mercoledì 12 aprile 2023

Blog Tour Dark Zone: DUE PASSI ALL'INFERNO di Filippo Mammoli



Ventiquattro ore. È il tempo che viene concesso in un oscuro messaggio composto da due terzine dantesche e recapitato via email all'ispettore Carletti e alla biologa Marino per salvare una vita umana. Il tutto mentre su Firenze si abbatte un furioso temporale che sembra rievocare i fantasmi dell'alluvione avvenuta cinquant'anni prima.
La coppia improvvisata si trova così a fare i conti con indovinelli ed enigmi che riguardano l'Inferno di Dante e la storia della città con i suoi monumenti, mentre un uomo nudo e legato su una sedia in un seminterrato, in costante pericolo di morte, viene assalito da flashback del suo passato.
Cosa unisce il Sommo Poeta con il prigioniero che rischia la vita e perché il regista occulto di questo gioco pianificato in ogni dettaglio ha scelto proprio Carletti e la Marino?
Tra litigi e colpi di genio dei due protagonisti, la ricerca esplora i luoghi di Dante e i locali storici di Firenze, fino al contrappasso finale che lascerà un segno indelebile su ciascuno degli attori di questa commedia.

Parcheggiarono in un piazzale sgombro di veicoli ed entrarono in un edificio che gli sembrò noto. I lunghi corridoi interni, le porte chiuse con le scritte sulle targhette, la luce bianchissima, tutto gli comunicava un’angoscia dal sapore familiare.
Una signorina in camice bianco, bella e gentile, lo invitò a sdraiarsi su un lettino. Mentre gli venivano applicate ventose e pinzette intorno alla testa, gli arrivava la voce stizzita della madre che parlava con la dottoressa.
«Troviamo cosa c’è che non va e curiamolo una volta per tutte, questo benedetto figliolo.»
«Signora, deve stare calma, lo dico per lei ma soprattutto per suo figlio. Sembra tutto a posto, comunque verifichiamo meglio analizzando il tracciato dell’EEG.»
«Eh no, qualcosa deve saltare fuori, io non mi rassegno.»
Dopo l’elettroencefalogramma, lo portarono in un’altra sala. C’era freddo in quella stanza vuota. Nella luce spettrale spiccava un enorme cilindro di acciaio, un mostro gelido dall’aspetto poco rassicurante. Aveva un foro al centro da cui partiva un lettino, pronto per essere fagocitato. Lo fecero sdraiare con la testa all’interno della fessura. Uscirono tutti, compresa la dottoressa che gli raccomandò di non aver paura perché non gli sarebbe successo niente.
Non sentiva alcun male, stava abituandosi a non sentire più nulla. Solo quella vocina, che negli anni si era fatta sempre più insistente, tornava adesso a confortarlo per permettergli di sopportare i nuovi esami.
Proteggiti, non ascoltarli. Non ascoltare nessuno.


Sono nato a Prato il 5 agosto del 1972. Come ingegnere elettronico, sono responsabile dello sviluppo software di un'azienda fiorentina che lavora nel settore del controllo qualità tramite machine vision.
La mia passione per la scrittura inizia dalla poesia, con cui mi sono cimentato fin dall'età di vent'anni. Ho ottenuto premi in concorsi letterari e pubblicazioni nell'antologia del concorso “Daniela Pagani” indetto dal C.A.L.C.I.T. Chianti fiorentino nel 2004. Nel 2005 ho pubblicato un'altra poesia nell'antologia “I segreti di Pulcinella” edita da Giulio Perrone.
Nel 2016 ho pubblicato in self publishing il mio primo romanzo dal titolo “I casi del destino”.
Nel 2018 il mio racconto “Purezza” è stato inserito nell'antologia “Racconti toscani” edita da Historica edizioni.
Nel 2019 ha visto la luce il thriller “Oltre la barriera” pubblicato da Dark Zone edizioni con cui ho partecipato al Salone del libro di Torino.
Sempre nel 2019 è uscito, per la Jolly Roger edizioni, il giallo dal titolo “Il bosco delle more di gelso”.
A giugno del 2020 ho pubblicato, per la Dark Zone edizioni, una raccolta di racconti noir dal titolo “Sospesi sul nulla”.
Nel dicembre 2021 è uscito il thriller “Le farfalle dell’Elba”, edito da Dark Zone edizioni.

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