Nichol Seacliff sta affrontando il momento più difficile della sua vita. È l’unico erede di un allevamento di pecore sull’orlo del fallimento sull’isola di Arran, un giovane uomo che si sente molto solo. I suoi unici compagni sono il burbero nonno Harry e tre cani pastore che non obbediscono ai suoi fischi.
Proprio quando sta pensando di mandare tutto all’aria, in una notte ostile durante l’infuriare di una tempesta, un estraneo fa irruzione in una stalla. Con i nervi già a pezzi, Nichol è pronto ad affrontare la situazione con il fucile, ma subito si accorge che l’intruso non ha cattive intenzioni. Cameron è un ragazzo che si è perso e sta scappando da un passato equivoco e pericoloso vissuto a Glasgow.
Man mano che l’inverno dell’isola si scioglie in un’estate meravigliosa, Cameron trova un posto non solo alla fattoria ma anche nel cuore di Nichol. Persino Harry non riesce a resistere al suo fascino. Ma Cameron non può liberarsi dalle ombre che lo seguono, e il terribile segreto che nasconde ha la forza di una marea impetuosa che potrebbe portare via e distruggere la felicità che ha appena trovato con Nichol.
Non conoscevo questa autrice, ma sono rimasta piacevolmente sorpresa. Nonostante fondamentalmente si tratti di un classico romance, lo stile particolare di scrittura rende questo libro decisamente diverso, elevandolo dalla massa di un genere ormai quasi inflazionato.
Protagonista e voce narrante è Nichol, un giovane e disilluso ragazzo che si sente intrappolato in una vita a cui non sente di appartenere. Ma un ruolo fondamentale nella sua storia lo gioca la natura selvaggia dell’isola di Arran dove Nichol lotta quotidianamente per tenere a galla la fattoria di famiglia. Si tratta di un racconto fortemente introspettivo, ricco di excursus sul passato e pervaso da un amore/odio per una terra aspra che dà poche gioie, ma riempie il cuore con i suoi paesaggi mozzafiato.
Il personaggio di Cameron contrasta fortemente con quello di Nichol con il suo essere ragazzo di città quasi a digiuno di come possa funzionare una fattoria dove si allevano pecore, ma allo stesso tempo, il suo desiderio di essere degno della generosità di Nichol e di voler aiutare in tutti i modi possibili, fanno sì che costituisca anche il giusto complemento.
Oltre alla storia d’amore che nasce pian piano tra i protagonisti, assistiamo anche all’accettazione di Nichol, del suo elaborare finalmente il lutto per la sua famiglia, al comprendere cosa desideri davvero dalla vita. Una narrazione a tutto tondo dove i paesaggi sono parte integrante della storia e dove l’asprezza della vita viene anche controbilanciata dall’amore.
Insomma, un libro con una trama non particolarmente originale, ma che attraverso uno stile tutt’altro che banale regala emozioni e trasporta il lettore nei bellissimi paesaggi scozzesi.
“Non sono un inglese.”
“No.” No, sei un fiore delle terre desolate a ovest di Glasgow, la prova che la natura è ovunque, meravigliosa e generosa, e io l’avevo quasi dimenticato.
Avevo paura che il mio respiro spezzato si sarebbero trasformato in singhiozzi, ma mi condusse a casa, e mi ridusse al silenzio con un bacio goffo e violento. Dentro di me scoppiò una dolcezza che avevo dimenticato potesse essere concessa alla vita.
Lui era il cuore del mio mondo, il mio centro di gravità, il mio sole. La vita prima di lui era un sogno da cui mi ero risvegliato con gioia. Aveva trasformato quella cella polverosa nella stanza di un principe, l’aveva abbellita di seta e broccati. Lo amavo.
Harper Fox è l’autrice di diversi romance M/M acclamati dalla critica. I suoi romanzi hanno una sensualità potente, resa dinamica da personaggi ben sviluppati che cercano di trovare l’amore e un lieto fine, dopo il giusto grado di tormento. Ama mostrare il romanticismo che si può trovare nella vita di tutti i giorni, ma ama anche scrivere le scene d’azione.
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