Alex ha solo sfiorato la vita di Faye, giovane libraia di Brooklyn. È entrato nel suo negozio, ha comprato una vecchia edizione di "Colazione da Tiffany" e se n'è andato... dimenticando sul bancone un quaderno pieno di disegni a matita. Ma non è soltanto quel singolare quaderno a turbare Faye: lei è convinta di aver già visto quell'uomo, eppure non riesce a ricordare nulla. E poi c'è la frase che Alex ha detto prendendo in mano il romanzo di Truman Capote: "Certe storie sono come melodie". Perché lei non riesce a togliersela di testa? Grazie al quaderno, Faye riesce a ritrovare Alex. A conoscerlo. Scoprendo così che il loro cuore potrebbe battere all'unisono. Un amore nato per caso? E perché no? In fondo, non è proprio quello che succede ad Audrey Hepburn nel film? Poi, un giorno, Faye vede Alex per strada, abbracciato a una ragazza. E il suo cuore va in mille pezzi. Lui le aveva fatto credere che il loro incontro era qualcosa di unico. Che la loro storia era proprio una melodia. E invece... Ma allora perché Alex afferma con testarda determinazione che lui non era neppure a New York, quel giorno? Chi ha ragione? C'è un futuro per Alex e Faye? Ma, soprattutto, c'è forse stato un passato?