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martedì 22 gennaio 2019

TUTTO QUELLO DI CUI HO BISOGNO di Debora Ferraiuolo


Daniel Myers è un ventunenne senza scrupoli con la paura di legarsi. Odia le relazioni e tutto quello che riesce a renderlo vulnerabile. Da quando Candice, la ragazza di cui è da sempre innamorato, lo ha usato per far ingelosire un altro riducendo il suo cuore in mille pezzi, nella sua vita non c'è più spazio per le emozioni. Poi conosce meglio Aurora James, figlia di amici di vecchia data dei suoi genitori, la diciottenne più testarda, orgogliosa e ostinata nei confronti dell'amore che abbia mai incontrato. Ed ecco che succede qualcosa: i loro mondi lontanissimi si attraggono inevitabilmente fino a scontrarsi, e loro si ritrovano catapultati in uno spazio inesplorato in cui coesistono odio e amore, disincanto e stupore, sogni e realtà. Da quel momento, niente sarà più lo stesso.
Protagonisti del primo volume della serie The breathless, Daniel e Aurora.

O meglio conosciuti per tutto il volume come James e Myers.
Avete già idea dell'amore che scorra fra i due, vero?

Nonostante le loro strade si siano incrociate quando ancora i due erano piccoli, la piccola Aurora ha sempre portato nel cuore un legame con la famiglia Myers, in particolare quello creato con Leah.
Compagne di scuola, amiche per la pelle al punto da sentirsi sorelle per scelta e non di sangue, la giovane si è sempre sentita come a casa sua, in quella della sua amica.

Tipico dei Myers, ti si impiantano nel cuore nonostante i loro mille difetti.

Introversa ben poco, una piccola guerriera e all'occasione peggio di una gatta quando tira fuori gli artigli, quando c'è di mezzo il maggiore dei Myers Aurora sembra trasformarsi, e il lato più vendicativo uscire alla luce del sole, gridando vendetta.


Come può scombussolarmi fino a questo punto?
Proprio lui. Daniel Charles Myers.
Il coglione per eccellenza. Il ragazzo che ho sempre odiato.

E Daniel?
Pensate sia un santo che prende tutto ciò che Aurora gli tira, non dicendo nulla?
Ventenne, avvenente, strafottente, don giovanni... Sapete in quanti modi può essere chiamato?
Troppi.
Eppure, complice una sera, i due si scoprono sotto una nuova luce, qualcosa che nessuno dei due aveva mai messo in conto.
A poco a poco la migliore amica di sua sorella sembra divenire altro, sembra divenire non più "quella lì", ma mutare in una ragazza dagli occhi magnetici, con una lingua affilata come poche e con quel qualcosa capace di ridurlo quasi in ginocchio.
Quasi.
Perché quest'uomo non supplica, non chiede un'occasione, non chiede e basta.
Per lui ci vuole poco, se non nulla, per ottenere ciò che vuole anche se l'unica cosa che abbia mai voluto per sé, quella persona che ha rubato i suoi sogni di ragazzo e che ha lasciato una cicatrice nel suo cuore... quella ormai è come una stella lontana, qualcosa presente a volte nei suoi pensieri ma intoccabile.
Passano i giorni, passano le settimane, e i mondi dei due protagonisti sembrano un continuo incontro-scontro, quella scintilla fra loro sempre più presente, così come l'odio.




L’odio torna, come una visita di cortesia dall’oltretomba, a invadermi, fino a penetrarmi nel midollo osseo, lì sotto strati e strati di epidermide, prendendo assedio e dimora.





Un vecchio saggio diceva che l'odio non è altro che l'altra metà dell'amore, anche se ben mascherata.
Così, in un continuo litigare e tentare di far pace, Daniel riuscirà a strapparle una promessa di vitale importanza, per lui, qualcosa che spera la faccia soffrire il meno possibile.
Le promesse a volte vanno infrante, e a volte si infrangono senza che nessuno possa farci nulla, perché se da una parte la testa è tanto razionale, capace di vedere le cose per come sono, il cuore così non è.
Quando entra in gioco il cuore, tutto è un'accozzaglia di sentimenti confusi, idee sbagliate, sicurezze traballanti e certezze che di certo hanno ben poco.
Questo, in sintesi, potrebbe rappresentare Tutto quello di cui ho bisogno di Debora Ferraiuolo: un libro che sembra la migliore partita che possa mai essere capitata ai protagonisti, tra auto-goal inferti, assist e goal che hanno più il sapore di una sconfitta che la dolcezza della vittoria, perché sembra che ogni volta che il duo James-Myers segna, qualcosa deve per forza mettersi in mezzo.

Nonostante tutto, e nonostante tutti, pov alterni, irriverenza assicurata, così come qualche lieto momento, Debora Ferraiuolo presenta ai lettori un'opera in cui molti giovani potrebbero rispecchiarsi, facendo proprie le emozioni di cui i due ragazzi son pieni.



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