Maisie è, a detta di tutti, una ragazza carina e fortunata. Ha una vita normale, una famiglia che le vuole bene e un fidanzato. Proprio durante una corsa, il suo sport preferito, la sua esistenza cambia in modo drammatico. Vittima di un incidente, si ritrova con il viso deturpato e, anche se potrà sottoporsi a un trapianto, non sarà per nulla semplice, dopo, riconoscersi e ritrovare se stessa.
Alyssa Sheinmel, scrittrice apprezzata dalla critica, tratta un tema importante con una scrittura potente, raccontando il dramma di una ragazza che cerca di ricostruire la propria identità, punto di partenza per poter rinascere.
Maisie Winters ha sedici anni, dei lunghi capelli rossi, una spruzzata di lentiggini sul viso e degli occhi vivaci. Ha un fidanzato, Chirag, con cui condivide la passione per la corsa, entrambi sono podisti; a scuola mantiene una media alta e la sua famiglia, nonostante i continui litigi, sopravvive.
Tutto in lei urla la parola: NORMALE.
Proprio durante una corsa divampa un incendio e Maisie ne diventa la vittima.
Il mercurio dei cavi elettrici le ha completamente distrutto il lato sinistro del volto provocandole ustioni di gravissima entità. La degenza in ospedale dura qualche mese, risvegliatasi da un coma indotto inizierà estenuanti sessioni di fisioterapia e farmaci. Tutti continuano a ripeterle che è fortunata ad essere ancora in vita e ad avere la possibilità di potersi sottoporre ad un trapianto facciale, eppure Maisie è pur sempre una liceale ed il peso di ciò che le è capitato la distrugge, continuando a rimuginare di non essere per niente fortunata, ma anzi considerandosi un vero e proprio mostro, quasi un fenomeno da baraccone; accanto al comodino del letto d’ospedale tiene uno specchietto che è diventato per lei una sorta di coperta di Linus, serve a ricordarle che adesso lei è la ragazza con mezza faccia e di normale non c’è più nulla.
[…] Tornerò mai a essere bella? Essere bella, Chirag se ne renderebbe conto, qui è fuori tema. Il tema centrale è essere in salute, essere normale: mi sento come una bambina stupida che non riesce a pensare ad altro che a essere bella. Anche la parola suona stupida e piccola, è una preoccupazione vuota e immatura.
Finalmente Maisie, spinta dai genitori, si sottopone all’intervento ed ha di nuovo un viso … Ma non riesce a togliersi dalla testa che per avere questa faccia la sua donatrice sia morta. A peggiorare ulteriormente le cose c’è che oramai la sua vita è cambiata per sempre, dovrà prendere per ogni singolo giorno della sua vita dei farmaci immunosoppressori che la indeboliscono fisicamente e la sfiancano emotivamente. Maisie dovrà cercare di ricostruirsi una parvenza di normalità; tornando a scuola e schivando i continui e gravosi sguardi della gente e la derisione dei suoi coetanei, mettendo nel dimenticatoio la “vecchia Maisie” e sostituendola con la “Maisie 2.0”.
Maisie 2.0 fa schifo, la Maisie originale l’avrebbe battuta. Posso aver scelto la vita, ma conciata così non ho idea di come viverla.
Si evince fin da subito che la scrittrice ha appreso qualche nozione di medicina e chirurgia, ma il fulcro della vicenda di Maisie non è analizzare razionalmente la qualità del recupero della ragazza sul piano fisico bensì spostando l’attenzione sul recupero a livello emotivo. Alyssa Sheinmel, grazie ad uno stile di scrittura semplice e fluido, delinea sapientemente la psicologia di questa sedicenne a cui un incidente ha rivoluzionato la vita e la pone dinanzi ad interrogativi difficili quali: amore, senso di appartenenza, l’identità e l’approccio con il proprio corpo. È facile affezionarsi ai personaggi di questa storia, le dinamiche familiari risultano valide; c’è stato un passaggio all’interno del romanzo in cui ho versato perfino qualche lacrimuccia.
Non so cosa mi abbia spinto ad intraprendere questa lettura, ma quando ho letto la trama ho deciso che avrei dovuto leggerlo. Forse si è trattato di un messaggio dal mio inconscio.
Tutti, in particolare noi donne, tendiamo a fissarci su piccole imperfezioni (brufoli, cellulite, qualche chiletto di troppo etc.) ma leggendo la storia di quest’adolescente, mi sono resa conto che se per prima cosa non riusciamo ad amarci per ciò che siamo, sarà impossibile per noi accettarci e diventare più consapevoli della nostra femminilità, alzando di qualche punto l’autostima.
“Beautiful” è un young adult godibile, da leggere in poche ore, veramente ricco di emozioni, anche se tratta di un argomento ostico, sotto sotto non si può non notare che questa è una storia di speranza. Rivolta in particolare ai giovani per sensibilizzarli anche su un altro tema davvero scottante: l’emarginazione sociale.
Per saperne di più: alyssasheinmel.com e la trovate anche su Twitter.
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