mercoledì 10 aprile 2024

ILLUSIONE (Storm MC Vol. 5) di Nina Levine


L’amore lo ha ferito…

Griff Hawkins tiene il suo cuore sottochiave e ha sepolto in profondità i fantasmi del suo passato. Tre anni fa ha scelto una nuova famiglia, lo Storm MC, e ha accettato quel mondo e la violenza di cui ne è intriso. Ora vive con una sola regola: non affezionarsi a nessuno al di fuori del club.

Lei desidera solo essere amata…

Sophia Barnes vuole trovare il vero amore, ed è pronta a non lasciarsi sfuggire nessuna occasione, anche se il rischio potrebbe essere quello di finire tra le braccia di un sensuale e pericoloso biker.

Quando il tragico passato di Griff verrà svelato e i demoni che teneva nascosti torneranno a tormentarlo, l’uomo rischierà di perdere non solo lo Storm MC, ma anche la donna che gli ha fatto provare di nuovo dei sentimenti.

Riusciranno Sophia e Griff a superare un passato che potrebbe travolgerli e dare fiducia a quell’amore in grado di illuminare il loro futuro?

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 Continuano le avventure dello Storm, il motor club più avvincente dell’Australia, con il quinto atto della serie, pubblicato dopo ben quattro anni dall’uscita italiana dell’ultimo romanzo (LETALE). Sono molto contenta di entrare ancora una volta nel mondo violento e sexy dei bikers di Brisbane di cui avevo quasi dimenticato le dinamiche interne e le vicende fin qui raccontate. Devo ammettere, però, quanto sia stato facile ricordarle, una volta iniziata la lettura del romanzo.

Avevamo lasciato il club dopo la morte del presidente Marcus alle prese con molti problemi da risolvere. La successiva elezione del figlio Scott al ruolo più alto e il riavvicinamento con il fratellastro Blade se da un lato avevano abbassato la tensione fino ad allora accumulata, dall’altro non avevano risolto del tutto il malcontento all’interno del gruppo. Gli interessi in gioco sono troppi e la leadership della zona fa gola a tutti i club. E se a ciò aggiungete le insistenti voci di un possibile tradimento in atto, avrete alla fine il quadro esatto dell’instabilità del momento.


Protagonista della storia è il vicepresidente Griff, un uomo scorbutico ma al contempo leale al gruppo che considera la sua famiglia. Tuttavia un’ombra del suo passato rischia di fargli perdere tutto. Per questa ragione Griff conduce una vita austera e di basso profilo al di fuori del club: non ha amici né frequenta una donna in particolare, se non sua zia, l’unica eccezione a cui non vuole né può rinunciare. L’arzilla signora adora il nipote, ed è anche una tenera manipolatrice, e per farlo uscire dalla sua solitudine, gli organizza un incontro casuale con la sua vicina Sophia.


A primo acchito i due ragazzi appaiono agli antipodi, il loro stile di vita è talmente diverso che difficilmente i loro mondi, senza una valida intromissione, si sarebbero incontrati. Una volta approfondita la conoscenza però, la loro evidente affinità salta agli occhi. Griff e Sophia hanno molto in comune: la solitudine attuale è frutto di un passato doloroso per entrambi, e il loro modo di approcciare al quotidiano deriva da una sfiducia profonda alimentata da anni di umiliazioni e mancanza di affetto.

 … non era una donna che avrei potuto contaminare con i miei desideri. Era luce, mentre di quei tempi nelle mie vene scorreva solo oscurità.

 

 Nonostante tutto, però, entrambi affrontano la vita con grinta, ma è evidente in loro una certa sensibilità di fondo. Questa alternanza tra forza e fragilità, tenerezza e spietatezza caratterizza e arricchisce le loro personalità, tanto che Griff e Sophia, anche nei momenti drammatici e più intensi, non appaiono mai sconfitti, né deboli. Al contrario, le loro azioni, i pensieri e i dubbi esercitano empatia e non fanno altro che confermare la loro unicità.

 

Non avevo mai conosciuto un motociclista. Ma non mi disturbava, soprattutto perché avevo visto come Griff si prendeva cura di sua zia. Per come lo vedevo io, il modo in cui la persona trattava la propria famiglia diceva più di qualsiasi giudizio emesso dalla società.


La conoscenza e la successiva frequentazione è per loro paragonabile a una terapia, un mezzo per colmare le proprie mancanze, sia caratteriali, sia fisiche, naturalmente. Essi hanno bisogno l’uno dell’altra per vincere e superare ogni perplessità perché entrambi hanno dentro di loro gli strumenti necessari per guarirsi reciprocamente.

 

Lui finì il bourbon e poi mi lanciò uno sguardo. Dio, quegli occhi erano pieni di segreti, profondità e dolore. Ne ero certa. Era danneggiato, qualcosa in lui lo gridava. Forse era il modo in cui mi guardava – come se stesse sempre valutando una minaccia – o forse era il modo in cui si tratteneva, non solo a parole, ma an che fisicamente, come se non volesse avvicinarsi troppo, o non volesse bruciarsi.

 

La consapevolezza di essere entrambi in grado di comprendersi a fondo li fa avvicinare sempre di più.



La bellezza di una donna che non ne era consapevole era una delle cose che mi eccitavano di più in assoluto. E Cristo, il modo in cui accettava la sua vulnerabilità e lasciava cadere la sua maschera… per me era il colpo di grazia. 

La complessità caratteriale costituisce, dunque, la bellezza dei personaggi; il modo in cui essi affrontano la vicenda amorosa e le problematiche del club rende la storia oltre modo interessante. Inoltre lo stile inconfondibile, il linguaggio forte, il ritmo incalzante contribuiscono alla produzione di un romanzo piacevole e avvincente. Sesso, violenza, tenerezza e intrigo assicurano la giusta suspense, e anche se la tensione presente stavolta manca di mordente e l’adrenalina sembra scorrere a rilento, il risultato non cambia. E il successo del prodotto finale è garantito, e questo è l’importante.




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