martedì 23 aprile 2024

LADRO DI ORIGAMI di Sara Purpura



Sono passati due anni da quando la vita di Sofia è stata stravolta dall'orrore. Quella notte tutto è andato in pezzi, come una casa dopo il passaggio di un uragano. Ora, però, per lei è arrivato il momento di smettere di avere paura. È il suo giorno zero. Sofia sta tornando a casa, nella sua Palermo, il posto a cui appartiene, nonostante tutto. Farlo è necessario, perché è stanca di girare in tondo senza direzione, prigioniera del passato. L'unico modo per superare ciò che le è accaduto è affrontarlo una volta per tutte. Anche se è difficile e fa male. Anche se ogni volta che ci pensa si sente sprofondare in un baratro di inquietudini e incertezze. Tornare, infatti, significa anche sfidare il suo quartiere, un buco nero che ingoia le anime di chi lo abita, e riallacciare i rapporti con una famiglia che l'ha allontanata senza comprendere il suo dolore. E soprattutto rivedere Marco, il suo primo disperato amore, colui che si era preso ogni suo pensiero e sogno a occhi aperti, e che riusciva a scatenare in lei sentimenti talmente feroci da farle tremare l'anima. Tuttavia, quello che trova Sofia è una realtà profondamente cambiata e delle persone che fatica a riconoscere. Lo stesso Marco, che pure resta l'unico capace di farla sentire viva, non è più il ragazzo che si è lasciata alle spalle alla sua partenza.
Arrabbiata e delusa, Sofia ha due possibilità. Potrebbe andarsene, e tentare così di ricominciare altrove, lontano da chi l'ha ferita, tra le braccia di un altro. Oppure restare, e combattere per avere indietro ciò che le è stato rubato. Compreso Marco. Perché, anche se le ha spezzato il cuore, lui resta sempre fuori da ogni equazione, ed è l'unico con il quale potrebbe generare quel fuoco ardente che non procura dolore, ma lenisce ferite e allevia ogni angoscia. E che le restituirebbe finalmente la vita.

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#copiaomaggio
Come si fa a mettere nero su bianco le emozioni e le sensazioni vissute durante la lettura di un romanzo? Non è mai semplice semplificare in poche semplici parole tutto quello che si è provato, ma lasciate che vi dica che è stato inaspettato. Sì, perché questo per me è stato il primo libro di Sara Purpura, e ora vorrei avere abbastanza tempo per poter recuperare i suoi libri precedenti. Ecco, la parola d’ordine in questo romanzo è proprio tempo, quello che scorre inesorabile e da bambini spensierati ci troviamo con le ansie e le preoccupazioni che assillano il mondo degli adulti. Lo sa bene Sofia che a soli 17 anni è stata costretta a lasciare la sua famiglia e la sua terra di origine, certi che il tempo avrebbe sistemato ogni cosa e calmato le acque. Eppure, è difficile cancellare la memoria e ognuno tenderà a rigirare i fatti alla propria maniera, continuando ad additare come colpevole chi, in realtà, è solo vittima.

Si può morire in tanti modi diversi. Piano piano, o tutto a un tratto. E non muoiono solo le persone. Muoiono anche i legami. È inevitabile in posti così disperati.


L’autrice ci porta a fare un viaggio nella sua terra natale, catapultandoci nei problemi che assillano il mondo intero, quello dove i ragazzini si vedono costretti a cavarsela e non importa se per farlo devono vendere droga, o entrare nel giro della malavita, pensando che così riescono a ottenere il potere di fare quello che vogliono, che tutto verrà perdonato se riescono a rendersi invisibili agli occhi della polizia. Ci fa vedere il mondo degli intoccabili, dove la corruzione la fa da padrona, dove le buone azioni vengono mal viste e i cattivi ragazzi sono solo vittime innocenti del fascino femminile, quindi è normale che cadano in tentazione.

Il peso dei pensieri è qualcosa che non si riesce a quantificare. Sai solo che talvolta è capace di piegarti in due.

Vi potrei dire che Ladro di origami è una storia a doppio pov che parla dell’amore di due persone, di quello innocente che inizia da piccoli e con il passare del tempo sboccia, i sentimenti si rafforzano e quel primo grande amore resterà anche l’unico. Io vi ho letto molto di più, ho scavato tra le righe di questa storia e vi ho trovato anche una sorta denuncia a tutti coloro che si voltano dall’altra parte, a chi ascolta solo una voce condannando l’altra senza diritto di replica, a chi punta il dito e si schiera sempre a favore dell’aggressore che viene visto con gli occhi sbagliati della vittima, mentre la vera vittima della situazione resta senza giustizia. Una storia che dimostra il carattere forte che solo le ragazze sanno avere; la determinazione nel non permettere a nessuno di spegnere la loro luce o di rinunciare ai propri sogni, né tanto meno all’amore della loro vita. Ho amato la resistenza della protagonista, nel non aver mai mollato, nell’aver creduto che in qualche modo la cosa si sarebbe risolta, e nel frattempo non ha mai abbassato la testa, si è sempre eretta alta e fiera, nonostante l’onta che macchiava la sua reputazione. Il suo coraggio le ha fatto guadagnare degli alleati che non hanno mai lasciato il suo fianco, battendosi con lei e per lei, anche se spesso non ha capito i loro atteggiamenti e l’ha portata a sbattere i piedi per terra, per ricordare loro chi era la vera vittima della situazione. Ho ammirato il coraggio del fratello che l’ha sempre protetta, spalleggiata e coperta, anche se è arrivato a ometterle la verità; così come ho esultato quando alla domanda “E che altro posso fare?”, ogni protagonista primario o secondario che fosse ha dato inizio al cambiamento. Un qualcosa che parte da dentro di noi e si espande, fino a toccare altre coscienze, fino a quando la nostra non diventa l’unica voce in mezzo al coro, ma il coro stesso. Ho guardato con ammirazione quel ragazzo pieno di sogni che non ha mai smesso di amarla, parlando di loro in quelle canzoni che tanto amava comporre e suonare, aiutandola a ritrovare quella piccirì di un tempo.

Forse ci si innamora per davvero una volta sola e, a prescindere da come la vita poi li disordina, mente e cuore restano ancorati a quel primo momento di strabiliante emozione.

Volevo ringraziare l’autrice per aver scritto una storia che spero risuoni in ogni tempo e in ogni luogo, affinché le ragazze possa prendere esempio dalla sua protagonista, ritrovando quella voce che in tanti sperano di mettere a tacere, ricordando loro che “nascere donna è un privilegio”. Circondatevi di gente che vi ascolti, che sia dalla vostra parte, che è pronta a tutto pur di restare al vostro fianco e, se volete farvi un regalo ancora più grande, leggete questa storia.

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