Ho giurato che non l’avrei fatto di nuovo. Mischiare sport, scuola e sesso. Eppure al momento l’unica cosa che si frappone tra me e la NHL è il nemico-amico di un metro e novanta con indosso jeans aderenti che mi spingono a pensare cose che non dovrei. Soprattutto come denudarlo.
Il problema non è che voglio Kolby. Ho bisogno di lui. Perché devo superare questo corso di recitazione – sì, ho detto recitazione – se voglio mantenere il mio posto nella squadra. Quando le sessioni di tutoraggio si trasformano in “appuntamenti/non appuntamenti” in cui parliamo di Shipley Cider da Vino e Veritas, mi rendo conto che tenere le mani a posto e lontano da Kolby sarà più difficile del previsto. Peggio ancora, penso che potrei innamorarmi di lui. Ma non sono pronto per questo. Per il momento voglio evitare che la nostra storia diventi qualcosa di più.
Ma Kolby odia i segreti. Specialmente quello che custodisce lui stesso…
#prodottofornitodaTriskellEdizioni
In ritardo mostruoso, arrivo con la recensione di Showstopper. La storia ci porta indietro nel tempo della memoria, esattamente quando la vita sembrava meno complicata ai tempi del liceo o dell'università. Ma vi assicuro che non mancano gli elementi tipici del genere, come per esempio la tensione tra i protagonisti, le battutine taglienti, e quell'emotività che cresce lentamente fino a diventare centrale diventandone la protagonista. La storia scorre bene, senza momenti pesanti, e riesce a intrattenere senza troppe pretese (non fate caso al tempo che ho impiegato io perché, ultimamente, non faccio testo).
Sono costantemente stupito dalla velocità con cui fa amicizia, dalla facilità con cui riesce a inserirsi ovunque vada, pur distinguendosi dalla folla. la sua capacità di farmi sentire il centro del suo universo, la persona più speciale del pianeta, e non perché so lanciare un disco in una rete.
Il rapporto tra i due, Adam e Kolbi, è stato costruito alla perfezione, soprattutto se siete tifosi degli enemies to lovers con una certa "attrazione repressa". Kolby, con la sua calma e il suo lato più emotivo, è un buon contrappeso per Adam che risulta razionale e reticente, eppure in alcune occasioni sa anche essere impulsivo.
Non mancheranno i soliti cliché, come il classico sportivo in crisi che cambia città e college portando con sé tanti scheletri nell'armadio (non che Kolby sarà da meno, eh!), e con quella folle paura di innamorarsi... di nuovo, ma che ben si collocano in questo determinato contesto, rendendo la lettura altamente godibile.
Mi è piaciuto il gioco di tensione tra desiderio e paura, lasciando quella quella sensazione dolceamara del volere qualcosa che non si è pronti ad affrontare, e i pov sono così ben costruiti che nessuno dei due sembra voler dominare realmente la scena... beh, Adam ha un po' di problemi con tutto quello che concerne la recitazione, ma sono dettaglia che Kolby saprà colmare, garantito!
Era il sole in confronto alla mia serietà, la follia che squilibrava il mio lato più razionale, la cannella per il mio caffellatte.
In super sintesi, Showstopper vuole essere di più di un semplice bel racconto capace di intrattenere qualche ora, collocandosi come percorso di crescita personale, scavando a fondo nella psiche dei protagonisti di quanto possa essere difficile scegliere di essere autentici con se stessi e, di riflesso, con gli altri.
Super consigliato a chi cerca una rom-com queer ambientata nel mondo del college e dello sport, con la giusta dose di tensione emotiva.
Nessun commento:
Posta un commento