giovedì 11 gennaio 2024

MORTE di Laura Thalassa



È conosciuto con molti nomi: Thanatos. Cavaliere. L’ultimo angelo di Dio. 
E infine, naturalmente, quello più familiare di tutti: Morte.

Il giorno in cui Morte giunge nella piccola città dove abita Lazarus Gaumond e uccide tutti gli abitanti in un colpo solo, l’ultima cosa che si aspetta è di vedere una sopravvissuta. Lazarus, però, possiede un suo dono particolare: non può essere uccisa. Né dagli umani, né dalla Natura e neppure da Morte in persona.

Lei possiede l’unica anima che Morte non riconosce. L’unica che non può liberare dal peso della carne. Così come non può ignorare il desiderio di fare sua la proprietaria di quell’anima. La vuole, disperatamente. E più a lungo lei cerca di arrestare la sua furia omicida, più lui non riesce a starle lontano.

Fino al giorno in cui Lazarus incrocia il cammino degli altri tre Cavalieri e si trova, suo malgrado, a dover stringere con loro un patto: sedurre Morte per salvare il mondo. Una missione difficilissima, resa ancora più complicata dal fiume di sangue che scorre tra loro. Ma l’attrazione che Thanatos prova nei suoi confronti è innegabile e, per quanto Lazarus provi a contrastarla, anche reciproca. Sembra infatti impossibile resistere al fascino di quell’essere antico quanto bellissimo e al suo tenebroso abbraccio.

La fine è vicina. L’umanità è destinata a perire e neppure i primi tre Cavalieri sembrano capaci di impedire a Morte di portare a termine la sua missione.

Solo Lazarus può riuscirci.

#prodottofornitodaHopeEdizioni
#copiaomaggio
Purtroppo mi duole ammettere che Morte, ultimo volume di questa serie della Thalassa, portato in Italia da HopeEdizioni, non mi ha entusiasmato. Avevo aspettative alte invece queste si sono poi rivelate una "delusione" e mi dispiace, speravo che Morte eguagliasse Pestilenza o che addirittura lo superasse visto il finale che ha lasciato intendere tutto e niente di Carestia, invece il primo romanzo della serie, si conferma ancora una volta, a parer mio, il migliore di tutti. Ogni volume racchiude qualcosa, ma il primo è particolarmente fenomenale.

Ma passiamo ora al contenuto... l'intera storia l'ho trovata troppo concentrata su Lazarus, la protagonista, una protagonista che possiede un dono: non può morire del tutto. Lazarus rappresenta la vita, mentre Morte rappresenta la morte, i due sono amanti. 

La vita e la morte sono amanti, Lazarus. Non c'è fine per noi. Io non esisto senza di te e tu non esisti senza di me. Tu sei la sola eccezione a tutto questo. La mia sola eccezione. Posso distruggere il mondo ma non posso - non voglio - prendere te insieme al resto.



Sei stata creata per me. E io per te.

Lazarus può essere ferita, ma le sue ferite si rimargineranno, può essere uccisa, il suo cuore può cessare di battere, ma ritornerà a respirare. Insomma Lazarus non è una comune mortale, si potrebbe quasi dire che sia un angelo, che sia eterna... Perciò quando la sua città viene sterminata al passaggio di Morte, proprio da quest'ultimo, così come la sua famiglia adottiva, ciò che può fare è mettersi contro di lui, consapevole nonostante del fatto che lui è uno dei Cavalieri dell'Apocalisse e che quindi non può essere ucciso, perché un essere divino. Per buona parte del libro, si legge e rilegge quasi sempre la stessa cosa, ma sotto parole diverse. Il contesto è sempre lo stesso.

Lazarus vuole impedire a Morte di uccidere tutta la popolazione, il genere umano. Così inizia a studiare i comportamenti del Cavaliere, a volte arriva prima di lui in alcune città, ma non sempre e comunque lui ha una missione da portare a termine, nessuno, nemmeno i suoi tre fratelli di cui due diventati mortali potranno impedire il giorno del Giudizio.

Lei che vuole uccidere lui, lui che uccidere lei. Lei che guarisce, lui anche.Loro che si spostano di casa in casa, seguiti da scheletri viventi al servizio del loro padrone. Nemmeno la parte spicy, l'intimità tra i due è stata così eccezionale, era come posso dire: piatta. E il finale, Dio, il finale mi ha lasciato l'amaro in bocca. Ma ahimè se fosse stato diverso, il nome del protagonista sarebbe stato differente, giusto?

Una parte divertente e interessante però l'ho trovata, ed è stata quella in cui nelle pagine ritornano a far capolino Pestilenza, Guerra e Carestia e questo ha reso la lettura meno noiosa.

Nell'insieme non è un pessimo romanzo ma alcune parti potevano migliorare o essere raccontate, Morte non è un personaggio crudele è un angelo dalle ali nere, ingenuo e se posso dirlo: buono, morbido. Al contrario dei fratelli non conosce così a fondo la crudeltà, gli è stato assegnato un compito e lo porterà a termine, costi quel che costi. Non stringerà alcun tipo di patto, non potrà avere delle debolezze a riguardo. Dio lo ha mandato sulla Terra per un motivo.


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