Una ragazza, dopo la fine di una storia d'amore che lei riteneva vitale, decide di incontrare un Dominatore che, attraverso il dolore, possa estirpare il ricordo di quel sentimento. Breve racconto erotico in cui il BDSM si incontra con l’amore, legati entrambi dal fil rouge del dolore, emotivo e fisico. Un dolore, però, che non è mai odio, semmai un amore così forte e profondo da scendere negli Inferi per cercare di sopravvivere. Le pratiche BDSM non sono intese come mero piacere, ma come risorsa ultima per compensare ad un amore che non ha abbastanza forza per esistere. Una storia che non vuole fermarsi al puro e semplice erotismo, ma vuole scendere fin dentro all’anima, pescando a piene mani dall’immenso mare dei sentimenti. Erik e Christian: apparentemente due personaggi completamente opposti, in realtà due facce della stessa medaglia, due sfumature dell’amore e, nello stesso tempo, del dolore. Lacrime e sangue, polvere e ferro. E un amore che non è mai venuto meno.
Uno. Due. Tre. Era un movimento lento e gentile quello con cui Christian mi accarezzava i capelli sparsi sulla sua gamba, mentre io giacevo inerme ai suoi piedi. Quattro. Cinque. Sei. Quelle rare volte in cui ardiva sfiorare con la punta delle dita la mia schiena provata, un brivido di dolore, misto a quello strano piacere che solo il colpo di una frusta può dare, mi attraversava tutto il corpo. Sette. Otto. Nove. Sentivo la schiena che pulsava ancora, nonostante i colpi fossero cessati da un po’. Dieci carezze. Ero senza forze. Distrutta. Mi trovavo in un limbo quasi perfetto: il dolore del corpo aveva spinto fuori dalla mia mente il male che mi attanagliava l’anima, se non per qualche residuo che si ostinava ad ancorarsi dentro di me. Ero impegnata soltanto a concentrarmi sul leggero bruciore che sentivo ogni volta che Christian mi sfiorava. In quel momento, mentre mi trovavo in ginocchio davanti a lui, con la testa appoggiata alla sua gamba e gli occhi chiusi a gustarmi ogni singolo frammento di quelle sensazioni contrastanti di dolore e piacere, di stanchezza e abbandono, sentivo tutta la dolcezza di avere qualcuno che si stava prendendo cura di me. Ero al sicuro.
Irene Reffo, anno 1990, Laureata in Lettere Antiche presso l'Università di Padova con una tesi sulla tragedia greca e specializzanda in Linguistica; da alcuni anni coltiva la sua passione per la fotografia e la scrittura. Nel 2015 viene selezionata tra i vincitori del concorso "Racconti dal Veneto", pubblicando così il suo primo racconto, "Acqua e sabbia", con Historica Edizioni. A gennaio 2016 autopubblica il racconto breve "La frusta e l'onda".
Grazie!!!
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