo e cerca di fare in modo che la sua scrittura sia permeata da tutto ciò che vede. Le piace leggere, soprattutto storie che la coinvolgano e appassionino; naturalmente, se c’è un bad boy bello e tatuato è sempre meglio. La Newton Compton ha pubblicato la Tattoo Series (Oltre le regole, Oltre noi l’infinito, Oltre l’amore, Oltre i segreti, Oltre il destino e Oltre le leggi dell’attrazione). Love forever è il terzo romanzo della Welcome Series, dopo Bad Love e Big Love.


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