Da tre anni Alexander e Skylar non sanno niente l’uno dell’altra.
Eppure, nessuno dei due è riuscito a scordare l’amore travolgente che li ha visti perdere i propri confini sulla sabbia rovente dell’Iraq.
Mentre Skylar presta servizio per missioni umanitarie in giro per il mondo, Alexander vive rinchiuso in una topaia a Seattle e porta sulle spalle il peso del proprio sacrificio, sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta.
Bastano un evento drammatico, il trillo di un telefono e il contatto con un amico di vecchia data per sconvolgere tutto il suo mondo. E così Alexander si trova catapultato in Africa, con una missione da compiere e un destino beffardo da sconfiggere.
La vita offre a Skylar e Alexander l’occasione di riavvicinarsi, una seconda chance per difendere il loro amore dalle peggiori avversità.
Ma è possibile dimenticare il passato, perdonare le menzogne e superare traumi che spezzano dentro e fuori?
#copiafornitadaBiancaFerrari
#copiaomaggio
Mi ritrovo a fissare la pagina bianca di Word senza sapere come poter mettere nero su bianco tutte le emozioni che questa storia mi ha trasmesso. Partiamo dicendo che si tratta del secondo volume della Flames series, quindi se non avere letto Burning Sand vi sconsiglio di proseguire per non incappare in spoiler involontari legati al primo libro.
Siete comodi? Allora iniziamo da dove li avevamo lasciati.
Aveva condannato entrambi a una sofferenza indicibile, seppur convinto di sollevare lei da una vita d’inferno.
Ricordate come finiva il primo libro? Alexander ha rischiato la vita in una missione che lui stesso considerava un suicidio. L’esplosione ha compromesso il suo fisico, riportando ustioni sulla maggior parte del corpo, e questo l’ha spinto a prender la più stupida delle decisioni: fingere di essere morto e scomparire dalla vita delle persone a lui care, prima fra tutti la sua bella dottoressa.
Skylar ne è uscita a pezzi. Dopo la perdita del fratello in una missione di anni fa, ora anche l’amore della sua vita. Sono stati mesi difficili per lei, cadendo nelle spire di una depressione senza fine; il tunnel buio della vita l’ha inghiottita e quello che erano sogni e aspirazioni sono passati in secondo piano. La sua vita sembrava non avere più senso fino a quando non è arrivato Armand Bouchard, che con la luce che emanava è stato in grado di riportarla in superficie di quel mare in tempesta che la stava facendo annegare. Lui è stato l’appiglio, il porto sicuro nel quale poter fare finalmente ritorno dopo una vita da naufraga; Armand ha dato a Skylar un motivo per cui vivere, le ha permesso di ritrovare se stessa e le ambizioni che alimentavano le sue speranze.
Alexander e Sky iniziano a vivere una vita ordinaria, ma senza che uno riuscisse mai a dimenticare l’altra, con un dolore martellante nel petto di quello che poteva essere e che invece non è più. Armand trascina Sky in una serie di missioni umanitarie in giro per il mondo. Alexander si chiude nel suo piccolo appartamento di Seattle, isolandosi dal mondo e annebbiando la propria rabbia e il proprio dolore con alcol e antidolorifici, certo che la sua vita non ha più senso dopo l’Iraq. Ma un drammatico avvenimento e la ricomparsa di un vecchio amico fanno tornare Alexander indietro nel tempo, quando le missioni erano la sua unica ragione di vita, e si trova pronto a partire per l’Africa per poter rimediare in parte agli errori del suo passato. Le strade di Alexander e Sky stanno per incrociarsi di nuovo, ma cosa succede quando bugie ed eventi traumatici hanno compromesso la tua stabilità emotiva?
Era davvero possibile che la sua Sky lo amasse con così tanta devozione? Esisteva, dunque, un amore eterno, corrisposto?
Se il primo volume della serie è stato carico di passione e speranza, preparatevi perché con questo verrete travolti in pieno da uno tsunami emotivo. Non è sempre facile trovare le parole per descrivere quello che un libro ti lascia, ma credetemi se vi dico che questo vi prenderà a pugni nello stomaco.
Ancora una volta Bianca è pronta a portarci in una parte di mondo poco conosciuta, dove il degrado e
le condizioni di salute non permettono ai suoi abitanti di vivere una vita decorosa; ci porta a scoprire i retroscena di situazioni che per noi è semplice ignorare, perché se certe cose non le sappiano non possono farci male. Ma Sky… Sky è pronta a portare la luce in quelle zone d’ombra, con la speranza di riuscire ad alleviare in parte le sofferenze di quella gente, per dare ai bambini un futuro per cui lottare. Eppure capita che non tutte le zone scure vogliono essere rischiarate, perché troppo buie, troppo marce affinché il sole arrivi fin là. Sky si troverà a fare i conti con la propria determinazione che le indicherà la strada meno facile, quella più impervia, fatta di mille ostacoli e che la metterà davanti alla forza della propria psiche, vedendola aggrapparsi ai ricordi del passato per non cedere, per non far vincere le ombre, per salvare quella flebile luce ancora presente dentro di lei.
Tu chiedi, io obbedisco. Perché sono tuo. Tuo a un livello che non avrei mai creduto possibile. Più tuo, che mio.
Allo stesso tempo Alexander si troverà a fare i conti con le proprie scelte, dettate dalla ragione piuttosto che dal cuore. Ha sacrificato la propria felicità per quella altrui, perché nessuno avrebbe avuto la forza di stare vicino a un “mostro”, come si è sempre definito dopo l’Iraq. Immagino che non sia facile per un sopravvissuto tornare a vivere dopo aver visto morire i propri compagni; rivivere nella propria testa quel momento in un loop temporale infinito, svegliarsi nel cuore della notte con il cuore a mille come se fosse esplosa dentro di lui la stessa bomba che ha compromesso la missione. Pensava che fosse più semplice dimenticarlo se fosse stato creduto morto o disperso; pensava che il dolore sarebbe passato prima o poi e avrebbe permesso ai propri cari di andare avanti con le proprie vite. Ma non avrebbe mai creduto che sarebbe stato difficile vivere una vita senza Sky, senza i loro sogni e i loro progetti per quel futuro ormai troppo lontano.
Ma il destino a volte è beffardo, gli piace giocare con la vita delle persone, anche se questa volta darà ad Alexander la possibilità di rimediare, la possibilità di salvare la sua bella dottoressa dalle spire di un inferno in cui la mente cederà e si piegherà per poter sopravvivere.
L’aveva liberata da una vita che non voleva.
L’aveva condannata a una sofferenza che non meritava.
E l’aveva salvata da una prigionia che l’aveva distrutta.
Ho letto questo secondo volume in apnea, un capitolo alla volta per poter salire in superficie, prendere aria e immergermi di nuovo nella storia. Se in Burning Sand ci ha fatto vivere la situazione in Iraq, in Bloody Sky ci porta in giro per missioni umanitarie in compagnia di Sky e Armand, mostrandoci anche la parte più pericolosa di queste spedizioni.
In quasi tutto il libro si avverte una tensione emotiva e un senso di angoscia che ti chiude lo stomaco,
perché sai che, anche se si tratta di una storia di fantasia, esistono realmente scene e situazioni descritte. Sono entrata in forte empatia con Sky, ho provato il suo dolore come se fosse il mio, la pazzia nella quale stava per cedere la sua mente, la sua voglia di mettere fine a quell’atroce sofferenza. Ho temuto che non si sarebbe mai ripresa da uno shock del genere e che questo avrebbe compromesso la sua intera esistenza. Non è facile rimettere insieme i pezzi della propria anima quando questa si rompe, ma ho ammirato la forza e la determinazione di Sky di sostituire gli eventi dolorosi con quelli felici, di provare a dimenticare il passato anche se non è una cosa facile e a volte occorrono anni prima di riuscire a metabolizzare quanto accaduto e a non permettere alla paura di avere la meglio.
Mi sono ritrovata all’epilogo con le lacrime agli occhi. Un capitolo conclusivo in cui è racchiuso il senso della storia e dove le emozioni provate durante l’intera lettura esplodo tutte in una volta; una di quelle parti in cui capisci che le difficoltà cui ci pone la vita possono essere superate e il mondo può diventare un posto bello in cui vivere se hai accanto la persona giusta pronta a prenderci la mano quando ci ritroviamo a incespicare sulla strada dell’esistenza.
Mi sento di ringraziare Bianca per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima questo romanzo e perché le sue storie non sono mai semplici storie ma insegnamenti di vita.
“Piuttosto che vivere un’intera vita a metà, è meglio vivere mezza vita intera”, non potrei essere più d’accordo con le parole di Armand.
Per leggere la recensione del primo capitolo, cliccare sull'immagine!!
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