venerdì 24 marzo 2017

Giornata d'autore: ALESSANDRO SARDELLI





 I Cinque Mondi sono finalmente in pace dopo la Guerra dei 33 Soli.
Dopo la creazione del Gruppo dei Tre che, anche se in modo arbitrario, regola le religioni e l’uso degli Incanti, il tempo sembra scorrere sereno nel Mondo Centrale e nel regno di HannaKara, fino a quando accade un episodio nella Foresta Nascosta, che rischia di pregiudicare il pacifico equilibrio che si era creato tra le Razze dei Cinque Mondi.
Cos’è veramente successo dopo la morte di nonna Yaga?
Perché Emma è così restia ad aiutare suo fratello Eddy, a comprendere il perché dell’attacco a cui ha appeno assistito nella Foresta Nascosta?
Ma soprattutto Emma, riuscirà a trovare la via giusta per il suo destino?


Una volta fuori, respirò a pieni polmoni l’aria fresca e umida che si sprigionava dalla Foresta Nascosta.
La visione che si parò a Eddy aveva del fantastico: i rami degli alberi di sambuco e delle acacie si intrecciavano fino a terra, formando arabeschi infiniti. Le felci e i cespugli di lamponi si accavallavano gli uni su gli altri come a cercare la migliore posizione nel sottobosco.
La Foresta Nascosta mostrava tutto il suo splendore di notte, come se volesse essere ammirata dalla luna.
Le varietà di animali che la popolavano sembravano saperlo e si preparavano ogni sera, prima che diventasse buio. 
Gli uccelli notturni spiegavano le loro ali per esibire tutte le loro livree.
I cervi alzavano fieri le teste per enfatizzare le loro ramificazioni.
I tassi uscivano timorosi dai loro giacigli.
I cinghiali, i troppi cinghiali, così tanti che il capo Druido aveva ordinato la caccia contenitiva, affilavano le loro zanne contro la corteccia degli alberi di Drewno, tenendole pronte a scavare alla ricerca di tartufi, tuberi e radici di cui andavano ghiotti.



‹‹Esiste un tempo per vivere, così come un tempo per morire, ma nessuno può sfuggire al proprio destino, Eddy››

Non bussò neanche. Entrò velocemente nella camera di ΣlKòs che trovò seduto sul letto con la testa tra le mani e, ancora accaldato dal calore delle cucine, partì col suo monologo, prima spiegando cosa aveva visto e sentito nella Sala dei Consigli e, quando ebbe portato a termine le sue preoccupazioni riguardo al comportamento dei Castori, continuò tutto d’un fiato, narrando le sue gesta giù nelle cucine.
Non appena riprese fiato, il Principe lo fermò e cominciò lui a parlare:
‹‹Mia sorella è andata via poco fa, mi ha detto tutto››.
‹‹Trascorso il tempo necessario per organizzare un gruppo di soldati, comandato da me, andremo nella Foresta Nascosta››.
‹‹Tempo due, massimo tre Eclissi attaccheremo››.
Mikòl, svanita la sua euforia, rimase di sasso dopo quell’affermazione, e chiese preoccupato:
‹‹Non capisco il motivo e questa fretta di attaccare››.
‹‹Voglio dire, non sarebbe meglio andare in ricognizione prima, essendo pronti a tutto, sì, ma provare a trattare con i Castori e sentire le loro ragioni di questi gesti?››
‹‹Perché i Castori attaccano a vista, Mikòl!››, si alterò il Principe, ‹‹Abbiamo perso già un esploratore, ed il secondo, colui che è andato a cercalo, è tornato senza una gamba››.
‹‹E il Gruppo dei Tre vuoi dire che ha deciso di rovinare la propria reputazione di Salvatori del Mondo Centrale, per combattere dei Castori inermi?››, chiese Mikòl dubbioso, ‹‹questa storia mi puzza di bruciato ΣlKòs!››


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