Per trenta dollari, a New York, c’è un posto dove puoi collegarti a un computer, inserire il nome della persona che ami, e vedere cosa sarete diventati – sì, proprio voi due – tra dieci, venti, trent’anni. Basta prendere un appuntamento col dottor Chin e dare in pasto al computer dei dati “oggettivi” sulle vostre vite, e come per magia una sfera di cristallo a forma di computer ti mostra il film del tuo futuro.
Anche Evelyn, giovane bibliotecaria, l’ha fatto: e ha visto se stessa e il suo ragazzo Adrian litigare mentre cantavano buon compleanno a un chihuahua in t-shirt… non esattamente una promessa di felicità. Abbastanza per mollarlo per sempre.
Godfrey, invece, ha appena chiesto a Madge, la sua fidanzata, di sposarlo, e non capisce perché lei prima di dire sì gli chieda di fare una capatina preventiva dal dottor Chin per sbirciare nel loro futuro di coppia. Ma in amore è davvero possibile prevedere qualcosa? La storia di Evelyn e di Godfrey, che si incroceranno nell’anticamera del dottor Chin, e finiranno per andare – insieme – molto lontano, ci insegna che no, in amore non esistono sfere di cristallo. Perché il futuro, a volte, è meglio coniugarlo al tempo presente.