Flora ha quarant’anni e accusa da sempre problemi psicologici dovuti all’assenza del padre e a una madre manipolatrice, segnata dal passato proprio come la Napoli che respira e sospira in sottofondo. Flora intreccia una relazione asimmetrica con Nino che, usandola per il suo mero piacere, trova riscatto ai propri problemi di balbuzie e di scarsa autostima. La situazione acuisce i disturbi di Flora che accoltella Nino e viene ricoverata in un ospedale psichiatrico. In un contesto diverso, con un percorso accidentato e faticoso, Flora troverà sé stessa e accettazione, mentre i dolorosi echi lontani si dissolveranno nella consapevolezza del suo e dell’altrui destino.
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venerdì 20 ottobre 2017
mercoledì 27 settembre 2017
NON E' MAI TROPPO PRESTO PER AMARE di Eugenio Nascimbeni
Fabio, dodici anni, un quartiere metropolitano di cui conosce ogni angolo, un gruppo di amici con cui passare le giornate. Poi le lunghe vacanze in campagna, dagli zii, e l'incontro che sconvolgerà la sua esistenza e le sue piccole grandi certezze, quello con la bellissima Lea, di due anni più grande. Un amore a prima vista, totale e profondo, come totali e profondi possono essere i sentimenti vergini di chi si affaccia alla vita. Passando dagli scorci di Milano all'entroterra di Pesaro, Nascimbeni riesce con delicata maestria a delineare lo sbocciare del sentimento nell'animo di Fabio, suscitando nel lettore un'empatia totalizzante nei confronti del piccolo protagonista. La prosa, curata e fluida, risveglia nella memoria tempi, cadenze e sensazioni in perfetto sincronismo con l'evolversi del narrato, ottenendo il miracolo di mescolare la fantasia con la realtà che ci appartiene.
"Per lei avrei fatto di tutto, qualunque cosa mi fosse stata chiesta. Quello che nessuno poteva costringermi a fare era smettere di amarla con tutto me stesso, anche se sembrava proprio che lei non mi volesse più."
mercoledì 26 luglio 2017
Segnalazione: Flora la pazza di Roberta Andres
Flora vive a Napoli, ha quarant’anni e da sempre ha problemi psicologici dovuti ad una madre manipolatrice e un padre assente. In una Napoli degli anni Duemila che mostra ancora tracce della Seconda Guerra mondiale, intreccia una relazione asimmetrica con Nino, che nel suo lavoro di chef e nell’usare la donna secondo il suo piacere trova un riscatto ai problemi di balbuzie e e di scarsa autostima. La storia con lui porta Flora all’acuirsi dei suoi disturbi: tormentata sempre più spesso da una Voce che la spinge a comportamenti autolesionisti e aggressivi, ferisce Nino e viene ricoverata in un ospedale psichiatrico. Qui Flora troverà la via per la guarigione, liberandosi dalla Voce, dai condizionamenti materni e dall’amore malato per Nino, in un percorso accidentato e faticoso ma vincente, che scioglierà i nodi del passato: l’adolescenza di Flora negli anni Settanta, quando l’abbandono del padre la lascia “ostaggio” della madre; i traumi della guerra che hanno segnato la madre per sempre e l’hanno resa egoista e instabile.
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