Skylar Ellen Crosby è una tipica rossa: appassionata, senza peli sulla lingua e con un caratterino difficile da gestire. Alla fine del suo terzo anno di legge ad Harvard, tutto ciò che vuole è capire i suoi prossimi passi; quelli che si spera includeranno un lavoro, un appartamento e abbastanza soldi per aiutare il padre a smettere di mettersi nei guai. Per questo non ha spazio nella sua vita per il romanticismo, specialmente per quello che potrebbe spezzarle il cuore. Ma in una notte buia e nevosa, quando è bloccata nel salotto del noto CEO della Sterling Ventures e uno dei migliori avvocati di Boston, tutti quei confini che si era autoimposta stanno per essere abbattuti.
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Care Cosmo, oggi recensisco per voi Legally Yours di Nicole French, primo volume non autoconclusivo della serie Spitfire, edito Triskell che ringrazio per la copia ARC.
Confesso di non essere ancora sicura di quale sia la mia opinione su questo libro. Come dicevo, non è un libro a sé stante e termina con un cliffhanger abbastanza prevedibile, seppur piacevole, che fa abbastanza incuriosire sul prossimo, ma a mio parere non abbastanza. Ho avuto come la sensazione di essere in una specie di film a luci rosse che si è trasformato poi in Grey’s Anatomy e ancora in CSI. Sì, è scritto bene, la storia fino ad un certo punto fila, i personaggi sembrano abbastanza strutturati, ma c’è qualcosa che non mi convince totalmente. Avete mai avuto la sensazione che un libro sarebbe stato più che sufficiente per quella coppia se solo lei o lui non avessero fatto quell’unica cosa che distrugge tutto? Ecco, forse è proprio questo il punto: quella cosa fatta solo per allungare il brodo.
Magari mi sbaglio e i prossimi volumi avranno molto altro da dire - e li leggerò perché sono maledettamente curiosa di scoprire come va a finire e non me la sento di lasciare le cose a metà – ma, per il momento, mi limito a dire la mia sulla storia e lascio a voi l’arduo compito di decidere se andare avanti o meno. Però, cavolo, 400 pagine per un cliffhanger, a parer mio, sono davvero troppe!
Iniziamo con il personaggio che mi ha fatto innamorare del libro all’inizio e che poi avrei voluto scuotere con forza fino a far uscire un po’ di saggezza: Skylar Crosby è la rossa che non credevi di voler conoscere (almeno prima di leggere di quanto sia incasinata). Occhi verdi, bella da togliere il fiato ed incredibilmente intelligente e determinata a farsi spazio nel mondo. È al terzo anno di legge a Harvard e anche se è alla fine di uno stage molto interessante nello Studio legale Sterling Grove, non ha ancora ben chiaro cosa farà da grande. Già questa cosa avrebbe dovuto farci capire che non sa nemmeno lei cosa vuole: perdonate la piccola considerazione personale. Dopo una serata in compagnia degli altri tirocinanti finisce per caso a casa di Brandon Sterling (nome che non sopporto perché fa tanto Beverly Hills e quindi da ora in poi lo chiameremo Sterling), che pare come folgorato dalla donna e fa di tutto per attirare la sua attenzione. Arriviamo qui al momento Fifty Shades of Grey:
«Sono Brandon,» disse. «Dovresti chiamarmi Brandon. Soprattutto perché ti ho chiesto di venire qui perché mi piacerebbe scoparti. Stasera, se va bene.»
Ok, ci piace. Ci piace tanto questa schiettezza. Ci dà l’impressione di essere davanti ad un bel maschio alpha che sa quello che vuole e a chi vuole darlo. Ma ci piace anche la risposta di lei:
«Dovremmo stabilire una tariffa, signor Sterling? Un cervello di Harvard come il mio non costa poco, lo sa. Qual è la tariffa per la summa cum laude?»
«Beh, non è proprio il tuo cervello che mi interessa in questo momento, Rossa.» Le sue parole furono scherzose, ma il suo tono era tagliente, al limite della crudeltà.
Fuoco e fiamme. Si baciano, poi però lei lo manda a quel paese: e pure questo ci piace. Da qui in poi non si capisce più nulla.
Lei, figlia di un netturbino, subisce così tanto il complesso di inferiorità sociale, da incolpare quasi Sterling per avere soldi e per averne così tanti da non soffermarsi a pensare a come vengano spesi o per chi. Che poi lui sia, in fondo, quasi un incapace convinto di dover fare sempre le stesse cose per poter conquistare una donna, è un altro conto.
Ma fermiamoci a questo estratto:
«Allora smettila di farne una gara tra noi, Rossa. Tu mi dai molto di più di tutte queste stronzate. Sei insostituibile per me. Tu sei tutto.»
Bello, vero? Romantico! Lui, che non ha tempo per una relazione e le propone di vedersi nel fine settimana, alla fine cede, riconoscendo che fra loro ci sia qualcosa di importante. Che sia qualcosa di più del sesso che fanno in continuazione, dappertutto, ogni 10 pagine, con tanto di visita alla prostata perché, insomma, lui ha 37 anni, lei 26, quindi un controllino ci vuole, non ci è dato sapere in questo libro. O, perlomeno, pensavamo di sì, ma poi Skylar impazzisce e quello che dice alla sera non è la stessa cosa che riferisce al mattino appena sveglia.
Skylar, è presumibilmente una donna brillante e talentuosa, ma le sue azioni e il suo comportamento non sono assolutamente coerenti con l’idea che siamo portati a farci di lei all’inizio. Sembra volubile e incapace di affrontare direttamente i problemi e considera insormontabili quelli che non lo sono affatto. Insomma, vuoi vedere che, alla fine, il personaggio più bello è Miranda? Chi è Miranda? Non saprei da dove iniziare per spiegarvi come si arriva a Miranda dopo tutte le pippe mentali di Skylar!
Il personaggio che ho amato in assoluto è Jane, che non avrà una sua storia perché i prossimi due libri riguarderanno il cammino di Sterling e Skylar. Concludendo, consiglio questo libro se siete amanti delle trilogie con colpi di scena finali e tantissimo – ma davvero tantissimo – sesso.
Buona lettura Cosmo!
Nicole French è una scrittrice di romance bestseller USA Today. È anche una romantica, irrimediabile appassionata di moda. Quando non scrive sta con la sua famiglia, gioca a calcio con gli amici o esce per degli appuntamenti con il marito. Nel suo tempo libero le piace andare a correre o esercitarsi al pianoforte, ma non fa nessuna di queste cose tanto quanto vorrebbe.
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