lunedì 2 ottobre 2023

TO BLEED A CRYSTAL BLOOM. Fiore di cristallo di Sarah A. Parker



CHE GRAZIOSO FIORELLINO DA TENERE CHIUSO IN UN’ALTISSIMA TORRE DI PIETRA.

Diciannove anni fa sono stata strappata a un sanguinoso massacro a cui nessun altro è sopravvissuto. Piccola. Fragile. Un enigma.

Ora sono la pupilla di un potente signore che sa troppo e dice troppo poco, e conduco una vita semplice, senza mai oltrepassare la linea immaginaria che io stessa ho tracciato intorno al castello dove sono rinchiusa. Perché là fuori ci sono i mostri.

Dentro, invece, sono al sicuro, ma le gocce di sangue che ogni giorno devo versare in un calice di cristallo non bastano, il prezzo da pagare è molto più alto: un amore tossico e non corrisposto per un uomo che non posso avere.

Il mio salvatore. Il mio protettore. L’uomo che stava per uccidermi.

Quando i mostri arriveranno e minacceranno di mandare in frantumi la mia tranquilla esistenza, i petali della realtà si sgretoleranno per rivelare un’orribile verità. Perché anche in un castello intessuto di segreti, non ce n’è uno più grande di quello che io ho custodito gelosamente. Non c’è torre abbastanza alta da proteggermi dall’orrore che ha fatto a brandelli la mia vita…

#prodottofornitodaHarperCollins

#copiaomaggio

To Bleed a Crystal Bloom nonostante le sue mancanze e parti di trama che non mi sono ben chiare ha catturato ugualmente la mia attenzione fino alla fine. La sponsorizzazione italiana di questa pubblicazione invoglia i lettori a desiderare di leggerlo. È stato commercializzato come una sorta di retelling della storia di Rapunzel, ma non ha proprio niente in comune se non alcuni "riferimenti" come la pittura, il colore dei capelli o la stanza in una torre... Orlaith non è proprio una prigioniera, non è stata rapita, è stata rinchiusa a Castle Noir per il suo bene, per protezione e questo compito è toccato a Rhordyn che l'ha trovata in piedi, piccola, viva e orfana, di fronte al massacro della sua famiglia. La madre di Laith sul punto di morte ha fatto promettere a Rhordyn di tenerla al sicuro, ma lui nell'attimo in cui vede quella piccola si rende conto che sarà la sua rovina. Rhordyn, ha avuto l'imprinting per lei o almeno io lettrice quella scena l'ho percepita come tale. Tra i due ci sono anni di differenza, ma mentre dell'età di lei siamo a conoscenza, quella di lui non è dato saperla, come non ci è dato sapere la sua vera natura e il perché beve una goccia di sangue di Laith, ogni sera, da un calice. Come storia poteva avere del potenziale se strutturata in maniera più chiara. Mentre leggevo, più volte son tornata indietro con le pagine perché non mi era ben chiaro il proseguimento della storia dove diavolo l'autrice volesse andare a parare, malgrado ciò non sono lo stesso stata capace di capire. Forse, mi son detta è normale, l'autrice ci lascia con molte domande che magari avranno risposta nei prossimi volumi, ma leggendo su GR e confrontandomi con una blogger italiana che lo ha letto, ci siamo trovate spiazzate. So solo che ho trovato lei un pochino dispettosa nei confronti di chi fino a ieri le ha dato un tetto sulla testa e l'ha nutrita e questo non è avvenuto dopo che il segreto è emerso, ma prima e, ho trovato lui, a volte, un po' too much con le sue piazzate. Il worldbuilding è un po' confuso, nonostante all'inizio del romanzo ci siano le note riguardanti le creature e l'ambiente, il pov, anche se non sempre alterno visto che il romanzo vede Orlaith al centro della scena circondata da tre forti presenze maschili, ma quale sia il ruolo effettivo di questi ultimi non si sa, ha aiutato un pochino il punto di vista di Rhordyn ma a distanza di due giorni dalla lettura, ancora non so come valutarlo o cosa scrivere nella recensione per dirvi di cosa tratta, sono nell'incertezza più totale, mi sembra di essere in balia delle onde, dove non sai se annegherai o se riuscirai miracolosamente a restare a galla.

Mi rifiuto di vivere in un mondo dove tu non esisti.


Puoi scappare e legarti al tuo bel Sovrano del Sud, ma io ti seguirò fino ai quattro angoli del continente. Non perché lo voglia, ma perché non posso farne a meno, maledizione.

Mi rendo conto d'aver scritto più righe del previsto per quanto riguarda il mio pensiero personale, passiamo quindi alla storia...
Come scritto alcune righe sopra, Orlaith vive in questo castello. La sua stanza è all'interno di una torre, ogni sera con un ago si punge l'indice e offre quella goccia di sangue in un calice che verrà poi riposto all'interno di un tabernacolo, a Rhordyn. Laith è una sopravvissuta, spesso ha degli incubi e per evitare che questi si ripetano ogni notte prende delle erbe che la lasciano intontita e fatta come un cavallo il giorno seguente. L'uomo che l'ha accolta a casa sua, l'uomo che in ventuno anni avrà visto si e no tre volte e che ora vede più spesso di quanto potesse immaginare sembra che all'improvviso sia interessato a lei sotto un altro aspetto, cosa che prima di alcuni episodi o interessi da parte di altri contendenti non è mai successa, e questo scatena il "calore" in Orlaith... Finito questo tempo cosa accadrà? Ovviamente le vicende arriveranno tutte insieme e chiaramente il romanzo non ha una fine, attendo il prossimo volume. Sono davvero curiosa di scoprire se Laith è arrivata a destinazione dopo essersi guardata allo specchio e aver visto la sua vera identità, dopo quel bacio infuocato e molto agegap, dopo le menzogne di chi le stava accanto...


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