lunedì 10 luglio 2023

HEADSTRONG. A dura prova di Eden Finley



Vino&Veritas #3

Cosa potrebbe mai andare storto, quando un barista etero fornisce consigli per rimorchiare a un ragazzo gay alle prime armi?
La prima volta che ho incontrato Whit non sono riuscito a scappare da lui abbastanza in fretta. È un giocatore di hockey e io odio tutto ciò che riguarda lo sport che una volta mi ha spezzato il cuore.
Ma non posso fare a meno di sentirmi dispiaciuto per lui. Ha appena fatto coming out e ha un disperato bisogno di conoscere qualcuno, ma il suo entusiasmo sembra spaventare le sue potenziali conquiste.
Accettare di fargli da spalla avrebbe dovuto essere semplice. Guardarlo flirtare con altri ragazzi ha complicato le cose.
Whit mi mette a dura prova in ogni aspetto della vita, dall’odio per l’hockey alle nuove domande che mi pongo. Ad esempio, perché un etero non riesce a smettere di pensare di baciare un uomo?
Penso che la risposta si trovi da qualche parte sulle labbra di Whit…

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#copiaomaggio
Con questo nuovo capitolo della serie “Vino&Veritas” torniamo in Vermont e alla precedente ambientazione, ma con due nuovi protagonisti in una storia completamente slegata dalle precedenti a cui viene fatto solamente qualche piccolo riferimento. Quindi questo libro può essere tranquillamente letto come stand alone.
Il pov è alternato tra Whit, giovane universitario giocatore di hockey, ma dedito alla fattoria di famiglia, e Rainn, disilluso ventiseienne, immobilizzato in una routine senza un vero obiettivo di vita dopo aver visto crollare i suoi sogni.
I due ragazzi parrebbero essere agli antipodi, vieppiù che Rainn si ritiene etero al cento per cento mentre Whit inizia a frequentare il V&V nella speranza di incontrare un papabile partner visto il suo recente coming out.
L’empatia del Rainn barista nei confronti del giovane, logorroico e imbranato Whit fa sì che i due si avvicinino e diventino amici. In realtà, Rainn è molto aperto in merito alla comunità LGBTQ+ visto il suo luogo di lavoro, ma si ritrova poi persino a cercare di aiutare Whit nel trovare qualcuno per poi rendersi conto di voler essere lui stesso quel qualcuno.
Nonostante Whit sia il più giovane tra i due, per molti versi è decisamente più maturo di Rainn. Sa cosa vuole dalla vita, ha la testa sulle spalle, dei progetti concreti e nessun dubbio su chi è e dove vuole arrivare. Rainn invece si ritrova a mettere in dubbio tutte le sue certezze, a partire proprio dalla sua sessualità che viene stravolta dalla personalità frizzante e travolgente di Whit.
La storia in sé non presenta grandi colpi di scena né angst, ma è scorrevole e piacevole soprattutto grazie al carisma di Whit che è sicuramente il personaggio meglio riuscito. Fa una grande tenerezza visto che da subito perde la testa per Rainn e non gli sembra vero che l’altro possa cambiare idea sulla loro relazione e cammina sulle uova nel timore di spaventarlo e farlo scappare. Purtroppo, si ritrova spesso a non esternare pienamente le sue emozioni e i suoi pensieri per timore che l’altro possa lasciarlo. Questo squilibrio iniziale nella coppia mi ha dato parecchio fastidio, ma fortunatamente Rainn apre poi gli occhi prima di perdere la cosa migliore della sua vita.
Insomma, una lettura piacevole e scorrevole che parla di hockey, ma soprattutto di sentimenti e crescita personale. 


Lui sottolinea in continuazione quanto sia esigente, ma non posso dirgli la verità. Ovvero che ogni ragazzo ha un grosso difetto: non è lui.
E noi, a tutti gli effetti, siamo una coppia. In tutto questo posso non avere ancora capito il mio orientamento sessuale, ma è abbastanza chiaro che provo forti sentimenti per Whit.
Con lui tutto è amplificato.
Il senso del tatto.
Il concetto di bisogno.
È tutto così potente che è difficile da comprendere.
Niente è paragonabile a Rainn e sono certo che niente lo sarà mai.
Eden Finley è un’autrice bestseller Amazon che scrive romanzi contemporanei piccanti perlopiù farciti di ironia e sciocchezze spensierate.
Vive per creare una via di fuga dalla vita reale per sé e i suoi lettori.
È anche una ragazza australiana e si scusa per i suoi australianismi che a volte sono privi di senso per chiunque altro.


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