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mercoledì 13 maggio 2020

IL LADRO (La malavita di Boston #5) di A. Zavarelli



Tanaka
Sono una brava ragazza.
Vivo secondo un codice che non può essere piegato o infranto. È mio dovere nei confronti della mia famiglia rimanere innocente e pura. Sposare un uomo italiano. Le stelle sono già allineate.
Ma Nikolai Kozlov riscrive il mio destino con cinque semplici parole.
Ora tu appartieni a me.
È un mafioso russo. Un ladro. Un abile bugiardo senza confini morali. È tutto ciò che mi è stato insegnato a disprezzare. Un uomo che non si arrende davanti a nulla. Un uomo che prende ciò che vuole senza pensarci due volte.
E quello che voleva ero io.
Pensa di controllare il mio destino, ma ciò che non sa è che a volte sono proprio le brave ragazze quelle da cui devi guardarti.

Nikolai
Sono un uomo pericoloso.
Vivo secondo un codice. Il codice Vory. È mio dovere nei confronti della mia famiglia proteggere la fratellanza. Distruggere chiunque minacci ciò che rappresentiamo, compresa lei.
È una ballerina. Una bellissima bambolina. La mia prigioniera e il mio nuovo pupazzo preferito. Questa principessa della mafia pensa di avermi stregato, ma in realtà è semplicemente una garanzia.
È un peccato distruggere cose preziose
Ma questo è ciò che fanno gli uomini cattivi.

Eccoci finalmente giunti al quinto volume della serie La malavita di Boston, dove al comando troviamo finalmente Nikolai.

Fin dal primo momento questo personaggio mi aveva incuriosito, nel Fantasma abbiamo avuto un assaggio di ciò che sarebbe stato, ma vederlo finalmente nero su bianco è stato a dir poco strepitoso.

L'infanzia di Nikolai non è stata tutta rose e fiori, Sergei, il padre, ha visto da sempre in lui il figlio designato e in quanto tale, divenuto adulto, sul suo corpo hanno iniziato a comparire le stelle dei Vor russi, un simbolo 
La vita che ci illustra l'autrice è una vita ricca di intrecci e di sotterfugi, ma anche di debiti e di onore.
Qualcosa che proprio il nostro protagonista è venuto a riscattare, perché nessuno può permettersi di lasciare un debito senza mai risanarlo.

La moneta di scambio?
Tanaka.
"Che scelta hai?" chiede lo spietato russo. "O te o tua figlia. E temo che tu sia inutile per me."
Il destino della ragazza è stato scritto sin dalla più tenera età, ma lei non ha mai accettato di lasciar da parte i suoi sogni per far ciò che deve.
E il suo sogno è sempre stato uno dei più ambiziosi.
Un sogno che le è costato fatica e sacrifici.
Diventare una ballerina, in fondo, non è qualcosa di facile e di improvviso, è un qualcosa di ben più radicato nell'animo.
Non ha conosciuto tutto ciò che hanno conosciuto i suoi coetanei, in casa sua i fantasmi di vecchi dolori son stati i suoi compagni per gran parte della vita, così come la paura di incedere in qualcosa che possa portarla lontana dal suo obiettivo.


"Tanaka?" "Sì?" I suoi occhi mi perforano. "In bocca al lupo." "Tanta merda" lo correggo. "Non si dice in bocca al lupo ad una ballerina."
Quando sulla scena compare però Nikolai, la strada di Tanaka è stata già deviata da un imprevisto che le è costato ben più di quanto era disposta ad ammettere e ora diventare una pedina in un gioco così...
...Non ha idea di cosa comporti.
Soprattutto dal momento che le regole del Vory son rigide e ferree, il sangue parla.
E quello della ragazza non è quello giusto per convincerli a lasciarla andare.

Il ladro è abile, nel mondo i sussurri su di lui si susseguono rapidi come battiti di ali di farfalle, senza però sapere fino in fondo quanto, in quel gioco di volontà fra Nikolai e Tanaka, sia ben più radicato di quello che appare.
Una vecchia ferita e una vendetta che aspettano solo di essere consumati son pronti a venire alla luce, anche se nuove emozioni sono fattori che non son mai stati messi in conto, e ora si ritrovano a brillare di luce propria.
L'unico problema, a volte, di intraprendere un cammino, è che difficilmente potrai deviarlo se il tuo percorso ha incrociato quello di altre persone, un po' come quello di Nikolai.
Non puoi sfuggire alle regole del Vory, una volta che ci sei dentro.

"Perché mi chiami così?" chiedo. "Zvezda?" Annuisco. "Perché non dovrei? Sei la mia stella. La mia ballerina. La mia luce del nord. Penso che tu mi spinga a comportarmi bene."
Il Ladro di A. Zavarelli, giunto in Italia grazie a  Grey Eagle Publication, è stato qualcosa di ben più che strepitoso.
La storia in alcuni punti è straziante, e non lo dico tanto per dire, perché indubbiamente entrambi i protagonisti hanno un passato doloroso, così come dolorosa è l'unico modo in cui saprei definire la situazione in cui si trovano, una partita a scacchi che si risolverà nell'unico modo possibile per loro: con uno scacco.
Scappare dal ladro non è semplice, soprattutto se quel soprannome indica una caratteristica così ben radicata in lui, come puoi fuggire da qualcuno che della fuga ha fatto un'arte di vita?


Per leggere le recensioni dei volumi precedenti, cliccare sull'immagine!!


 


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