Pagine

martedì 12 febbraio 2019

Le frecce e i dardi dell'amorosa fortuna di Ari McKay


Serie Avvocati innamorati

Gli avvocati di successo Dane Coulter e Cal Monroe sono rivali in tribunale e amici nella vita privata. Ma potrebbero essere qualcosa di più?
Cal ha da sempre una cotta per Dane, che però non è dichiarato e fatica persino ad ammettere di essere gay. Suo padre, un omofobo violento che controlla la famiglia con il pugno di ferro, obbliga Dane a fidanzarsi con una donna. Lui acconsente per mantenere la quiete e proteggere la madre, ma per Cal è la goccia che fa traboccare il vaso.
Non può permettere che l’amico faccia un errore che potrebbe rovinargli la vita, e solo lui conosce un modo infallibile per fargli ammettere cosa si cela nel suo cuore. Ma confessare i propri sentimenti gli si potrebbe ritorcere contro, incrinando in modo irreparabile il loro rapporto. Toccherà comunque a Dane scegliere se vivere la vita che vuole suo padre oppure rinunciare a tutto quello che ha per essere felice tra le braccia di Cal.

Nonostante questa novella rappresenti il secondo capitolo della serie “Avvocati innamorati”, può benissimo essere letta come stand alone in quanto vi sono dei personaggi ricorrenti, ma le storie sono ben distinte.
Sinceramente il racconto natalizio l’avevo trovato una gradevole e romantica lettura, ma questa volta sono invece rimasta delusa. Non ho affatto apprezzato il personaggio di Dale, checché Cal lo consideri una persona forte nel sopportare il padre per il bene della madre, io l’ho trovato più pavido del leone fifone del Mago di Oz. Un personaggio assolutamente privo di spina dorsale che non ha il coraggio di vivere la propria vita mandando a quel paese un padre-padrone omofobo, il tutto in nome della madre “condannata” a restare con lui. Parliamone. Dane ha trentaquattro anni, non è un adolescente, ed è un apprezzato avvocato. Certo, lavora per lo studio del padre, ma il suo migliore amico Cal è anch’esso un avvocato con un proprio studio. Quindi, al di là di tutto, gli appoggi non gli mancano e, nonostante la casa in cui vive sia proprietà del padre, non rimarrebbe senza un tetto sulla testa, né senza un soldo. La madre non mi fa alcuna pena, se anche lei è così stupida da rimanere con un uomo che non la ama, che la tratta male e che, verosimilmente, le mette più corna di un cervo a primavera, è un problema suo. Poi, anche non avesse soldi suoi, ha tre figli più che adulti che potrebbero darle un aiuto in caso di necessità. L’unica cosa buona che fa è far aprire gli occhi a Dane su quanto le somigli nell’essere succube del padre.
Insomma, il personaggio di Dane mi ha irritata così tanto che non sono riuscita davvero a godermi pienamente questa lettura. Il pov alternato mostra come anche Cal, nel suo essere disposto ad attendere in eterno un uomo che palesemente preferisce ubbidire al padre invece che amare lui, non sia un personaggio forte e risoluto.
La storia di per sé non ha nulla di davvero originale, mi ricorda un po’ quegli Harmony che leggevo di nascosto quando avevo quattordici anni, solo che i protagonisti sono entrambi uomini, ma sembrano ragionare come donnine dell’Ottocento. Mi spiace parlare male di un libro che, alla fine della fiera, è scritto bene e scorrevole, ma i personaggi incidono parecchio sul parere che posso offrire riguardo una lettura.
Insomma, alla fine si tratta di una storia che si lascia leggere, ma dove le personalità dei protagonisti mi hanno lasciato l’amaro in bocca.

“Nonostante ti renda infelice? Perché la sua felicità conta molto più della tua? Non ti vede come una persona distinta, ma come un’estensione di sé stesso. Non gli importa se sei felice purché rispetti le sue regole.” Fece una pausa e prese un respiro profondo, gli occhi verdi caldi e affettuosi. “Non ti ama, Dane. Ma io sì.”

Dane sorrise, e fu l’espressione più rilassata e libera che Cal avesse mai visto sul suo viso durante tutti quegli anni di amicizia. “Non ho perso quello che conta davvero, e guadagnerò molto altro. Sì, sei tu l’uomo che voglio, e sì, ne vali la pena.”

Ari McKay è lo pseudonimo professionale di Arionrhod e McKay, che scrivono insieme da oltre un decennio. La loro collaborazione comprende un’ampia varietà di generi di romanzi d’amore, che includono contemporaneo, fantasy, fantascienza, gotico e azione/avventura. Quando non scrivono, elaborano progetti di costumi o fanno maratone di serie tv insieme.
Di giorno Arionrhod fa la sistemista, ma spera di diventare una scrittrice a tempo pieno in un futuro non molto lontano. Da quando i suoi figli sono cresciuti e se ne sono andati via di casa, si dedica a trovare un pezzo di terra su cui costruire una fortezza in preparazione all’apocalisse zombie e a cucinare (e mangiare) decisamente troppe torte.
McKay è un’insegnante di inglese che, per una ragione o per l’altra, scrive praticamente da tutta la vita. Le piace anche lavorare a maglia (anche in pubblico), leggere, cucinare e giocare ai videogiochi. Sa di avere le abilità di sopravvivenza di un moscerino, per cui si affiderà a Arionrhod per sopravvivere all’apocalisse zombie.

Nessun commento:

Posta un commento