Brayshaw High - La ribelle è il primo libro della serie, e l'ho scoperto solo alla fine della lettura, quando mi sono resa conto che la storia non si era conclusa. Questo primo volume si chiude con un cliffhanger che vi farà bramare risposte e imprecare un: WTF? Raven Carver è una ribelle, in tutto e per tutto, astuta e guardinga che vive in una roulotte è cresciuta in povertà, con una madre che non si cura minimamente di lei e pensa solo a se stessa, alle sostanze stupefacenti e a vendere il suo corpo per un po' di spiccioli che le permetteranno di far uso di droghe, le volte in cui è sana di mente e non violenta sono rare. Raven ha dovuto imparare a cavarsela da sola e, nella vita, può contare solo su sé stessa. A scuola non si lascia intimidire e non permette a nessuno di calpestarla: "occhio per occhio, dente per dente" è il suo motto. Tuttavia, dopo vari avvertimenti, l'ultima rissa con la nipote del preside farà traboccare il vaso e il preside del suo liceo sarà costretto a prendere dei provvedimenti. Il suo atteggiamento la porta a essere mandata in un istituto per ragazze problematiche. Per Raven non è un problema, sa come sopravvivere. Non ha intenzione di fare amicizia con nessuno: il suo obiettivo è non dare confidenza e cercare di passare il più inosservata possibile. Ma, nonostante i suoi sforzi, non ci riuscirà. I primi a notarla saranno i fratelli Brayshaw: Maddoc, Captain e Royce. Dio, Maddoc... (datemi un ventaglio). Questi ragazzi dominano la scuola e possiedono tutto ciò che li circonda. Incontrarli significa quasi sempre mettersi nei guai, ma non intralciare il loro cammino e vedrai che non accadrà nulla. Ma a Raven non importa niente di loro. Non si fa intimidire dai Brayshaw. È una ragazza che si aggrappa con forza al suo unico punto di riferimento: il suo orgoglio. E non intende lasciarlo andare, nemmeno a costo di affrontare i tre ragazzi pronti a metterle i bastoni tra le ruote...
Dimostra a tutti che sei mia. Finiscila di permettere a chiunque di pensare che non lo sei.
«Ho tutte le c***o di intenzioni di arrivare a quel punto» mi intima, gli occhi penetranti.
«Quale punto?»
«Il punto in cui so sempre dove sei, con chi sei e cosa ha detto chiunque ti sia accanto. E non perché io voglia farti arrabbiare a tutti i costi, ma perché ho la necessità di rimanere sano di mente.»
Maddoc, Captain e Royce non sono fratelli di sangue, malgrado condividano lo stesso cognome. La famiglia affonda in radici profonde che vanno oltre il sangue, cita la lama del coltello di Raven. E nel loro trio non hanno mai permesso a nessuno di entrare, ma in Raven vedono qualcosa e permetteranno a quella ragazza di far parte di loro, che lo vogliano oppure no sia loro sia lei. I primi giorni saranno un gioco di potere, loro faranno capire a lei chi comanda a volte bullizzandola, ma Raven non è una che si lascia provocare facilmente e saprà difendersi con le unghie e con i denti. I ragazzi si affezioneranno a Raven e più passa il tempo più vedono in lei una Brayshaw, quella ragazza è loro. Ecco questo potrebbe far credere che sia una sorta di harem, ma sin dalle prime pagine si intuisce a chi è destinata Raven e malgrado ci sia una cosa che non ho gradito al cento per cento che riguarda tutti e quattro, ho continuato la lettura perché il rapporto tra Raven e Maddoc superava il tutto e c'è anche da riconoscere che per quanto questi personaggi sono più maturi rispetto agli adulti presenti nella storia, sono pur sempre degli adolescenti che agiscono impulsivamente. Ho letto questo romanzo in un soffio e sono rimasta, come citato in precedenza, sospesa. Nella mia testa (malgrado il tono di voce sia sempre lo stesso) ho imprecato, urlando. Che cavolo, davvero?! Questo romanzo mi ha ricordato un po' la serie di Erin Watt, la ricordate? Se l'avete adorata, questa è un po' più speziata e la divorerete. E anche un po' Credence della Douglas sotto un altro aspetto...
Always, a quando il prossimo volume?
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