mercoledì 22 marzo 2017

PRIMA DELLA FINE di C.K. Harp


Dieci vittime e una ragazza rapita da pochi giorni. Un killer efferato che filma i propri omicidi beffandosi della polizia e dell’FBI, senza alcuna rivendicazione, senza alcun apparente motivo se non quello di essere uno psicopatico che gode dei propri crimini.
È questo il caso che sta facendo impazzire il detective Jaxon Davis, sezione omicidi di Minnetonka, a pochi giorni dal Natale. E c’è un ricordo, fra tutti, che lo spezza e lo fa vacillare, che crea nel suo cuore un’ombra mortale che rende difficile ogni pensiero coerente. Ancora di più, l’amore sbagliato che prova nei confronti di Landon Green, giovane informatico piombato nella sua vita e pronto, sembra, a cambiare radicalmente ogni certezza, ogni muro costruito nel tempo. Il tempo, che sembra scorrere troppo velocemente, senza pietà, come se non ce ne fosse mai abbastanza, come se giungesse sempre nel momento sbagliato. Come se l’amore chiedesse il permesso di entrare quando decide di farlo…

Buongiorno Cosmo Readers, oggi recensirò per voi un libro che mi è piaciuto molto, che mi ha travolto con i suoi ritmi incalzanti e la sua parte thriller decisamente ben strutturata.
Ma è meglio cominciare dall'inizio illustrandovi prima la trama. 
Ci troviamo a Minnetonka, città del Minnesota, dove un killer efferato sta terrorizzando la popolazione, beffando polizia e FBI, con una decina di crimini irrisolti e una ragazza rapita da poco.
Il detective Jaxon Davis della squadra omicidi locale sta seguendo il caso, dando di matto poiché ci sono ricordi che lo devastano nell'animo rendendogli sempre più faticoso mantenere la lucidità.
Oltre a questo, i sentimenti che prova per il giovane vicino di casa, nonché figlio della sua migliore amica, Landon Green, lo mettono seriamente in difficoltà, sia per la differenza d'età, lui ha quarantacinque anni e Landon venticinque, che per il suo passato che l'ha portato a chiudere il cuore a doppia mandata.  Quello che succederà oltre questa breve introduzione alla trama lo scoprirete solo leggendo questa storia, che merita davvero di essere letta.
Ora analizzerò per voi i personaggi, lasciando perlopiù che siano loro a parlare.
"Il vero motivo della mia angoscia si chiamava Landon. Landon Green, il cazzo di ragazzino che non sarebbe neanche dovuto esistere e che invece occupava ogni fottuto pensiero coerente dal momento in cui staccavo dal lavoro a quello in cui dovevo riprendere servizio. Sì, d'accordo, aveva venticinque anni e non era un poppante, ma per me non faceva differenza: era troppo piccolo perché io pensassi a lui nella maniera in cui invece facevo. E, cazzo, se lo facevo!"

Jaxon ha un passato tremendo alle spalle, ha scelto di fare il poliziotto per superare quei traumi e poter fare la differenza. Il suo lavoro è sempre stato la colonna portante della sua vita, il resto era solo un contorno. Ma con l'arrivo nella sua vita del ciclone Landon, tutto cambia radicalmente e lui non si riconosce più nei suoi stessi panni. La lotta sarà costante, le emozioni faranno di tutto per scardinare dalle fondamenta il muro che lui ha costruito per difendersi dalla sofferenza.
"Jaxon. Il detective Jaxon Davis, polizia di Minnetonka, super-sexy-stronzo e insensibile amico di mia madre. Essere che mi sarei scopato in mille modi diversi e in mille momenti altrettanto differenti. [...] Ero sempre stato quello diverso, quello stupido, e se per una volta avevo la possibiltà di integrarmi e farmi accettare per ciò che ero, sarebbe stato davvero da cretini non farlo."

Landon ha dei problemi che gli hanno fatto passare l'inferno. Affetto da DSA, per cui dislessico, discalculico e disgrafico, si è sempre sentito trattare da stupido e nonostante abbia sofferto molto, ha dimostrato a se stesso e agli altri di essere un lottatore, uno che non molla.

Che dirvi, li ho amati entrambi, per motivi simili e diversi.
Jaxon, nonostante quelle pose da duro ha una sensibilità fuori dal comune. Nonostante tutto riesce a fidarsi di poche persone, ma saranno poi quelle giuste a cui accordare la propria fiducia?
Ho  trovato il suo personaggio davvero bello e intrigante e ben caratterizzato. Se lo incontrassi per strada farei di tutto per farmi notare... So a cosa state pensando e sappiate che non è carino che vi vengano queste cose in mente, in fondo non dovrei per forza delinquere, giusto?
Landon è un cucciolo tenero e dolce, il fatto che sia bellissimo sicuramente non guasta, ma voglio fare i miei complimenti all'autrice non solo per come ha caratterizzato entrambi i personaggi e per come ha gestito tutto il racconto, ma soprattutto per come ha presentato il problema della DSA e dei problemi emotivi e di gestione di sé che provoca a chi ne è affetto e alla famiglia che non sa bene come aiutarli a superare quelle difficoltà.

Entrambi lottano con questi sentimenti reciproci, in maniera differente data dal loro carattere, età e modo di essere. Ma a volte il destino ci lancia palle curve, e nonostante tutto, accade ciò che deve accadere. Quando il lavoro e la vita privata si mescolano, quando  scopri elementi a cui mai avresti creduto se non li avessi visti coi tuoi stessi occhi, tutto diventa difficile. Riusciranno i nostri eroi a salvarsi e a risolvere tutto ciò che li travolge? Lo scopriremo solo leggendo.


Questa storia mi ha tenuta letteralmente incollata a sé, fino a quando non sono arrivata alla fine.
Io credo seriamente che C.K. Harp sia un genio del male perchè mi ha depistato tutto il tempo.
Ogni volta mi serviva sul piatto d'argento un presunto colpevole, mandando in crisi la lettrice di gialli che è in me che urlava : " Nooooo, troppo facile, troppo palese, non può essere così!", causandomi diversi scompensi e una quasi camicia di forza, per poi scoprire che in effetti la giallista che è in me aveva visto giusto.
La storia d'amore tra i due protagonisti ha invece reso felice la mia parte romantica, ma non solo.
Le varie  parti narrative si sono fuse in maniera egregia, portandomi ad apprezzarne ogni singolo attimo.

La mia valutazione è quindi assolutamente positiva, attendo con ansia il seguito di questa storia così interessante.

Consiglio la lettura di questo libro a chi ama gli m/m, a chi adora leggere i thriller e dove c'è suspense va in visibilio. A chi predilige storie  con un ritmo incalzante e serrato, dove niente è come sembra. Se appartenete anche solo a una categoria di quelle succitate sono certa che apprezzerete la lettura di questo romanzo.


C.K. Harp è uno pseudonimo. Di una donna? Di un uomo? Non è un segreto, se cercate bene non è affatto difficile capirlo. Eppure non è importante. Perché C.K.Harp è comunque un’identità ben definita, il lato oscuro di una persona che, arrivata sulla soglia della grande distribuzione, ha deciso di mollare tutto e ricominciare dal principio facendo ciò che ama. Senza costrizioni, limitazioni, paletti di sorta. Senza correre il rischio di essere snaturata. Scrivere è una vocazione, trovare il proprio genere d’appartenenza un lusso.
E divertirsi ed emozionarsi, poi, la chiave che consente di andare avanti senza scendere a patti con la moda o i cliché.
C.K.Harp scrive LGBT, thriller in chiave omosessuale senza distinzioni tra donne e uomini. Perché siamo persone, prima che sessi.
Se volete entrare in contatto con C.K.Harp, conoscere le novità, le uscite, gli approfondimenti e i suoi traguardi, non dovete fare altro che andare sulla sua pagina facebook: https://www.facebook.com/ckharpmm  oppure cercarlo come @ckharpmm.


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