Titolo: Bend
Autore: Kivrin Wilson
Genere: NA; Contemporary romance
Traduttore: Patrizia Zecchin
Progetto grafico: FranLu
MIA
Jay Bradshaw era il migliore amico del mio ragazzo e non avrebbe dovuto essere niente di più, per me, finché non è diventato... altro.
Quando il mio ragazzo del college mi ha tradita e lasciata, spezzandomi il cuore, Jay ha scelto da che parte stare. Ha scelto me. Mi è rimasto accanto e, negli ultimi sei anni, è stato la mia roccia, la mia ancora, la mia bussola...
Ora siamo cresciuti, abbiamo finito il college e abbiamo una carriera: io, come infermiera specializzata; Jay, come dottore. Lui è stato tutto ciò di cui ho avuto bisogno, ma ora voglio di più. Non riesco a smettere di pensare a Jay e ho smesso di nasconderlo.
È arrivato il momento di scoprire se anche lui mi desidera.
JAY
Un’amica, non un’amante: questo è Mia Waters, per me.
Ho cercato in tutti i modi di far sì che la nostra relazione rimanesse esattamente come è sempre stata. Io sono la spalla su cui si appoggia, l’ultimo a cui parla la sera prima di andare a letto e, dopo sei anni, Mia, per me, ha più importanza della mia stessa famiglia. L’ho voluta nell’attimo stesso in cui l’ho incontrata, ma lei apparteneva a un altro, quindi ho messo da parte i miei desideri. Non mi sono preso ciò che volevo, non sono il tipo: la sua felicità contava di più. Finora.
Fino al momento in cui non mi ha fatto una domanda che ha distrutto i nostri taciti confini: “Hai mai pensato di fare sesso con me?”
Per sei anni l’ho tenuta a distanza di sicurezza e ora sento che sto iniziando a cedere e a perdere il controllo. Non posso permettere che ciò accada. Ci sono delle ragioni per cui non mi sono avvicinato troppo: Mia non ha ancora dimenticato il suo ex, non del tutto, e non ha la minima idea delle bugie che le ho raccontato.
Cosa potrebbe succedere se lei scoprisse quelle cose su di me? Cosa potrebbe succedere se scoprisse chi sono veramente? E cosa farà quando me ne andrò?
Sto cercando con tutte le mie forze di non sembrare sulla difensiva, lui riesce a sentire la puzza di debolezza come uno squalo percepisce il sangue. «Voglio dire, siamo amici da quanto... sei anni?»
Per un po’ gli unici suoni nella stanza sono i convulsi bip e ding che arrivano dagli altoparlanti della tv. Non ho la più pallida idea se stia pensando a una risposta o se è solo concentrato sul gioco. Abbiamo raggiunto la parte più complicata del tracciato e gli sto proprio incollata al culo. Se riesco a trovare un’arma utile per toglierlo di mezzo, o se fa anche il minimo errore, lo supererò e prenderò il comando.
«Direi più cinque» risponde alla fine. «Il primo anno frequentavi Facciadaculo e, a quel tempo, non eravamo proprio amici.»
«Giusto.»
Facciadaculo è il mio ex, Matt Nolan, che era il migliore amico di Jay e compagno di stanza al dormitorio, quando ci siamo conosciuti. Matt, il mio ex fidanzato del college, che mi ha tradito e mi ha polverizzato il cuore, e che quindi, sì, si è guadagnato quel soprannome, e anche di più. Ma Matt non ha nulla a che fare con questa conversazione. Una conversazione che probabilmente dovrei chiudere ora, finché ancora posso, prima che dica qualcosa che non può essere detto.
È che faccio davvero fatica a non dire come la penso. È una condizione genetica che ho ereditato da mia nonna. Jay non mi ha mai creduto quando ho usato quella scusa... finché non l’ha incontrata di persona.
Chiediglielo. Ora.
Deglutisco a fatica e poi domando: «Quindi, in questi sei o sette anni, o quello che sono, hai mai pensato di fare sesso con me?»
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