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martedì 21 ottobre 2025

REVIEW PARTY: WRONG MATCH (Match series vol 4) di Alice Marcotti

«Cosa vuoi?»
«Che mandi a monte il tuo matrimonio.»
Sono Dave Parrish e sono il centrale dei Chicago Bears.
Credevo di aver superato il passato finché lei non è tornata.
Rachel Burn mi ha usato e umiliato, proprio come ha fatto anni fa al college.
Quando stavamo insieme.
Quando pensavo fosse la donna della mia vita.
Ora voglio darle ciò che si merita.
Usarla.
Ricattarla.
Vendicarmi.
Sono pronto a giocare. E non ho alcuna intenzione di perdere.

#copiaomaggio
#prodottofornitodaDriEditore

Ok. E ora che si fa?

Lo so, lo so, non guardatemi così! Non è questo il modo in cui generalmente inizio una recensione, però devo confessarvi che è stata questa la frase che ho pronunciato quando ho chiuso la cover del mio Kindle - salutando Dean e Rachel - iniziando a guardare il vuoto con le abilità cerebrali di un’ameba, totalmente incapace di trovare le parole giuste per parlarvi di Wrong Match. Devo dire che Alice Marcotti mi aveva già conquistata con Cameron Jennsen, ma non si è arresa lì: mi ha stesa con Florian Fiorellino Eriksson e dato il colpo finale (ma non mortale!) con Grayson Jennsen. Cosa dovrei dirle ora, secondo voi, per aver messo un chiodo alla mia bara con Dave Parrish? Eh? EH?

«Mi ha preso in giro. Devo farlo. Ne va del mio orgoglio.»

Usarla. Ricattarla. Vendicarmi. 

Volete sapere una cosa? Vorrei poter iniziare da capo questa lettura, come se non mi ci fossi mai immersa, e rivivere di nuovo tutto quello che ho provato tra queste pagine. Non solo perché ho compreso, leggendo i ringraziamenti (sì, io lo faccio!), che c’è molto di Alice in Rachel, ma anche perché, quando leggo questo tipo di libri, sono sempre più convinta che l’amore possa superare qualsiasi ostacolo e che anche le azioni più spregevoli, a volte, se mosse da intenti che hanno a che fare con sentimenti forti, non sono altro che un modo per riavvicinarci a ciò che non avremmo mai voluto perdere.  Ora, però, concedetemi di raccontarvi di Dave e Rachel. Se non avete letto Broken Match, però, fermatevi qui e provvedete, perché sto per farvi un grande spoiler!

Ricordate il matrimonio di Ava e Grayson? Ricordate il modo in cui Dave si è gelato alla vista di una bionda mozzafiato? Ebbene sì, era proprio lei: Rachel. La sua Rachel. Quella che sette anni prima non si era presentata al loro appuntamento, spezzandogli il cuore in così tanti pezzettini da rendere quasi impossibile rimetterlo a posto. Prenderla e chiuderla in uno stanzino per possederla, non sembra certo una cattiva idea, sebbene sia mossa dal desiderio di vendetta e dall’odio che prova per lei. Eppure, una volta nel suo calore (fatemi essere poetica!) Dave sembra vacillare… 

Stare dentro questa donna è una droga

della quale avevo dimenticato gli effetti.

... per poi tornare ad essere alimentato dall’ambizione di fargliela pagare. Perché sì, la donna che un tempo ha amato, gli si è concessa di nuovo nonostante sia fidanzata con un altro e adesso tutto ciò a cui riesce a pensare è restituirle, con gli interessi, tutto il dolore che lei gli ha causato. Con l’aiuto dell’amico Vincent (ehm ehm ehm… Alice, ne parliamo?) riesce a trovare dei documenti che dimostrano che Mr. Burn, il padre di Rachel, non è una brava persona. Alcuni più scottanti di altri, vi dirò. Facendo leva sull’affetto che Rachel prova nei confronti dell’uomo e la sua totale abnegazione, Dave la ricatta, costringendola a diventare la sua donna delle pulizie/mascotte dei Chicago Bears/oggetto sessuale.

Dave Parrish era tutto per me. Era l'aria che respiravo e, quando se ne è andato, mi sono ritrovata senza l'ossigeno che alimentava i miei polmoni.

Quello che Dave non sa – ma sicuramente immagina – è che Rachel non è innamorata del suo futuro marito. Si tratta di una fusione tra due imperi alla quale è disposta a sacrificarsi pur di non deludere l’unico genitore che le è rimasto. La madre, infatti, otto anni prima ha perso la vita in un incidente stradale, segnandola profondamente. Quando Dave le presenta parte dei documenti, sbattendole in faccia la disonestà del padre, tutto ciò che Rachel può fare è proteggerlo e quando il suo ex le chiede di disdire le nozze, non può che acconsentire. Inizierà così un gioco di potere, al quale Dave crederà di poter vincere, ma non ha fatto i conti con l’atteggiamento provocatorio di Rachel che, sì, è disposta a salvare il padre, ma non al punto da rischiare di perdere sé stessa. Nemmeno lei ha dimenticato il dolore che Dave le ha fatto provare anni prima, né le prove che l’hanno spinta ad allontanarsi da lui senza una spiegazione. Eppure, quanto è difficile non passeggiare tra i ricordi di quando il loro amore era tutto ciò che importava…

Il sesso? Sempre.

Il cuore? Mai più.

Lo ha già spezzato in mille pezzi una volta, e chi ho messo fin troppo tempo a ricomporlo. E, nel farlo, qualche frammento è andato perduto per sempre. 

Ci sono però alcuni segreti più grandi di altri. Scoperte che non si possono perdonare e vendette che non si possono completare senza perdere qualcosa.

Riuscirà Dave a perdonare Rachel?

Riuscirà Rachel a non farsi più manipolare e decidere finalmente per sé stessa e per la propria felicità?

Tocca a voi scoprirlo!

Wrong Match è il quarto volume di una serie che, dal mio punto di vista, è stata un crescendo: ogni libro è migliore di quello precedente e anche se mi sono sbilanciata a dire che, fino ad ora, Florian è stato il mio preferito (anche se Grayson ha il suo perché, ma mi ha fatto piangere troppo), devo dire che forse Fiorellino ha perso l’oro. Perché Dave è proprio un cuccioletto di foca travestito da orso! No, non mi sono fatta affascinare dal suo piercing Apadravya (l’ho cercato su Google: ahia!), né dalla sua attitudine al cunnilingus (ma si può dire?); e no, non ho urlato come una matta quando erano a Canton (Alice sa!). Ho amato questi personaggi e la loro resilienza. Ho amato la scrittura della Marcotti e la profondità con cui ha trattato temi delicati come la perdita di un genitore (o di entrambi, nel caso di Dave) e, presumo approfondirà con il prossimo libro, anche il bullismo. Ho adorato gli spunti narrativi per – mi è parso di capire – altre due coppie: una più scontata, e lo capirete dall’epilogo, e una forse un po’ meno scontata tra una certa migliore amica e un bestione dai capelli rossi.

Ps: La prossima volta che Nonna Berry compie gli anni, vorrei essere invitata anche io. Grazie.

Che dire di più, io l’ho amato alla follia, ma voi cosa state aspettando?





Alice nasce nel 1994 vicino a Milano. Ha studiato da geometra, ma scrivere è sempre stata la sua passione. Tiene a bada i suoi demoni e la sua pazzia, ma soprattutto le sue trecento personalità. Ama gli animali, Harry Potter e tutto ciò che è cozy. Eliminerebbe dal calendario la stagione estiva e prolungherebbe il periodo natalizio di un paio di mesi. Nella diatriba tra team caffè e team tè, ovviamente si proclama fan della seconda categoria. Il vino è il suo vero credo e lo ritiene un buon modo per scrivere senza andare fuori di testa. Ha esordito come autrice self perché è amante del brivido. Tra i suoi talenti si evince anche “arrotolare la lingua”. Sogna una libreria dove poter perdere anche il suo gatto.

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