Elias è libero, privato della memoria, e sta svolgendo il programma di recupero impostogli dal Consiglio, mentre Dunia, riunitasi alle consorelle, scopre di essere incinta. Jeremiah è occupato a tenere sotto controllo un’area in cui pare che i piani di procreazione della Loggia siano ancora in atto, ma continua a lavorare per accordare privilegi a Dunia. Il Consiglio vorrebbe che le ragazze si stabilissero a Palazzo, ma Jeremiah pressa affinché Elias e Dunia non si incontrino. Quando Dunia, incitata da un rituale che ha messo lei e le consorelle in guardia nei confronti della Loggia, decide di rivelare la verità sulla gravidanza a Jeremiah, questi cede al Consiglio e porta a Palazzo le tre donne per proteggerle, ma non sa che qualcuno di molto vicino sta manovrando in segreto contro di loro. Fra un rituale e un incontro, però, certi stimoli visivi possono far riaffiorare i ricordi anche in chi non dovrebbe averne più...
Ed eccoci infine giunti al capitolo conclusivo di una storia che ha saputo conquistare il mio cuore. Mi mancheranno molto i protagonisti nati dalla penna di questa fantastica autrice, e se potessi ne chiederei ancora e ancora e ancora.
“La fine della notte” si è dimostrato un libro all'altezza dei suoi fratelli più grandi, se non addirittura il migliore in assoluto!
Consiglio di leggere l'intera trilogia, e non mi resta che avvertirvi di eventuali SPOILER se non avete ancora letto i primi due.
Avevamo lasciato una Dunia sofferente per aver perso l'uomo di cui si era innamorata in quella breve prigionia. Era entrata in quella caverna con un solo scopo, ma alla fine i sentimenti avevano avuto la meglio, ed Elias aveva deciso di gettarsi nel burrone dell'oblio all'insaputa di Dunia. Si era così redento, nascendo a nuova vita con la memoria cancellata ma con tutti i suoi poteri integri, e il compito principale ora è quello di reintegrarlo nella comunità magica. Compito che deve assolvere l'Alto Consiglio di cui fa parte Jeremiah, il fratello, che per non creare ulteriori traumi ad Elias decide di affidarlo alle cure di Timoteo e Sibilla. Ed è inutile dire che il Maestro della Loggia cercherà di portarlo dalla sua parte.
Ma qual era il corso naturale delle cose? Cosa c'era di naturale, di indotto dalla magia in tutta quella storia? Quanto, davvero, Elias rischiava, andando avanti nella ricerca del passato?
Nel frattempo Dunia torna a vivere al Quartier Generale con le sue consorelle, Titania e Diamara, scoprendo che quella breve avventura amorosa non rimarrà solo nella sua memoria, in quanto al suo interno sta già crescendo il frutto di quell'amore impossibile. A seguito dei rituali magici per proteggere la strega e la bambina che porta in grembo, alcuni segni convergono su un problema che non è stato ancora debellato: i piani di riproduzione a opera della Loggia. Dunia decide di avvisare Jeremiah, il quale in un primo momento manifesta il suo dissenso e la sua rabbia per quella gravidanza non prevista, ma anche preoccupato in quanto l'unione di due potenti maghi appartenenti alla Congrega e alla Cabala metterebbe in pericolo la vita del nascituro. Cercherà così di tenere a tutti nascosto lo stato di Dunia, facendolo passare prima come frutto dell'amore di Fulke e alla fine come figlio suo, al solo scopo di proteggerlo dai possibili piani perversi della Loggia o di qualche altra creatura magica malintenzionata.
Per questo decide che la soluzione migliore sia quello di portare Dunia e le consorelle in un luogo sicuro, come il Palazzo in cui risiede non solo lui ma anche gli altri membri dell'Alto Consiglio e lo stesso Elias. Il compito di Jeremiah si complica ulteriormente se ciò significa tenere separati i due ed evitare che alla sola vista della Strega, Elias possa ricordare quanto accaduto in passato.
Ma è possibile realmente tenere separate due persone magiche i cui forti sentimenti permetteranno sempre che l'uno incroci il cammino dell'altra? Cosa succederebbe se Elias riacquistasse parte della sua memoria?
“Ma l'inconscio a volte porta a galla immagini che in determinate condizioni non si possono decifrare.”
Per rispondere a tutte queste domande non vi resta che leggere questa fantastica storia, nata inizialmente come una sorta di thriller/giallo, la cui trama nascondeva piani ben più grandi degli stessi personaggi, per poi evolversi pian piano, lasciando spazio al romance e a quello che ne consegue. Ho AMATO la storia di Dunia, elemento principale di questo paranormal, dimostrandosi non una donna frivola, ma più astuta di quello che i membri della Loggia pensavano, ritenendo le donne della Congrega una sorta di incubatrici in grado di dare la vita. Viene quindi messo in risalto il ruolo della donna, come essere innanzitutto autonomo, in grado di operare scelte che mettano a repentaglio la propria vita per salvarne un'altra, sofferente per una situazione ma allo stesso tempo determinata a tirare fuori le unghie; che sa far valere i propri diritti, e dimostra davanti agli uomini una forza sovrumana, come donna, come amante, come moglie ma sopratutto come madre. Quindi attenzione a quello che fate maschietti, e mai, dico mai, sottovalutare una donna, sopratutto se ferita o innamorata.
“Devi amarmi davvero, allora.”
le depositò un bacio a fior di labbra. “E io devo avertelo ripetuto già un migliaio di volte.”
“Cosa?”
“Che ti amo.”
Altro elemento fondamentale di un libro sono le cover... semplicemente le ADORO!!! Ognuna di
esse urla leggimi, e io non ho saputo resistere al loro richiamo (e meno male aggiungerei!). È impossibile non restare affascinati anche dalla trama in cui l'autrice ha saputo giocare molto con l'elemento di suspense. La scrittura è fluida e la storia scorre pagina dopo pagina; ho apprezzato la suddivisione in capitoli e sottocapitoli e l'alternanza delle situazioni. Essendo un racconto in terza persona è riuscita ad abbracciare tutti quegli elementi principali, alcuni dei quali ricoprivano un ruolo di secondaria importanza.
Mi piace cambiare genere letterario, ma il fantasy resta il mio preferito. Sono sempre stata affascinata dal mondo della notte, popolato da streghe, vampiri e lupi mannari, ma devo ammettere che Anonima Strega è riuscita a sorprendermi sempre, così come ho apprezzato questa triade di maghi appartenenti a classi diverse. E sono giunta alla conclusione che il mio cuore, ad oggi, appartiene un po' alla Cabala e in maniera più forte alla Congrega: donne quali custodi di un mistero più grande del loro stesso credo, e in grado di sentirsi in pace con la natura che le circonda.
Non posso far altro che togliermi il cappello di fronte a tanta maestria e congratularmi ancora una volta con quest'autrice, che ha saputo regalare forti emozioni, tenendo a freno la scalpitante curiosità dei suoi lettori, facendo uscire i tre volumi a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro. Un capitolo conclusivo degno dell'intera storia!
Le mie congratulazioni per aver deciso come data ultima il 14 febbraio, non avrebbe potuto esserci epilogo migliore di questo. Cara la mia Anonima Strega, ti sei proprio superata!!!
“Lui è diventato la somma delle varie personalità che la vita e la magia gli hanno imposto.”
Anonima Strega si occupa da sempre di tematiche legate all’occulto. Preferendo tutto quanto concerne l’universo femminile neopagano, è di conseguenza al contempo molto romantica, anche se l’oggetto dei suoi desideri esce spesso dalle righe, così come i personaggi delle sue storie. Crede fermamente che gli elementi del creato siano guida e strumento, sia per le streghe, sia per i protagonisti di avventure d’amore paranormali, come quelli dei romanzi “Spettabile Demone” e “Le spose della notte”, dei racconti “Killer di cuori”, “La felce e il falò” (su “La mia biblioteca romantica”) e “La fame del ghoul” (su “Romanticamente Fantasy”). Il suo antro è situato in un luogo nascosto, custodito da una gatta nera d’angora e una coppia di anziani troll norvegesi.
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