Esce oggi Non Toccarmi, settimo volume della serie dark contemporanea Blood Bonds, il primo con protagonisti Armand Lamaze e Ekaterina Kuznetsov! Scorrete il post per i link d'acquisto, godetevi l'estratto e la nostra recensione❤
Titolo: Non Toccarmi
Serie: Blood Bonds #7
Genere: Dark Contemporaneo
Editore: Selfpublished
Pagine: 255
Prezzo eBook: € 2.99
Prezzo cartaceo: € 9.90
Ho perso una battaglia, e ho pagato il prezzo più alto.
Ho eseguito gli ordini, e ho ucciso l’unico amico che abbia mai avuto.
Ho fatto una promessa, ma è così difficile mantenerla.
Ho una missione da portare a termine, ma tutto in me mi supplica di non farlo.
Lei mi sta trascinando giù.
Lei vuole prendere il controllo.
E ora che questa donna è entrata nella mia vita, resistere all’oscurità è impossibile.
Ma non glielo permetterò.
Perché c’è qualcosa in Katerina che mi inquieta.
Perché c’è qualcosa in Armand che mi attrae.
Ma non riesco a smettere di volerla.
E non riesco a restare concentrata sul mio compito.
Stupida Ekaterina.
Dark Contemporaneo
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente e macabre e omicidi. Non adatto a persone suscettibili ai temi trattati. Se ne raccomanda la lettura a un pubblico adulto e consapevole.
No, questo non è un pesce d'Aprile, Non Toccarmi è finalmente ONLINE!!
Da quanto lo stavate aspettando? Io trepidavo nell'attesa quindi armatevi di forchette che
con i Lamaze non si sa mai cosa ci aspetta...
***POSSIBILI SPOILER LEGATI AI PRECEDENTI
VOLUMI DELLA SERIE***
Se siete arrivate fin qui, saprete già
cosa è successo in Per Sconfiggerti...
Complimenti a noi, siamo sopravvissute
alla "mazzata" che ci ha messe fuori gioco per un pò ma, per fortuna,
Andrè ci ha insegnato a rialzarci, ed è quello che faremo in questo libro.
Armand Lamaze si è sempre contraddistinto per il
suo portamento, la sua pacatezza e i suoi ideali fortemente incentrati sulla
famiglia.
Ho sempre temuto però, che dietro i suoi
comportamenti ci fosse qualcosa, qualcosa che al momento giusto sarebbe uscito
fuori mostrando il vero Armand.
Ed ecco che quel momento è arrivato.
"L'oscurità mi aveva permeato come
petrolio, togliendomi il respiro, la ragione."
Dopo la morte di Andrè, Armand non sarà
più lo stesso.
Sarà costantemente diviso tra il rimpianto
di non aver fatto abbastanza e il dover fare di tutto per vendicarsi.
Henri e Nadyia cercheranno di convincerlo
ad agire subito, ma lui sa bene che il minimo passo falso potrebbe segnare la
loro rovina.
Questo lo porterà a perdere il controllo
su ogni cosa, ma soprattutto su sé stesso.
Vedremo un Armand tormentato, fragile e
invaso dai demoni del suo passato.
Demoni che per anni ha nascosto agli occhi
di tutti, ma che adesso lo porteranno sull'orlo del baratro.
"Le avrei dato ciò che pretendeva
da tempo.
Perché lei vinceva sempre."
Nel frattempo incontrerà qualcuno che gli
farà perdere di vista le sue priorità.
Che farà tornare a galla una parte della
sua anima che da anni non vede luce.
L'unica parte che ancora lo rende umano.
Quel qualcuno si chiama Katerina, ma
lui non sa con chi ha a che fare...
Ekaterina ha una missione da
compiere.
Questa volta non si tratta di uccidere ma
di sedurre un uomo: Armand.
"«La mia missione consiste nel
prendere il cuore
di Armand Lamaze.
Sfortunatamente, non
letteralmente.»"
Ekaterina si insinuerà nella mente di
Armand.
Gli farà perdere il senno e lentamente lo
condurrà tra le sue braccia.
Braccia che da tempo non stringevano
nessuno.
Braccia che da tempo, lui, non
sentiva attorno a sé.
Anche per Ekaterina non sarà facile, sarà
combattuta tra il dovere e il piacere.
Piacere che non le è mai stato concesso di
provare ma che ora a stento riuscirà a tacere.
"Baciare Katerina mi aveva fatto
sentire di nuovo una persona.
Mi aveva fatto sentire bene."
Come al solito non posso parlarvi più di
tanto del libro perchè tutto potrebbe essere uno spoiler!
Ma posso assolutamente dirvi che Armand è
quello che mi aspettavo.
Un uomo che da sempre ha avuto troppe
responsabilità sulle spalle, troppe vite sotto la sua protezione e che ha
sempre messo il bene degli altri davanti al suo.
In Non Toccarmi, Armand
abbandonerà l'immagine di sé che negli anni ha costruito, lasciando spazio
all'anima fragile e spezzata che in realtà è.
Un'anima che ha sofferto e che continua a
soffrire, soprattutto dopo la morte di Andrè.
Proprio questo evento lo condurrà
lentamente verso il suo inferno personale.
Un inferno fatto di ricordi e di presenze
che non gli concedono di uscire dall'oscurità che da sempre lo avvolge.
In alcuni momenti ho provato così tanta
pena per lui, quando si lascia andare con Ekaterina.
Quando riescono entrambi a far uscire le
parti sane che ancora vivono in loro.
Saranno dei momenti intensi che porteranno
entrambi a fare i conti con emozioni nuove e inaspettate.
"Lo avevo baciato davvero.
Le sue labbra mi avevano chiamato con
timore.
Il suo sguardo mi aveva chiesto
disperatamente di aiutarlo.
Di salvarlo.
Da cosa?"
Ekaterina, ooooooooooooooooh Ekaterina.
Su di lei potrei dire tante cose brutte
(NO, NON L'HO ANCORA PERDONATA PER CIO' CHE HA FATTO E MAI LO
FARO')
Ma in questo libro ho visto del buono in
lei.
Nei momenti con Armand, nonostante la
missione che le è stata affidata, esce fuori un ragazza che non ha mai vissuto
qualcosa che la rendesse felice.
Ha sempre dovuto eseguire gli ordini e
questo ha fatto sì che la vera Ekaterina venisse calpestata dal sicario che
vive in lei.
Nonostante interpreti alla perfezione il
ruolo di ragazza in cerca di aiuto, credo e spero che non
tutto quello che ha fatto con Armand sia solo una recita.
Ritroveremo anche Henri e Nadyia e sarà doloroso vedere come la
mancanza di Andrè abbia influito su di loro.
Un lutto non è mai una cosa facile da affrontare ma in questo caso
la loro è stata una perdita troppo grande, Andrè era la parte centrale della
famiglia Lamaze, era la colla che univa tutti. ❤
In questo libro vedremo come insieme cercheranno di ricominciare a
piccoli passi ad essere una nuova famiglia.
Ultima cosa, ma non per importanza, lo stile di Chiara si riconferma
essere uno dei miei preferiti. Riesco sempre a sentire le paure dei personaggi
come fossero le mie, riesco a provare le loro emozioni e a vedere con i loro
occhi tutto quello che li circonda.
Non mi resta che augurarvi buona lettura e
aspettare con ansia il prossimo volume della serie!
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«Non mi ha semplicemente guardata. Mi ha analizzata, da cima a fondo. Era come se cercasse qualcosa…» Mi incupii. «Qualcuno. In me.» Osservai la padrona, aspettando invano che mi desse qualche delucidazione su questa mia sospetta sensazione. «Come se per un attimo mi avesse scambiata per un’altra.»
Un sogghigno impercettibile affiorò sul suo viso. «Ottimo.» Trasse un respiro profondo, gli occhi di nuovo puntati fuori dalla finestra. «C’è altro?»
«Il campione», replicai. «Ha detto una cosa strana.»
«Ovvero?» La sua voce era distaccata.
«Ha avvertito Lamaze di decidere in fretta se unirsi a loro o no, perché non è Henri, il nostro prossimo bersaglio, ma lui.» «Ed è la verità», confermò, lievemente irritata. «Cosa c’è di strano?»
«Il fatto che l’abbia affermato con una convinzione tale da far intendere di conoscere intimamente i suoi pensieri, maestà», controbattei di getto. «Di conoscere lei.»
Lentamente, Neela Šarapova si girò. Mi scrutò con fare sinistro, poi mi si avvicinò e mi si parò dinanzi, sovrastandomi di qualche centimetro, l’espressione truce. «Non mi conosce affatto.»
Sostenni il suo sguardo e lo sondai per scoprire cosa mi stesse nascondendo.
Poiché la mia sovrana mi stava mentendo, e non l’aveva mai fatto prima.
Nondimeno, non osai domandare il perché e sviai gli occhi dai suoi, accettando la sua risposta con un compito: «Sì, maestà».
La Regina mi fissò in silenzio, inflessibile. Poi espirò dalle narici e arretrò fino ad appoggiarsi al bordo del tavolo. «Ieri notte Armand è stato distratto da Leks e poi destabilizzato dal vostro incontro, perciò è chiaro che si ripresenterà stasera per ottenere quel che cerca ogni volta in quel night.» Tamburellò le unghie di una mano sul tavolo. «Come pensi di guadagnarti la sua attenzione, stavolta?»
Riportai lo sguardo su di lei. «Non dovrò farlo, perché lui non tornerà per quello.» Alzai il mento. «Tornerà per me.»
«Bene», sussurrò Neela, compiaciuta. «Ricorda…» Mi tornò vicino per sfiorarmi l’orecchio con le labbra. «Piano.» Prese a girarmi intorno con movenze sensuali, la voce suadente, lo sguardo che mi toccava ovunque. «Lascia che si avvicini con i suoi tempi, nel modo che preferisce. Studia ogni sua minima reazione a ogni tuo gesto. Lascia che tenti di carpire i tuoi pensieri.» Mi si fermò di fronte, osservandomi con intensità. «Guardalo.» Mi chiuse la mano a coppa sotto il mento per sollevare il mio viso verso il suo. «Con questi occhi. Fagli credere di essere in grado di vederlo. Spingilo a provare dei sentimenti per te.» Le sue dita affondarono con forza nelle mie guance, mentre ringhiava: «E fa’ sì che lo strangolino fino a ridurlo in cenere».
Proprio quando pensavo che la mia mandibola si sarebbe sbriciolata sotto la sua morsa, lei la allentò gradualmente, trasformandola in una carezza carica di significato.
«Danza per me, Ekaterina», mi comandò, in tono saturo di lussuria. «Come non hai mai fatto prima.»
Assoggettata, mi premetti il pugno destro sul cuore e chinai la testa. «Non fallirò, mia Regina», promisi, lo sguardo avvinto al suo. Lei mi contemplò per secondi che mi parvero lunghi un’era, l’espressione indecifrabile. «Dio, le somigli così tanto…»
Era a questo, dunque, che servivano le lenti a contatto, la tinta per capelli e il profumo: per assomigliare a qualcun altro.
A qualcuno che turbava il granitico Armand Lamaze.
Neela fece per passarmi il pollice sul labbro inferiore, ma poi rinunciò e fece un sorrisino mefistofelico. «Impazzirà.»
«Perché?» non mi trattenni dal domandare.
Chi era la donna che dovevo rammentargli? Una vecchia fiamma che lo aveva fatto soffrire, ingannato, tradito? L’amore che aveva perso e che ora lo perseguitava nei suoi incubi?
Richiamai alla memoria il fascicolo dell’obiettivo, in cerca di indizi, ma non trovai alcuna risposta. Mi erano state fornite troppe poche informazioni su cui lavorare. Avevo partecipato ad altre missioni con ancor meno dati sul mio target, e non era mai stato un problema, ma questa volta c’era qualcosa di diverso.
Qualcosa che mi insospettiva.
Qualcosa che non mi piaceva affatto.
La padrona si avviò verso la porta. «Se te lo dicessi, ti toglierei tutto il divertimento di scoprirlo.»
«Scoprire cosa?»
Aprì il battente e si mise il cappuccio della felpa, scoccandomi un’occhiata malvagia da sopra la spalla. «Il suo piccolo segreto.»
Un sogghigno impercettibile affiorò sul suo viso. «Ottimo.» Trasse un respiro profondo, gli occhi di nuovo puntati fuori dalla finestra. «C’è altro?»
«Il campione», replicai. «Ha detto una cosa strana.»
«Ovvero?» La sua voce era distaccata.
«Ha avvertito Lamaze di decidere in fretta se unirsi a loro o no, perché non è Henri, il nostro prossimo bersaglio, ma lui.» «Ed è la verità», confermò, lievemente irritata. «Cosa c’è di strano?»
«Il fatto che l’abbia affermato con una convinzione tale da far intendere di conoscere intimamente i suoi pensieri, maestà», controbattei di getto. «Di conoscere lei.»
Lentamente, Neela Šarapova si girò. Mi scrutò con fare sinistro, poi mi si avvicinò e mi si parò dinanzi, sovrastandomi di qualche centimetro, l’espressione truce. «Non mi conosce affatto.»
Sostenni il suo sguardo e lo sondai per scoprire cosa mi stesse nascondendo.
Poiché la mia sovrana mi stava mentendo, e non l’aveva mai fatto prima.
Nondimeno, non osai domandare il perché e sviai gli occhi dai suoi, accettando la sua risposta con un compito: «Sì, maestà».
La Regina mi fissò in silenzio, inflessibile. Poi espirò dalle narici e arretrò fino ad appoggiarsi al bordo del tavolo. «Ieri notte Armand è stato distratto da Leks e poi destabilizzato dal vostro incontro, perciò è chiaro che si ripresenterà stasera per ottenere quel che cerca ogni volta in quel night.» Tamburellò le unghie di una mano sul tavolo. «Come pensi di guadagnarti la sua attenzione, stavolta?»
Riportai lo sguardo su di lei. «Non dovrò farlo, perché lui non tornerà per quello.» Alzai il mento. «Tornerà per me.»
«Bene», sussurrò Neela, compiaciuta. «Ricorda…» Mi tornò vicino per sfiorarmi l’orecchio con le labbra. «Piano.» Prese a girarmi intorno con movenze sensuali, la voce suadente, lo sguardo che mi toccava ovunque. «Lascia che si avvicini con i suoi tempi, nel modo che preferisce. Studia ogni sua minima reazione a ogni tuo gesto. Lascia che tenti di carpire i tuoi pensieri.» Mi si fermò di fronte, osservandomi con intensità. «Guardalo.» Mi chiuse la mano a coppa sotto il mento per sollevare il mio viso verso il suo. «Con questi occhi. Fagli credere di essere in grado di vederlo. Spingilo a provare dei sentimenti per te.» Le sue dita affondarono con forza nelle mie guance, mentre ringhiava: «E fa’ sì che lo strangolino fino a ridurlo in cenere».
Proprio quando pensavo che la mia mandibola si sarebbe sbriciolata sotto la sua morsa, lei la allentò gradualmente, trasformandola in una carezza carica di significato.
«Danza per me, Ekaterina», mi comandò, in tono saturo di lussuria. «Come non hai mai fatto prima.»
Assoggettata, mi premetti il pugno destro sul cuore e chinai la testa. «Non fallirò, mia Regina», promisi, lo sguardo avvinto al suo. Lei mi contemplò per secondi che mi parvero lunghi un’era, l’espressione indecifrabile. «Dio, le somigli così tanto…»
Era a questo, dunque, che servivano le lenti a contatto, la tinta per capelli e il profumo: per assomigliare a qualcun altro.
A qualcuno che turbava il granitico Armand Lamaze.
Neela fece per passarmi il pollice sul labbro inferiore, ma poi rinunciò e fece un sorrisino mefistofelico. «Impazzirà.»
«Perché?» non mi trattenni dal domandare.
Chi era la donna che dovevo rammentargli? Una vecchia fiamma che lo aveva fatto soffrire, ingannato, tradito? L’amore che aveva perso e che ora lo perseguitava nei suoi incubi?
Richiamai alla memoria il fascicolo dell’obiettivo, in cerca di indizi, ma non trovai alcuna risposta. Mi erano state fornite troppe poche informazioni su cui lavorare. Avevo partecipato ad altre missioni con ancor meno dati sul mio target, e non era mai stato un problema, ma questa volta c’era qualcosa di diverso.
Qualcosa che mi insospettiva.
Qualcosa che non mi piaceva affatto.
La padrona si avviò verso la porta. «Se te lo dicessi, ti toglierei tutto il divertimento di scoprirlo.»
«Scoprire cosa?»
Aprì il battente e si mise il cappuccio della felpa, scoccandomi un’occhiata malvagia da sopra la spalla. «Il suo piccolo segreto.»
Nata il 24 gennaio 1991, Chiara Cilli vive a Pescara. I generi di cui scrive spaziano dal Dark Fantasy e Dark contemporaneo all’Erotic Suspense. Ama le storie d'amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e complicati.
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Adoro questa recensione! GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE ♥
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