Intro
Sirra si lanciò in un mucchio di fieno, ansimante, i
polmoni in fiamme.
Gli occhi sbarrati, ne afferrò quanto più possibile,
coprendosi mentre le prime lacrime già si seccavano sulla pelle. Il suo udito
echeggiava di urla strazianti e versi animaleschi. Nel buio del fienile i
rumori ora giungevano attutiti, eppure terrificanti.
Mise a posto l’ultimo mucchio quando la porta di legno
venne frantumata da qualcosa che rotolò a terra a un paio di metri da lei. Da
una fessura, vide che si trattava del corpo morto di Haggar il Fabbro.
Lady Larissa, una delle quattro Arpie
Lady Larissa si levò con sinistra leggiadria.
Il suo fisico sinuoso glielo permetteva, i lunghi capelli
neri e lisci come seta si muovevano di vita propria. Gli passò accanto,
prendendolo sottobraccio con una dolcezza inattesa.
«Suvvia, Lucrezie, è pur sempre il salvatore della nostra
principessa e futura Signora di Kallispar. Non è di certo avvezzo alle nostre
usanze e raffinatezze, vero?»
Ryan, a fatica, nascose il ribrezzo che gli comunicava
quel tocco. Forse tra le quattro lei era la pericolosa, almeno a livello
fisico. Sebbene il contatto fosse dolce, l’avventuriero era in grado di
distinguere un fisico allenato e uno no.
Lady Larissa, dietro quella sua algida ieraticità, era
tonica e dotata di una muscolatura guizzante.
Lilith e Tila, la Duergar
Lilith si chinò verso di lei.
«Tu e io non ci siamo incontrate per caso, amica mia. La
Signora ha un messaggio per il Ladro. Porterai il messaggio quando sarà il
momento, quando sarà necessario?»
Tila annuì d’istinto. La
voce della principessa arrivava da distanze siderali, con un’intensità
che le faceva tremare tutti i muscoli. Era una scarica elettrica che le passava
attraverso, lasciandola piacevolmente intorpidita.
Lilith annuì a sua volta e proseguì.
«Verrà il tuo momento e quello dei tuoi amici. Le porte
di Frostpike non terranno per sempre i duergar relegati nelle profondità.»
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