lunedì 5 gennaio 2015

INTERVISTA AD ANGELICA CREMASCOLI per “Il re di picche e la regina di cuori Vol. n. 2”.

Buongiorno Angelica, io mi chiamo Federica e sono l’admin del blog Romance and Fantasy for Cosmopolitan Girls. Elisabetta, la mia collaboratrice, si è occupata di recensire il tuo romanzo: Il re di picche e la regina di cuori Vol n. 1. Ne è rimasta entusiasta.  Siamo onorate di poter intervistare una nostra connazionale in merito alla sua carriera ed alla sua prossima pubblicazione,  che attendiamo con ansia!

Prima di iniziare a parlare del tuo romanzo, ti piacerebbe presentarti alle lettrici che ancora non ti conoscono?
Con piacere. Sono una studentessa di ventitre anni con un’incommensurabile passione per i libri e una fantasia fin troppo fervida. Sembra scontato aggiungere che il risultato di tale combinazione è una dipendenza ossessiva da foglio bianco e tastiera, responsabile d’avermi indotto a creare storie, le mie storie, attraverso cui sperare di raggiungere, emozionare, segnare altri appassionati come me, persone che affidano alla parola scritta i propri sogni, le proprie emozioni, i propri misteri, e che, per ogni momento della loro vita, hanno un romanzo nel cuore che glielo possa ricordare. Quest’anno ho avuto l’opportunità di esordire come scrittrice, sotto l’affettuosa ala protettrice della Triskell Edizioni, e di vedere un sogno realizzarsi, o, perlomeno, cominciare a realizzarsi. Ho visto con chiarezza ciò che non avrei più dubitato di voler fare: raccontare mondi e anime per essere quel segno, quell’emozione, che sa cambiare una vita infilandovisi dentro senza troppo rumore, forse, ma con fatale e indefessa determinazione. “Il re di picche e la regina di cuori” rappresenta un inizio, il momento in cui timidezza, imbarazzo, aspettativa, adrenalina si fondono in consapevolezza. Consapevolezza di poter diventare chi si è. Per cui mi presenterei così, come una ragazza al lavoro, alla costante ricerca delle parole giuste.  

Ho letto dalla biografia che la tua passione per la scrittura e tutto quello che concerne i libri, è nata quando eri molto piccola. Come hai sviluppato la cosa durante la fase di preparazione scolastica? Studi specifici o corsi adeguati?
Nessuno studio o corso mirato, soltanto tante, tante, tante, tantissime ore trascorse a leggere. I migliori maestri sono allineati sugli scaffali delle biblioteche, o delle librerie, e non attendono altro che essere importunati con le nostre domande, ascoltati e assorbiti. Ho anche e soprattutto avuto la fortuna d’avere alle spalle una famiglia pronta ad assecondare la mia ossessione, i miei appetiti letterari, i miei entusiasmi, e a incoraggiarmi costantemente, stimolandomi a coltivare la mia creatività, oltre che il mio amore per i libri.

Come è nato il tuo rapporto con la Triskell Edizioni?
Mi sono imbattuta nella Triskell durante una delle tante ricerche finalizzate a trovare una casa editrice che potesse pubblicare “il re di picche e la regina di cuori”. Per un esordiente, il web non potrebbe essere più confusionario e ambiguo: tante alternative; troppi rischi d’incontrare ce a pagamento o ce poco professionali, che approfittano dell’inesperienza per guadagnarci sopra; poca facilità nel reperire contatti o informazioni. Nell’entrare nel sito della Triskell, invece, ho respirato una boccata d’ossigeno e sono stata rassicurata, oltre che attratta, dalla chiarezza e dalla limpidità con cui la casa editrice si presentava . Ho deciso di fare un tentativo, che è andato a buon fine, permettendomi di collaborare con persone che hanno a cuore i propri autori e che dimostrano passione, rispetto e professionalità in ogni circostanza.

Adesso che sei una scrittrice affermata,  cosa ci puoi dire di questo mondo? E’ competitivo come sembra?
Scrittrice affermata? Io?  No, come ho già detto, sono solo una ragazza al lavoro, che a malapena trova il coraggio di definirsi “scrittrice” e che è incapace di leggere il proprio nome su quella copertina senza arrossire. Sono riuscita a pubblicare, è vero, e a intraprendere il cammino che ho sempre avuto la convinzione fosse stato tracciato apposta per me. Ma tanto è ciò che ancora devo imparare, tanta è la gente che ancora devo raggiungere, tante sono le storie che si accalcano sulle mie dita perché io dia loro un po’ di vita. Per quanto riguarda la competitività di questo mondo, invece, non posso esprimermi. Forse per ingenuità, o eccessivo ottimismo, mi sembra che tra autori, specialmente esordienti, esista un buon grado di complicità e di mutuo, solidale, supporto.  O meglio, è più corretto dire che non ho mai avuto esperienze che dimostrassero il contrario. La rivalità tra scrittori è qualcosa che non concepisco. C’è spazio per tutti, per chiunque abbia un proprio contributo da dare, grande o piccolo che sia, in termini di fantasia, di talento e di sogni da offrire a chi ne ha sete. Siamo insieme, non uno contro l’altro. Poi, oltre l’utopia, so che è possibile nascano gelosie e competizioni, ma spero sempre possano servire a migliorarsi e ad affinare i propri mezzi e le proprie doti, come qualsiasi costruttivo confronto.

Il re di picche e la regina di cuori è un contemporary romance, come del resto sarà il Vol n. 2. Pensi di cambiare genere per le tue future pubblicazioni ? Ho letto che sei una grande appassionata della storia inglese, forse un romanzo storico romance?
Scrivere un romanzo storico romance è uno dei miei sogni, assolutamente sì. Non mi sono posta limiti per quanto riguarda i generi da affrontare, sarebbe come tarparsi le ali, e ho voglia di esplorare le mie capacità, oltre che di regalarmi l’occasione per dedicarmi a ciò che amo tanto, ovvero la storia. In futuro, dunque, spero vivamente d’esserne in grado.

Entrando nel vivo del tuo libro, come mai hai deciso di narrare in prima persona?
Ho deciso di narrare in prima persona principalmente per due motivi: il primo è che, in questo modo, ho la sensazione di riuscire a esprimermi con più facilità ed efficacia; il secondo è che non volevo ci fossero intermediari tra la protagonista e i lettori. Desideravo si creasse un contatto diretto e naturale tra loro, non filtrato da altre presenze, nemmeno dalla mia. Inoltre, l’ho ritenuto utile ai fini di un’immedesimazione più profonda e istintiva.

Da cosa hai tratto l’ispirazione per questo romanzo?
Ho molti interessi e molte passioni a cui mi concedo di dedicare tempo ed energie, tra cui la musica e la danza. Non le pratico in prima persona, purtroppo, ma seguo con piacere ed entusiasmo coloro che fanno parte di questo mondo, cantanti, musicisti, band, ballerini, etc. Per indole, quindi, sono una fan, ed è da fan che ho cominciato a raccontare questa storia, attingendo da quel che guardo e ascolto quotidianamente, da ciò di cui mi piace circondarmi e che mi emoziona come una bambina.

Perché proprio il mondo dello showbiz?
Perché, nonostante sia reale e concreto, è accessibile a pochi ed è percepito dalla moltitudine come un mondo lontano, artificiale, impenetrabile, un universo parallelo nel quale sbirciare occasionalmente senza esservi ammessi e dove, per tale ragione, c’è sufficiente spazio per la fantasia. Avendo due protagonisti come Engie e Kay, ho colto l’occasione per immergermici e per divertirmici, tentando d’allargare le sbarre di questa gabbia dorata con l’immaginazione e di trascinare il lettore nella sua scoperta e nella sua esplorazione.

Engie  e Derek  sono  due protagonisti a tutto tondo. Hai trovato difficoltà nel dover narrare la lenta evoluzione della loro storia d’amore? Puoi svelarci qualche curiosità in fase di “creazione”?
Di solito, non ho difficoltà con la lentezza, quanto con la velocità. Sono totalmente incapace di scrivere racconti o storie brevi, che giungano al nocciolo della situazione in modo celere e immediato. Perciò le evoluzioni graduali e spalmate su lunghi archi di tempo mi rassicurano, mi danno l’occasione di approfondire, sviscerare, giustificare, analizzare ciò che, altrimenti, non potrei. Sono prolissa e minuziosa, specie se devo raccontare la nascita e la crescita di un sentimento complesso come l’amore, in compagnia di personaggi altrettanto complessi come Engie e Derek.  In fase di “creazione” si sono rivelate essenziali le amiche, nonché prime lettrici, che hanno seguito ogni tappa con partecipazione, non mancando di offrire spunti,  idee, consigli, e di esprimere le fantasie che avrebbero voluto veder realizzate. Se sono arrivata a scrivere pagine su pagine, capitoli su capitoli, attorno a una coppia, a questa coppia, è soprattutto merito loro e alle liste infinite di “voli pindarici” tramite cui mi hanno spronato, e mi spronano, ad andare avanti.

Hai uno stile brillante, deciso e molto divertente.  C’è un’autrice a cui t’ispiri in modo particolare?
Ci sono autori e autrici che amo a dismisura, sì. Ma non posso dire di ispirarmi a qualcuno di loro, non consapevolmente e intenzionalmente perlomeno, poiché non voglio essere considerata una brutta copia, che ricorda un tal scrittore o che ne imita un altro. Tento di scrivere in maniera corretta e trascinante, per il bene della storia  e del lettore, senza distrarmi nel pensare a un modello da emulare o a cui tentare d’avvicinarmi. La scrittura è soggettiva e personale, ciascuno ha la propria “penna” da imparare a conoscere e a maneggiare. Questo è il bello.

Ho trovato particolarmente riuscita la scelta delle conversazioni telefoniche tra i due protagonisti, come escamotage per rivelare poco a poco loro stessi, l’approccio alla vita e all’amore. Ci parli di questa scelta narrativa?
È una scelta narrativa che ha molto a che fare con me, lo ammetto. Sono affascinata dalle storie d’amore che nascono e maturano, a volte esclusivamente, attraverso il dialogo, specie se questo riesce a essere intelligente, pungente, stimolante, filosofico e divertente. Insomma, sono un’amante incallita della chiacchiera, come si può ben capire, oltre ad essere particolarmente affezionata a personaggi letterari storici quali Mr. Darcy ed Elizabeth, il cui rapporto prende forma dalla parola, mezzo d’espressione della personalità. Inoltre, la soluzione si adattava bene al tipo di relazione che avevo immaginato per Engie e Kay, la quale avrebbe dovuto svilupparsi a distanza, costruirsi nell’assenza di un viso, di un corpo, ma in presenza di una voce. È stato un escamotage per unire l’utile al dilettevole, e per sperimentare, per mettere me e loro alla prova.

Senza svelare nulla naturalmente, puoi anticiparci qualcosa del Vol n. 2 ?
Certo! Nella seconda parte de “Il re di picche e la regina di cuori” assisteremo a un clamoroso ribaltamento di ruoli, in cui la preda diventerà cacciatore e il cacciatore diventerà preda per colpa di una fatale mancanza di tempismo. Ne deriveranno risoluti inseguimenti, scontri impetuosi, struggenti confessioni, appassionati silenzi, in seguito ai quali distribuire torti e ragioni sarà sempre più difficile e più inutile. Le guerre d’orgoglio sono combattute senza esclusione di colpi, specie se nelle trincee a nascondersi è un amore deluso e spaventato. Ed Engie e Kay si troveranno a combattere l’uno contro l’altro per sopravviversi, per amarsi, di fronte ai loro rimorsi e ai loro sbagli.

Ti ringrazio per averci dedicato il tuo tempo. E’ stato un piacere poter chiacchierare con te.  Mi auguro sia stato reciproco.  Ti terremo d’occhio! ;-)
Federica e Elisabetta

In anteprima per Voi, la trama non ufficiale, scritta direttamente dall'autrice, de Il Re di Picche e la Regina di Cuori Vol.  2



Ne “Il re di picche e la regina di cuori- parte II” ritroviamo Engie Porter, Rott, la ballerina dal carattere ruvido e dal cinismo di ferro, dove l’abbiamo lasciata, in balia di se stessa, dei suoi sentimenti confusi, dei desideri che non riesce, che non vuole, capire per paura, per ostinazione e per orgoglio. Ma la ritroviamo anche in viaggio, diretta verso una sfida, da combattere, da vincere, da perdere, da vivere per poter cambiare e tornare, forse, ad amare. Tornare da Kay, l’uomo che l’ha inseguita, assediata, conquistata, e che l’ha persa, colpevole d’averle donato il cuore troppo presto, troppo in fretta. Lui l’avrà aspettata? L’avrà dimenticata? L’avrà sostituita? Dopo Las Vegas, dopo le sue notti psichedeliche, i suoi balli sensuali, le sue domande e le sue risposte, in quale realtà approderà Engie nel tentativo di riparare ai propri errori?
Vecchi e nuovi amici faranno da spettatori al duello serrato e incalzante che coinvolgerà i due protagonisti, trascinati in un valzer in cui amore e odio si seducono e si abbracciano, diventando l’uno il riflesso dell’altro, per poi lasciarsi e aspettare, pazienti, l’inizio del il prossimo ballo.

Per chi se la fosse persa, ecco il link della recensione del Vol n. 1


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