lunedì 12 ottobre 2015

DOVE OSANO LE CICOGNE di Letizia Draghi

Ginevra e Paolo conducono una vita frizzante nella soleggiata e ridente Forte dei Marmi.  “Niente figli, molti viaggi” è il motto del loro matrimonio. Felice. Poi un giorno, a trentott’anni, lei si accorge di desiderare un figlio. L’inesorabile orologio biologico inizia a ticchettare. E si sa quando una donna si mette in testa una cosa, difficile farle cambiare idea. Di colpo tutto ruota intorno al “quattordicesimo giorno”, quando lo stick per determinare l’ovulazione indica che il momento è propizio. E anche il sesso, un tempo fantastico, inizia a diventare un dovere.
Se poi il concepimento tanto agognato tarda ad arrivare, la situazione diventa sempre più “tesa”… o forse no?
Equivoci, situazioni comiche e tanto amore. Una commedia brillante in cui tutto può succedere, anche che il finale lo porti una cicogna.



L’ultima cosa che avrei immaginato è la burrasca che si è abbattuta sul mio matrimonio. La perturbazione si chiama Ginevra ed è mia moglie.

Alla veneranda età di trentasette anni (che veneranda, a certi quarantenni pure le ventenni farebbero gli occhioni a cuore) Paolo, dopo sei mesi di frequentazione, decide di mettere la testa a posto, arrivando così a pronunciare il fatidico sì con la trentacinquenne Ginevra, una donna che oltre essere avvenente, contiene dentro di se' il binomio bellezza intelligenza, a cui difficilmente si può resistere.
La nostra lei ha una piccola casa editrice, un'amica senza peli sulla lingua ( e con un tatto a dir poco da elefante) e una passione spregiudicata per le spezie: i suoi due cani si chiamano Curry e Curcuma, i due gatti Zenzero e Cannella e il nostro Paolo junior si chiama Peperoncino. Sicuramente ha gusti particolari la nostra ragazza.

Come ogni inizio matrimonio, l'inizio si preannuncia un idillio, tanti viaggi, il vantaggio di avere per moglie un'ex modella, il fatto che per il momento nessuno dei due voglia figli. In pratica il matrimonio perfetto. Però, come disse George Byron, se Laura fosse stata la moglie di Petrarca, pensate che lui le avrebbe dedicato sonetti tutta la vita?
Solitamente si è soliti dire che la crisi si avvicina al settimo anno di matrimonio, ma ogni regola ha la sua eccezione, come in questo caso. La crisi, se così possiamo definirla, arriva con largo anticipo, con l'esattezza al terzo anno, sconvolgendo non solo la vita del povero Paolo, ma anche quella della stessa Ginevra che, tutto all'improvviso, inizia a sentire il tic tac sempre più forte del suo orologio biologico.
Ogni giorno di ovulazione diventa una sfida contro se' stessi, una gara a mettere la pagnottina nel forno che, puntualmente, sembra sempre destinata a bruciare.

“Momento propizio! QNFDB termine ”. Ora, io sono abituato a queste comunicazioni farneticanti, anche perché Ginevra fa ampio uso del T9 e mi capita di ricevere messaggi come: “Mancano latte, burro, salsa soia, scatolette zenzero, oceano”. Di solito impiego un po’ a interpretarli. Le scatolette saranno per Zenzero? La marca è «Oceano»? O voleva scrivere «noci» e il perfido commutatore di caratteri ha partorito «oceano»? Così, salvo che non si tratti della lista della spesa, talvolta ignoro i testi più confusi: se scrive Roma, magari è Amore, ma va bene così. Come tutti gli uomini, non mi soffermo su questi dettagli.

L'orologio continua a ticchettare e la nostra fanciulla fa sì che ogni quattordici giorni dopo il ciclo, il suo marito si ritrovi a casa una moglie sexy e, diciamocelo pure, cui è difficile dire di no.
Il dilemma?
Gli uomini son recidivi, ma recidivi forte, perché come non capire quel QNFDB? Quadro Non Fertile di Base, ovvio! Sarà che la nostra Ginevra nutre troppe pretese dal nostro Paolo che, con nonchalance, prendendo il messaggio per quello che è, un messaggio apparentemente con poco senso, organizza una serata da lui con tutti i suoi amici, ignaro del tentativo di seduzione che lo attende a casa.
La situazione va sempre più di male in peggio, perché la nostra bella ad ogni tentativo fallito si ritrova nella disperazione più cupa, arrivando quasi a domandarsi dove abbia sbagliato: sarà la scelta degli acronimi? L'essersi buttata a capofitto in questa cosa da non rendersi conto che il marito non sa che pesci prendere? O il problema è lei?
Quando il gioco si fa duro, è anche vero che i giocatori iniziano a combattere, così la nostra editrice tira fuori tutto l'occorrente per una seduzione con i fiocchi. Secondo voi ce la farà questa volta?
Ve lo dico già io, come si fa a creare l'atmosfera giusta se il tuo lui soffre di alitosi, a causa dell'aglio mangiato a pranzo?

Dopo preliminari da favola, sono eccitatissimo. Lei inizia a mormorarmi qualcosa nell'orecchio. La mia Ginevra non è tipo da dirty talking, anche se a me non dispiacerebbe affatto. Per un attimo sono curioso di assaporare questa svolta erotica e ascolto con attenzione. Il risultato è disastroso. "Forza, pesciolini! Risalite le tube e acchiappate l’ovocita!" dice.Vi rendete conto? Sta parlando con i miei spermatozoi, che sono ancora nei testicoli e che, se continua così, ci resteranno per sempre.

Le serate giuste diventano sempre più sbagliate, lasciando la protagonista a confidarsi con un gruppo di ragazze in chat, denominate l'Antro della Cicogna, donne di varia età che si raccontano dei rispettivi partners, delle serate giuste che diventano via via sbagliate.
Lo stress inizia a sentirsi, ad accumularsi al punto che, da una scena alquanto equivoca, Ginevra scatta e scappa, con il cuore in tumulto per quell'apparente tradimento, sentendosi crollare addosso tutto, come un castello di carte di fronte ad uno sbuffo d'aria.
Cosa succederà alla nostra coppia quando, finalmente, impareranno che le sorprese più stupefacenti son quelle inaspettate? Quelle che accadono quando meno le cerchi?
Un'opera che offre al lettore non un solo punto di vista, bensì il focus sia femminile che maschile, in modo che il lettore possa immedesimarsi ( e capire) in entrambe le identità che formano la coppia.

Un romanzo squisito soprattutto per la comicità che sembra trasparire da ogni pagina, lasciando il lettore a non poter far altro che ridere di fronte all'assurdità di certe scene. Una commedia che, nonostante la sua comicità, è capace di alternare momenti di (quasi) serietà con altrettanti di divertimento puro. Un libro da leggere, soprattutto quando ci si può sentire un pochino giù e si ha bisogno di un diversivo, di una risata profonda.


Letizia Draghi, classe ’66 e segno del Leone, è laureata in Filosofia e in Piscologia clinica. Vive immersa nella natura dell’alta Toscana, in compagnia del marito, del figlio e dei suoi due adorati cani.
Ama saltellare tra generi letterari diversi, come il fantasy e il rosa. Il thriller esoterico Il giardino immortale, finalista del premio Odissea 2013, è stato pubblicato da Libromania nel dicembre 2014. Oltre a numerosi racconti, ha pubblicato romanzi rosa dapprima per Delos Digital e, in seguito, per la collana Youfeel di Rizzoli.
È socia EWWA (European Writing Women Association) e collabora al blog Cronache letterarie di Tiziana Zita, recensendo serie TV, altra sua grande passione.

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