TITOLO: Un cuore di ghiaccio
AUTORE: Karina Halle
Editore: Newton Compton Editori
SERIE: Autoconclusivo ma legato a "Il principe svedese"
AUTORE: Karina Halle
Editore: Newton Compton Editori
SERIE: Autoconclusivo ma legato a "Il principe svedese"
Innamorarsi del proprio capo non è mai una buona idea. Specialmente se si tratta di un re. Quando mi sono proposta come tata per una ricca famiglia aristocratica, non mi sarei mai aspettata di finire nel palazzo reale di Copenaghen. Adesso la custodia delle due adorabili principessine della Danimarca è affidata a me. Adattarmi alla mia nuova vita non è facile, ma la parte più difficile non è avere a che fare con le ragazze che ancora soffrono per la perdita della madre. È il loro padre. Freddo, misterioso e lunatico, re Aksel riesce a penetrare la mia anima con uno sguardo. E da come mi evita, sembra che voglia avermi intorno il meno possibile. Eppure, più a lungo condivido con lui le mura del palazzo e più mi sento irrimediabilmente attratta da lui.
A chi non piacciono le storie di principi e re che si innamorano di comuni mortali?
Ho deciso di leggere questo libro principalmente per questo, ma conoscevo anche l'autrice e sapevo che mi sarebbe piaciuto...
Vi confesso, però, che in principio a farmi innamorare della Danimarca e della sua famiglia reale è stato il film Un Principe tutto mio. Lo avete già visto? Le situazioni sono molto diverse, ma in entrambe il bellissimo Paese nordico regna sovrano.
Tornando a noi!
La bellissima e giovane tata Aurora viene ingaggiata dalla famiglia reale per prendersi cura delle piccole principesse rimaste orfane. Lei e le bambine instaurano subito un rapporto bellissimo e sincero e col passare del tempo Aurora riesce a risanare un poco la ferita lasciata dalla scomparsa della loro mamma. La sua vita a palazzo è felice, se non fosse per il padre delle principesse: Re Aksel o Re Stronzo.
Freddo, cinico e severo re Aksel non riesce a sopportare la vista della ragazza così giovane e buona.
Non perché la odia ma perché è sicuro di non meritare nulla di bello nella sua vita e Aurora lo attrae molto, troppo. Rappresenta ciò che non potrà mai avere.
“Come fa a essere così?».
«E come sono?»
«È buona» È di una bontà incrollabile. Ed è bellissima, e sensuale, e magnetica, e incantevole, e unica. Davvero unica.
«No. Non sono buona. Sono soltanto me stessa. Cerco solo di essere migliore ogni giorno, migliore della persona che sono stata».”
Con il passare del tempo Aurora riesce a sciogliere lentamente il cuore di ghiaccio di Aksel, ma tutto ha un prezzo ed entrambi dovranno pagare quando pericolosi segreti del passato verranno a galla.
Un re deve essere sempre sincero con i suoi sudditi. Ma se le bugie fanno meno male della verità?
Cosa è disposto a fare per il suo Paese? Cosa è disposto a fare per il bene delle sue bambine?
“Lei è Aurora.
È al tempo stesso la mia giudice e la mia salvezza.
È degna del suo nome: di quelle luci nordiche che illuminano le più buie notti invernali.
È la mia casa.
E io la amo.”
La storia procede velocemente e da una semplice e scorrevole narrazione, non appena i due protagonisti si dichiarano, il libro prende una piega inaspettata e si trasforma in una narrazione completamente diversa fatta di scene bollenti e continue parolacce. Questo cambiamento, a mio parere ,stato un po' troppo brusco e del tutto inaspettato rispetto alla parte precedente. Informandomi online ho notato che la descrizione stessa in lingua inglese dei suoi libri avverte dei contenuti molto espliciti e forti. I nostri editori italiani dovrebbero fare lo stesso...
“Tutti noi non siamo altro che bambini feriti, che mascherano i propri sensi di colpa con vestiti da adulti. Possiamo fare pace con i nostri rimorsi o no, ma in ogni caso continuiamo ad andare avanti. L’unica domanda è: te la senti di andare avanti insieme a me?».”
Mettendo da parte questo dettaglio, il libro procede velocemente e la storia prende forma grazie alla scorrevolezza della scrittura e a scene divertenti della quotidianità reale.
Unica pecca: alcuni momenti forse un po' troppo fantasiosi e surreali per una famiglia reale, come ad esempio il finale (a mio avviso too much) e il passato di Aurora.
“È una cotta. Eppure, questa parola non è abbastanza. Dio, se solo potessi bloccare quest’emozione che mi cresce dentro. Ho paura di cosa potrebbe accadere se non riuscissi a frenarla. Continuerà a gonfiarsi come una bolla, e a crescere fino a scoppiare, come l’acqua in ebollizione che schizza fuori dalla pentola? O posso semplicemente provare a ricacciarla giù nel profondo, senza impazzire?”
Vi consiglio di leggere il libro se, appunto, amate le storie tra reali o con protagonisti freddissimi che lentamente si lasciano andare. Vi ho descritto le pecche, ma la storia è assolutamente godibile.
Brava la Halle, ma i suoi reali non batteranno mai la Chase...
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