Avete presente la sensazione che vi assale quando terminate la lettura di un libro in cui è presente un cattivo, quello che ai nostri giorno definiamo "Bad Boy", e vi chiedete "Chissà cosa gli succederà... diventerà buono? Avrà la sua redenzione? Cambierà per qualcosa di importante?". Ecco, con questo blog tour dedicato al romanzo BAD BOY 3 abbiamo deciso di dare una storia anche a quei protagonisti più tormentati.
Oggi tocca a noi e la scelta è ricaduta su un personaggio molto controverso della letteratura: Dorian Gray.
Siete pronte a scoprire cosa sarà successo a Dorian e alla sua tela, in un passato alternativo?
Capitolo 20 - Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde
Dal testo originale
[...] Era la sua bellezza che l'aveva rovinato, la bellezza e la giovinezza per la quale aveva pregato; senza quelle la sua vita avrebbe potuto essere scevra d'ogni macchia. Per lui la bellezza era stata soltanto una maschera, la giovinezza una beffa. Che cos'era, dopo tutto, la giovinezza? Un periodo acerbo, immaturo; un periodo di stati d'animo superficiali e di pensieri malsani. Perché ne aveva indossato la livrea? La giovinezza era stata la sua rovina. [...] Entrò pian piano, chiuse la porta a chiave dietro di sé, com'era suo uso, e strappò via dal ritratto la cortina purpurea. Diede in un grido di pena e di sdegno. Nessun cambiamento era visibile, senonché negli occhi c'era un'espressione di furbizia e sulla bocca la piega sinuosa dell'ipocrisia. Era ancora una cosa disgustosa, più disgustosa di prima, se possibile; e quella rugiada scarlatta che macchiava la mano sembrava più accesa, più somigliante a sangue versato di fresco. Cominciò a tremare.
Ed ecco come la nostra Elisa Raimondi ha proseguito la storia...
E allora, Dorian, per l’ennesima volta, guardò quel quadro, specchio della sua anima ormai corrotta.
Una veemente collera s’impadronì di lui, afferrò il coltello pronto ad assaltarlo e rovinare una volta per tutte l’emblema delle sue malefatte. Ma la mano era malferma e vacillava incontrollabilmente, tanto che il silenzio di quel momento fu spezzato dal tintinnio della lama che cadeva sul pavimento. Dorian, allora, s’inginocchiò dinanzi al dipinto, scosso dai tremiti, fin quando una lacrima solitaria gli rigò il viso. Nella sua vita aveva provocato più tristezza che gioia, forte della convinzione di essere eternamente giovane e piacente, ma in compenso cosa aveva conquistato? Era un abominio. Non aveva più amici e guardare dritto negli occhi quella tela non faceva altro che ricordagli le nefandezze che aveva compiuto. Quegli occhi malvagi lo scrutavano nel profondo e lambivano il suo senso di colpa. Ripensò a quanto il peccato avesse segnato irrimediabilmente la sua vita; in particolare, invidia, superbia, lussuria, e si era macchiato di colpe inenarrabili. Subito, la mente corse a Basil e a come si era liberato del suo cadavere, poi ai suoi atteggiamenti nei confronti di Sybil e Lord Henry, il suo mentore. Può un uomo riconquistare la sua anima dopo averla ceduta a Satana in cambio dell’eterna giovinezza? Dio avrebbe mai prestato attenzione alle preghiere di un peccatore disonesto, vizioso e malvagio fino al midollo, come lo era stato lui?
Anziché scialacquare il denaro per quisquilie, avrebbe potuto impiegarlo in maniera più proficua e benefica, ma forse... forse c’era ancora una possibilità.
Con il cuore in mano e colmo di speranza, per la prima volta in tutta la sua vita, Dorian si rivolse a quel Dio chimerico e disse: 《Farò ammenda. Rinuncerò alla mia giovinezza, spendendo ogni singolo giorno che mi resta ad aiutare il prossimo, elargendo amore senza ricevere nulla in cambio né giudicare.》 La conferma che la sua supplica era stata accolta avvenne in quel preciso istante. Il ritratto era ancora orripilante, ma a caratterizzarlo non c’era più quello sguardo mefistofelico. Esso aveva lasciato il posto a occhi benevoli e miti. Il potere dell’autentico pentimento stava dando i suoi frutti, adesso non gli restava che mantenere i suoi buoni propositi.
Dopo essersi sciacquato il viso sconvolto dal frenetico susseguirsi degli eventi, chiamò a gran voce i suoi servi e chiese loro di preparare i bagagli perché, a partire già dall'indomani, era deciso a cambiare vita.
Lasciò Londra e il suo passato in tutta fretta: la meta designata era la Francia. Parigi sembrava il luogo perfetto per chi, come lui, aveva intenzione di ricominciare da zero. Il nome Dorian Gray non sarebbe più stato sinonimo di dissolutezza e lascivia.
I primi mesi furono i più difficili per diverse motivazioni, il suo era un cambiamento drastico e l’abitudine, si sa, è dura a morire. Rinunciare alle feste e agli eventi mondani fu arduo, ma ad essere veramente problematico fu scegliere da dove cominciare per attuare i suoi progetti. L’ispirazione gli venne durante una passeggiata per le vie della città; Parigi era lercia e lugubre. I suoi passi lo portarono di fronte a un istituto fatiscente, un orfanotrofio. Chiese di poter entrare e un custode dall’aria annoiata lo lasciò passare, camminando tra i corridoi ormai in rovina vedeva degli occhietti spaventati guardarlo dallo spiraglio della porta. Quanta sofferenza e costernazione traspariva dai visi di quei teneri bambini che ancora non si erano realmente affacciati alla vita. All’improvviso, una vocina lo chiamò: 《Signore, signore!》
E, voltandosi, vide una bambina che a malapena gli arrivava alle ginocchia; i capelli neri, legati con due codine ai lati della testa, e un vestitino logoro che nei suoi anni migliori era stato di colore azzurro, mentre adesso si avvicinava al grigio. Teneramente, le accarezzò la testa e le chiese dove avrebbe potuto trovare chi gestiva la struttura, un largo sorriso sdentato spuntò su quel visetto. 《La accompagno subito dalla signorina Edith!》
--
Quando bussò alla sua porta, una voce atona gli diede il permesso di entrare.
Integerrima, fu il primo aggettivo che gli venne in mente; non poteva avere più di 27 anni, il peso delle responsabilità aveva certo gravato su di lei, tanto da farla apparire più adulta e severa. Due grandi occhi castani lo inchiodarono alla porta, inforcò gli occhiali, lo osservò stizzita e, alzando un sopracciglio, gli disse: 《Lei è…?》 Dorian non si aspettava un’accoglienza così glaciale. Si presentò e aspettò che lei facesse altrettanto, ma ancora una volta quella donna lo stupì. Con nonchalance, si alzò dalla scrivania e vi appoggiò le mani, scandendo bene le parole. 《Quante volte devo ripetere che non ho alcuna intenzione di vendere questo edificio? Voi uomini dell’alta borghesia credete che, aprendo il portafogli, subito tutti cadano ai vostri piedi, ma non è così. Sarò pure oppressa dai debiti, ma non lascerò mai questi ragazzi allo sbando, preda di gente senza scrupoli. Perciò, se ne vada.》 Quanto ardore esprimeva! Teneva davvero alla sua causa. Dorian sorrise mellifluo e svelò le sue reali intenzioni. 《Signorina... ehm… Edith, dico bene? Se lei, prima di aggredirmi, mi avesse dato modo di aprir bocca, le avrei spiegato che cosa realmente mi porta qui.》
La donna fece un cenno di assenso e lo invitò a sedersi e a proseguire con il suo discorso.
《Bene, voglio proporle un accordo. Mi farò carico di tutte le spese necessarie a rimettere in sesto questo posto, purché ai bambini non manchino pasti caldi né istruzione. In cambio non voglio nulla, a parte la sua parola d’onore che, finalmente, l’orfanotrofio funzioni come si deve. Allora, acconsentite?》
L’istitutrice era scombussolata e sinceramente stupita, non si aspettava così tanta generosità e altruismo, soprattutto senza nessun introito per l’investitore. Era guardinga ma, valutando in maniera oggettiva la situazione, loro avevano veramente bisogno di quei soldi. Perciò non indugiò oltre, accettando, non prima di aver firmato un accordo nel quale ambedue le parti s’impegnavano a mantenere i progetti stabiliti.
Tre giorni dopo, un manipolo di operai diede il via ai lavori di ristrutturazione. I bambini sembravano a dir poco in visibilio. Lavorando fianco a fianco con Edith, Dorian non poté fare a meno di restare affascinato dall’ecletticità della donna. Non sentiva fatica alcuna, dava il 200% in ogni situazione, attorno a lei riluceva un’aura che la faceva apparire sempre più bella e capace. Insomma, un vulcano di inventiva, ma Edith non sembrava notare minimamente quanto l’interesse nei suoi confronti crescesse ogni giorno di più.
Da questa collaborazione è facile supporre un coinvolgimento immediato da entrambe le parti, ma non fu assolutamente così. Iniziò un corteggiamento serratissimo da parte di Dorian, che durò più o meno un anno. Per la prima volta in vita sua, Dorian si sentiva attratto da questa donna ma non la guardò mai in preda alla lascivia, era soltanto in balìa di un genuino sentimento che si stava trasformando ogni giorno di più in amore.
Edith, dal canto suo, non aveva mai pensato di sistemarsi e di trovare una persona in grado di accogliere a braccia aperte lei e il suo lavoro, perché non avrebbe mai rinunciato ad aiutare quegli orfanelli. In Dorian trovò il compagno ideale; non ci furono mai segreti tra loro e, infatti, quando gli raccontò del suo passato turbolento non poté non rabbrividire al solo pensiero. Adesso, però, era un uomo nuovo e lei lo avrebbe accompagnato nel cammino della redenzione. Dorian ed Edith trascorsero serenamente tanti anni di felicità, invecchiando insieme.
Il quadro ritornò al suo originale splendore, testimonianza di un’autentica espiazione.
Mai più lontani. Bad boy #3
di Blair Holden
Casa editrice Sperling e Kupfer
Data di uscita 28 febbraio 2017
di Blair Holden
Casa editrice Sperling e Kupfer
Data di uscita 28 febbraio 2017
Genere New Adult contemporaneo
Tessa O'Connell si è ormai arresa all'evidenza: la sua vita è e sarà sempre un'avventura finché uscirà con il bad boy dagli occhi blu più adorabile del pianeta, Cole Stone. Il primo anno di college insieme, in effetti, non si sta rivelando una passeggiata, anzi... interminabile e pieno di sfide. Ma, nonostante tutto, sembra che Tessa e Cole siano riusciti a trovare una nuova, seppur discutibile, strategia per sopravvivere. E ora che le lezioni stanno per finire e il loro rientro a casa si avvicina, sono pronti a lasciarsi alle spalle le difficoltà e godersi un po' di tempo da soli, lontani da sguardi indiscreti, feste, confraternite ed esami. Il destino però è di tutt'altro avviso. Ad attenderli sulla soglia di casa, c'è infatti una miscela di segreti e tensioni ad alto potenziale esplosivo. E, mentre Tessa si ritrova a combattere ancora una volta con la sua proverbiale insicurezza, Cole è alle prese con una decisione che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. Il giro sulle montagne russe è appena iniziato. Riusciranno a superare gli ultimi ostacoli e conquistare il loro angolo di paradiso?
Che meraviglia <3
RispondiEliminaEvviva 🎉
RispondiEliminaWow! Non c'è altro da aggiungere! Complimenti!
RispondiElimina