Pagine

lunedì 28 gennaio 2019

TOSSICO di Susan Moretto



Michael è il figlio perfetto del pastore Carson: attivo nella comunità, altruista, dedito ai più sfortunati. Quando trova Jude, un giovane senzatetto che vive in un vicolo, sa che deve aiutarlo. Anche contro il volere di Jude stesso.

Jude vive una vita allo sbando: senza una casa, si prostituisce per potersi procurare le pillole a cui è assuefatto. Eppure trova difficile accettare l'aiuto di quel bel ragazzo, tanto devoto alla propria religione quanto attratto da Jude.

Due vite impossibili da conciliare, bloccate da ostacoli che neanche l'amore sembra poter superare. Come si può amare, quando sarà proprio l'amore a condannarli all'inferno?

Eccoci finalmente giunti al terzo capitolo della Troubled Teen Serie, dopo “Principessina” e “Anormale”. Questa volta il protagonista è Michael, il figlio del pastore, già comparso nel libro precedente e visto in relazione a Mason e Sam. Il suo personaggio prometteva bene: figlio di un pastore, fermamente convinto che l’omosessualità sia un peccato che pregiudichi il Paradiso, molto dedito alle opere di bene. Insomma, il suo finire per innamorarsi di un ragazzo che si prostituisce per strada ha un che di paradossale, ma accidenti se non è dolce la loro storia. Sembrerebbe non esserci nulla di dolce in Jude, ventunenne senza tetto, dedito alla prostituzione e assuefatto a potenti farmaci, ma il suo interfacciarsi con Michael, a volte, ha dei risvolti che fanno stringere il cuore del lettore. Si capisce subito come sia disilluso dalla vita, come finisca per accettare anche alcuni dei più umilianti e dolorosi maltrattamenti per fare soldi e permettersi di mangiare e drogarsi. Ma il suo stupore fanciullesco alla prospettiva dello stare con Michael, di condividere con lui il proprio tempo anche in modo del tutto innocente, fa davvero male al cuore. 
Lo stesso personaggio di Michael offre tanto. Il cambio di pov permette un approfondimento psicologico di entrambi e, nonostante, a Michael non sia mai mancato nulla nella propria vita, il suo auto imposto celibato, il rifiutare la propria vera natura, il terrore del cedere alla tentazione di essere ciò che è veramente, lo rendono un ragazzo non meno problematico di Jude.
Ho adorato i libri precedenti della serie e questo non è da meno. Alcune scene si svolgono in contemporanea con “Anormale” e troviamo alcuni parallelismi, oltre a Jude che incontra un Gabe fresco di pestaggio ed ironizza con un «Paparino ci è andato giù pesante?» senza sapere quanto sia andato vicino alla verità. E il “caro” Dottor Scott riappare anche qui, non volevamo certo perdere un personaggio così squisito, vero? Penso che il lui si manifesti la vena più sadica dell’autrice, è un concentrato d’odio e violenza unito ad ipocrisia e negazione. Insomma, rispunta fuori e lo si vorrebbe picchiare con qualcosa di decisamente più grosso di un mattarello, questa volta.
Insomma, con questo libro si sale su montagne russe emotive facendo su e giù tra tutta la gamma delle emozioni umane per permettere a due ragazzi apparentemente agli antipodi di ricercare il proprio (meritatissimo) happy ending. Una storia scorrevole e ben scritta da cui non ci si vorrebbe mai staccare anche se, un paio di volte, si potrebbe desiderare di lanciare il libro (o il kindle) contro il muro per la frustrazione. Insomma, uno di quei racconti che coinvolgono e fanno emozionare dall’inizio alla fine. 




Nessun commento:

Posta un commento