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giovedì 29 luglio 2021

OUT OF THE SHADOW di Erika Castigliano



Ho sempre pensato che tutto quello che la vita ci mette davanti, siano prove da superare. Anche le persone che incontriamo: ognuna di loro è un tassello significativo che si aggiunge alla nostra anima. Ho incontrato Ryan tra i corridoi della scuola, la sua amicizia è stato un bene prezioso negli anni, fino a quando una sua scelta l’ha portato dall’altra parte del paese. Ero distrutta, lo ammetto, ma poi ho incontrato Jack e ho pensato che sarebbe stato il mio futuro. L’ho sperato per anni, ma il tempo non è riuscito a guarire nessun dolore, nessun livido. Ho preferito tacere e giustificare quei gesti, quelle abitudini, forse perché era più semplice, piuttosto che trovare le parole per spiegare. Io sono Violet e questa è la mia storia.

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Quanto si può sopportare in nome dell’amore? E quanto si è disposti a soffrire pur di giustificare chi ci sta accanto? Il romanzo forse riuscirà a dare le risposte, o forse no. A ogni modo la storia di Violet è interessante e vale la pena conoscerla.



 Ha soltanto sedici anni quando si innamora di Ryan Carter, il bel quarterback della squadra della scuola che entrambi frequentano. I due cominciano a frequentarsi e insieme ai loro amici, Autumn ed Ethan, formano ben presto un bel quartetto stabile. Ma mentre quest’ultimi diventano una coppia vera agli occhi di tutti, Violet e Ryan preferiscono mantenere la loro frequentazione nascosta e lontana dagli sguardi invidiosi. Il sentimento profondo che lega i due ragazzi è sincero e sembra forte e capace di superare tutte le avversità. Tuttavia proprio questa forza diventa un cappio troppo stretto e Ryan non riesce a sopportarlo così, invece di restare accanto alla ragazza che, nonostante la giovane età lo ha stregato, decide di interrompere la relazione e andare altrove a realizzare i propri sogni. Da questo momento le loro strade si dividono, Violet e Ryan incontrano altre persone, vivono esperienze nuove e non sempre positive, ma non dimenticano la loro amicizia.



La storia narrata è intensa e a tratti anche drammatica. I temi toccati sono vari e tutti importanti, si passa infatti dall’amicizia vera all’amore, dalla famiglia alla violenza, e la struttura del romanzo divisa tra passato e presente, offre non solo una visione completa dei fatti accaduti ma permette anche di analizzare al meglio la psiche dei personaggi attraverso la conoscenza dei sentimenti e delle sensazioni provate.

 Violet è la protagonista indiscussa, il punto focale intorno al quale ruota l’intera vicenda. Cresciuta con la convinzione di essere una ragazza comune, Violet vive mantenendo la stessa timidezza e la discrezione che avevano caratterizzato la sua gioventù. Che non sia fortunata in amore lo si capisce fin da subito, le esperienze con Ryan prima e poi con Jack non sono state certo del tutto positive, tuttavia Violet ha sempre giustificato prima Ryan e soprattutto Jack preferendo incolpare se stessa piuttosto che reagire, salvo poi riconoscere di aver fallito. Succede dopo la partenza di Ryan:

 

Stavolta il mio pianto ha la consapevolezza di aver sprecato solo del tempo inutilmente. Sa di amaro, quell’amaro che ti rimane dopo una sconfitta, dopo un rimorso e un rimpianto. Amerò per sempre Ryan, questa è l’unica certezza che mi rimane tra le cicatrici del cuore. 



Accade dopo le violenze subite da Jack:

 

Ad ogni passo realizzo concretamente quello che è successo ieri sera, soprattutto sto metabolizzando che Jack ha un’amante. Ha al suo fianco un’altra donna che, sicuramente lo sta rendendo più felice.

[…]

Mi do così tante colpe, ultima solo in ordine di tempo, il tradimento. Se fossi stata una brava moglie, tutto questo non sarebbe successo. Jack è stato costretto ad andare a cercare la felicità, allontanandosi da me. Non sono in grado di renderlo felice e questo rimarrà, forse, la colpa più grande.

 

Violet soffre in nome dell’amore, ogni volta che Ryan torna, lei lo riprende salvo poi ritrovarsi ingannata e sola a cercare ogni volta di rimettere insieme i cocci del suo cuore addolorato e infranto. In nome dell’amore Violet preferisce tacere invece che denunciare Jack, per non danneggiarlo. Il suo continuo mettersi in secondo piano convalida ancora una volta il pensiero che lei ha di se stessa. Ma Violet non è affatto una donna comune, lo dimostra la sua volontà, Violet è una donna forte che sa rimboccarsi le maniche, sa affrontare le avversità e alla fine, dopo ogni caduta, sa rialzarsi. Le manca però la giusta consapevolezza e quel minimo di amor proprio che le consentirebbe di liberarsi di tutto il dolore subito negli anni e di raggiungere l’agognato riscatto. Ci riesce quasi con Jack, quando, aiutata dal padre, apre finalmente gli occhi e lo allontana. In quel frangente diventa la nostra eroina, salvo poi cadere di nuovo (e non se ne capisce il motivo), di fronte alla malattia del marito.

 

Davanti alla morte non si è più le stesse persone, ci trasformiamo, ci immergiamo in una dimensione in cui abbiamo costruito una vita parallela. Anche Jack si è trasformato. Per cinquantasei giorni è stato tutto quello che ho desiderato negli ultimi quattro anni. È stato quello che speravo di trovare e avere nella persona che ho creduto di amare.

 

È invece nei confronti di Ryan che il comportamento di Violet delude, perché tra i due uomini della sua vita, è proprio Ryan a umiliarla di più. Per egoismo si è allontanato da lei, e sempre per egoismo, ogni volta che ha voluto, è tornato richiamandola a sé, pur sapendo di non poterla avere.

 


Non faccio un passo da vero codardo. Non riesco a muovermi, lascio che la storia faccia il suo percorso, perché io non sarò mai l’uomo per lei. Le nostre vite hanno camminato parallelamente, senza mai incrociarsi; ci siamo avvicinati, quasi sfiorati, ma mai davvero toccati.

Un tira e molla il loro dettato più dalla paura che dalla volontà di stare insieme e che stride con la forza del sentimento che da sempre li unisce. Ryan è deleterio per Violet, ha preso tutto senza darle in cambio nulla a eccezione di pochi momenti intensi e indimenticabili, ha deciso i tempi e i modi della loro relazione e, senza preoccuparsi dei sentimenti della ragazza, è andato via ed è tornato comportandosi con leggerezza, sapendo con certezza che lei lo avrebbe aspettato.

 

Io non voglio lasciarla andare.

Lei è il problema e la soluzione.

Lei è tutto. È questo.

 

 Questa consapevolezza consente a Ryan di tenere legata a sé Violet, e di manipolarla come ha sempre fatto, tanto che alla fine, quando si ritrovano, è lei a scusarsi per una colpa che non le appartiene e che invece pesa come un macigno sulle sue spalle.  

 

«Cosa avrei dovuto fare? Dovevo difendermi anche io in qualche modo, e l’unico modo era quello di andarmene via da te. Dall’unica persona che mi completa, che mi dona emozioni. L’unica persona che ho sempre amato.»

 

Violet ancora una volta cede ritrovandosi coinvolta, forse per quieto vivere o forse perché inibita dalla volontà del suo uomo, nell’ennesima ingiustizia che il suo cuore non merita. E non meritiamo neanche noi perché dall’inizio abbiamo fatto tifo per lei sperando nel suo riscatto che sarebbe arrivato con un finale diverso. Se a scusarsi fosse stato Ryan, infatti, nessuno avrebbe gridato allo scandalo, anche lui avrebbe trovato la sua redenzione.

Con una revisione più accurata si sarebbero evitati disguidi lessicali e qualche imprecisione di troppo (vedi le date nella parte finale). Ma al di là di questo, come ho detto all’inizio, la storia merita.



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