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giovedì 20 dicembre 2018

Review Tour: CATTLEYA di Debora C. Tepes


Cattleya, è così che mi chiamava lui, come le orchidee che accarezzavo con dedizione.
Ma i miei petali sono stati brutalmente strappati, lasciandomi spoglia e impaurita.
Lui si è nutrito di me fino all’ultimo respiro, lui mi ha ingannata senza pietà, lui ha implorato il mio perdono.
Sono trascorsi due anni e ora l’immagine riflessa allo specchio è quella di un’altra donna.
Coraggiosa come una leonessa.
Potente come il vento.
Intoccabile come Dio.
Non sono più una fragile orchidea, ora sono una grandiosa Reina. Mi riprenderò ciò che mi spetta, scenderò
a patti con il diavolo, mi sporcherò le mani di sangue.
E otterrò la mia vendetta.
Una piccola premessa.

Questo romanzo fa parte della dilogia mafia Romance iniziata con il primo capitolo intitolato Javier. Se non avete letto il romanzo numero 1, vi sconsigliamo di andare avanti a leggere questa recensione.
CONTIENE SPOILER SU JAVIER!

Sistemata la questione...
Come li avevamo lasciati? Yamile, dopo aver tradito la sua famiglia e collaborato con i federali, si trova su un'isola delle Hawaii, sotto copertura grazie al Programma testimoni. Javier, che sembrava sparito nel nulla, dopo un anno torna a cercarla e scopre di essere diventato padre a sua insaputa. È tornato per restare, per dare finalmente alla donna di cui è innamorato il lieto fine che merita, ma un sicario inviato dal fratello di Yamile, Ricardo, spara a Javier.
La nostra vita non sarà mai facile, sarà continuamente dettata dal pericolo, dai proiettili e dal sangue. 
È da qui che comincia il romanzo sulla nostra piccola orchidea, colei che da dolce donna contraria allo stile di vita cui è stata abituata dal padre, a capo di un cartello colombiano, si ritrova a fare i conti con un sentimento quasi più potente dell'amore: la vendetta. Yamile non è del tutto lontana dalla violenza, gli uomini di suo padre non hanno mai avuto remore ad usarla davanti ai suoi occhi, e anche se lei è sempre stata contraria, una piccola parte di sé da sempre prova anche una strana curiosità nel potere che uomini come suo padre hanno sulle persone.



Per questo Yamile si butta in questa nuova impresa e, forte della sua sete di vendetta, decide di iniziare la sua nuova vita all'insegna del pericolo e dell'incertezza. Yamile, però, adesso ha anche qualcun altro a cui rendere conto: la sua bambina, Camila, che ogni giorno le ricorda il vero motivo per cui la sua guerra ha avuto inizio.
In tutta la prima fase del romanzo vediamo Yamile rivestire il ruolo di Regina di Medellin, e cercare allo stesso tempo di conservare la parte più umana di sé, per poter guardare negli occhi sua figlia. Ma la donna che ha cercato di non diventare per tutta la vita sembra ottenere rispetto e fiducia da parte dei sicari assoldati per la riconquista delle strade colombiane.
E il potere è una droga potente.
E mentre bevo lo champagne comodamente seduta a bordo piscina, sento il potere scorrermi nel sangue come oro liquido e l'adrenalina scoppia in ogni terminazione nervosa.
Solo adesso capisco come si sentisse il grande Don Julio Solano, el patrón di Medellín.
Solo adesso mi sento esattamente come mio padre.
Invincibile.
Fra i nuovi personaggi che gravitano intorno alla Reina di Medellin, uno in particolare ha catturato il mio interesse: David Cordoba, la guardia del corpo che lo zio di Yamile ha assunto per tenerla al sicuro.
Nella seconda parte del romanzo troviamo una donna molto diversa rispetto a quella che conoscevamo, divisa a metà fra il dolore e la delusione della perdita del suo primo amore e il desiderio di rivalsa, di mettersi alla prova anche dal punto di vista sentimentale.
La parte centrale è quella che ho preferito, anche perché, lo ammetto, per un po' l'autrice è stata molto brava a farmi credere di essere nel team David!
Le scene di sesso non sono buttate lì in mezzo tanto per renderlo passionale, è sempre la voce interiore di Yamile a scandire il ritmo.


Rispetto al precedente, nel quale il nucleo di tutta la storia erano l'ambientazione e lo stile di vita della famiglia Solano, in questo secondo capitolo, al centro della scena è evidente che ci sia una donna con tutte le sue incertezze e le sue prese di coscienza. Yamile non è poi diversa da qualunque altra donna innamorata ma combattuta, ed è questo il bello, che davanti all'amore siamo tutti uguali, sia che abbiamo in mano una pistola oppure no.
Riconfermo i miei complimenti per la cura del testo, che non è da sottovalutare visto quello che si trova in giro ultimamente, e per la chiusura di questa storia travagliata, che lascia un piccolo messaggio di speranza anche dove la speranza sembra non esserci.
《Cosa stiamo facendo, Javier?》 gli chiedo, guardandolo dritto negli occhi. 
Lui non mi delude, al contrario, ricorda perfettamente quel momento. 《Stiamo esistendo insieme.》

Debora C. Tepes è una lettrice, sognatrice e scrittrice. Ama viaggiare per il mondo e seguire nuove serie tv su Netflix. Scrive da quando è una bambina, ma solo da adolescente ha deciso di creare la sua prima storia.
Ha pubblicato il suo primo romanzo "Predestined", uno young adult paranormale, nel dicembre 2014 con la casa editrice Genesis Publishing. Il 20 luglio 2015 ha auto-pubblicato su Amazon "Sono sempre stata tua", riscuotendo un enorme successo.
È stata prima in classifica per due mesi diventando bestseller amazon e ha venduto più di 4000 copie in poche settimane. Dopo le richieste delle sue lettrici, ha pubblicato il sequel "Sei tu il mio paradiso". “Come fuoco sulla pelle” è il terzo volume autoconclusivo della serie Dangerous Souls a cui segue la novella “Para siempre”. Nel maggio 2018 pubblica il suo primo mafia romance “Javier”, amatissimo dalle sue lettrici che entusiaste hanno richiesto di scrivere il sequel “Cattleya”.

Contatti:https://www.facebook.com/DeboraC.Tepes/
https://deboractepes.wixsite.com/author
https://www.goodreads.com/author/show/14124398.Debora_C_Tepes


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