venerdì 31 maggio 2019

Segnalazione: L'ULTIMO SEGRETO DI BOTTICELLI di Lisa Laffi


Un dipinto immortale
Un celebre condottiero
Un amore che non conosce ostacoli

1482. Botticelli sta terminando la Primavera, un dipinto che sarà celebrato come una vetta assoluta dell’arte.
Ma anche un enigma, forse impossibile da sciogliere. È una metafora dell’amore platonico? O il suggello di un patto segreto, sottoscritto da Caterina Sforza, che mira a unire Milano, Roma e Firenze sotto un’unica bandiera, per liberare l’Italia?
1526. La giovane Luce, esperta di erbe e ricette curative, viene trascinata al cospetto della marchesa Bianca Riario Sforza, la potente figlia di Caterina. La ragazza è convinta che Bianca la voglia denunciare all’Inquisizione per la sua attività di guaritrice, ma la marchesa, appassionata alchimista, la prende sotto la sua protezione.
L’abilità di Luce è tale che, quando il fratello di Bianca, Giovanni dalle Bande Nere, viene ferito in battaglia, la marchesa chiede proprio a lei di curarlo. Ma Bianca non può prevedere la passione che nasce tra la giovane donna e il celebre condottiero. Un sentimento che rischia di stravolgere i suoi veri piani, infinitamente più diabolici di quelli che Luce ha immaginato.
Bianca fa allora in modo che il fratello parta per la battaglia decisiva, e manda Luce a Mantova, con la scusa di proteggerla. Sarà lì che Luce apprenderà il reale significato della Primavera. E dovrà comunicarlo a Giovanni, prima che sia troppo tardi…

La Primavera di Botticelli non era stata al centro dei suoi pensieri, perché all’epoca passava quasi tutto il suo tempo all’aperto, impegnato in gare di corsa o ad azzuffarsi con i suoi coetanei, ma c’erano state due occasioni in cui non aveva potuto fare a meno di guardarla.
Una volta, quando ancora sua madre era prigioniera a Castel Sant’Angelo e lui abitava nella grande villa con Bianca e i suoi fratellastri Ottaviano e Cesare, si era fermato a osservare la sorella che, a sua volta, fissava estasiata le figure del quadro appena appeso. Quando gli era andato accanto, Bianca aveva indicato una delle donne in primo piano e si era limitata a dirgli due parole: «È lei».

Laureata in Conservazione dei Beni Culturali e insegnante di Lettere, Lisa Laffi vive a Imola dove per anni ha lavorato come giornalista e redattrice. È autrice della commedia teatrale Troppo incinta, portata in tournée nazionale nel 2012 e finalista del concorso nazionale "Avanti Attori". Nel 2015 ha pubblicato il romanzo storico Il serpente e la rosa (ed. I Doni delle Muse), che ha vinto il “Primo premio assoluto” al concorso letterario “Caterina Martinelli”, il “Premio romanzo storico” al XXVIII Premio internazionale di poesia e narrativa “Val di Magra - Roberto Micheloni” di Aulla e le menzioni d’onore ai concorsi Sant'Ambrogio e Michelangelo Buonarroti. 
Con il racconto Una Luce tra le Bande Nere, che è stato tradotto in inglese, ha conquistato il terzo posto al prestigioso “Verbania for women”, concorso vinto l’anno successivo con La rosa del deserto. Il racconto è stato pubblicato a maggio sulla rivista “Writing Magazine Italia” diretta da Franco Forte.
Ha chiuso il 2017 con il 1° posto al “Terra di Guido Cavani” e ha aperto il 2018 con la vittoria al concorso Alberoandronico (sezione G) e il 2° posto al Memorial Vallavanti-Rondoni. Lo scorso anno è uscita anche Cento passi di donne, raccolta di biografie femminili per Bacchilega editore.

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