Lei ha il nome della pioggia. Di quella pioggia che tranquillizza il mio respiro nelle notti insonni. Come pioggia silenziosa batte sui vetri della mia anima colmando le crepe con la leggerezza dell’acqua, che tutto riempie, perfino i vuoti. Si è abbattuta su di me come un temporale in pieno agosto, mi ha spogliato di ogni sicurezza e ha scavato a fondo alla ricerca di un’anima stanca che preferiva starsene nel silenzio rassicurante di un petto senza battiti. Con la sua fragilità e il suo cuore andato in pezzi ha distrutto le mie barriere e ha lasciato che il mio dolore si fondesse con il suo. Mi ha conquistato con la sua malinconia, i suoi fallimenti, le sue ferite e le sue lacrime nascoste negli occhi. Perché i suoi sono occhi magnetici e distrutti, sono occhi che celano tormenti e storie. Occhi dai quali non posso fuggire. Eppure da quegli occhi proverò a nascondermi. Perché il mio cuore sta andando lentamente in pezzi. Perché ho al centro del petto una ferita che non potrà rimarginarsi. Perché la vita mi ha colpito, distrutto, deteriorato. Perché sto colando a picco verso il centro di un abisso. Un abisso nel quale non posso trascinarla. Eppure continuo a desiderarla, perché lei è la luce che illumina il buio pesto della mia anima. Lei è la pioggia che spegne gli incendi e leviga le ferite. Lei è il coraggio, la passione, la forza. L’unica persona alla quale non riesco a resistere. Perché Amaya Evans è entrata senza bussare e si è presa un posto: quello al centro del mio cuore.
#prodottofornitodaBenedettaCipriano
#copiaomaggio
La vita è come una piramide: si comincia dal basso e ogni scalino rappresenta un traguardo raggiunto che incoraggia a innalzarsi sempre più in alto fino a toccare il cielo, la nostra massima espressione.
Ogni mattone rappresenta lo sforzo compiuto per conquistare quel successo, ma quando uno di essi viene a mancare inevitabilmente l'equilibrio vacilla ed è impossibile tenere in piedi tutto quello che a fatica si è costruito. Questo è ciò che ha provato Amaya: un mattone fondamentale della sua piramide non c'è più e sente costantemente la sua mancanza; rimettere insieme le cose, partire da zero, costruire qualcosa di nuovo non è possibile.
Sei abbastanza, nonostante tutto.
Lavora in una caffetteria dell'aeroporto di Rio De Janeiro, sua città natale, dove incontra sconosciuti tutti i giorni servendo loro un caffè. Vive in una bolla che lei stessa ha creato per conoscere la persona che è diventata senza quel suo pezzo importante e capire come trovare il suo vero posto nel mondo. La scrittura è la sua finestra attraverso la quale permette al suo cuore di uscire, che siano messaggi motivazionali indirizzati a lei o una poesia in cui riversa il suo dolore, sembra quasi che riesca a respirare solo quando ha una penna in mano.
Lucas è un pilota americano che fa orari assurdi, vola fino allo sfinimento percorrendo tratte lunghe ed estenuanti. La monotonia, la routine che si è imposto lo tutelano dalla realtà che lo aspetta a Chicago, con la quale deve ancora fare i conti. Uno scudo protettivo composto da gesti meccanici e senza sentimento che impedisce al mondo di presentargli la sua nuova faccia.
Ė stato come specchiarsi nei suoi occhi, mi sono riconosciuto nel suo smarrimento.
Due anime in frantumi, al limite della sopravvivenza, non potevano non incontrarsi grazie a uno di quei messaggi motivazionali di Amaya scritto su un post-it volante. Un'urgenza di qualcuno espressa nel modo più ordinario possibile è stata la scossa che ha salvato la vita a un'altra.
Dopo anni trascorsi a cercare me stesso mi sono ritrovato nel suo sguardo.
Lucas e Amaya cercheranno di far funzionare la loro storia d'amore nonostante i loro pezzi mancanti, nella speranza che la loro unione sia la base di una nuova piramide in cima alla quale potranno vedere il mondo con occhi diversi e vedere il loro riflesso su di un nuovo cielo.
Oh Benedetta, questa è la tua storia, ma è anche la storia di tante altre persone che , come me, si sono riconosciute in molte delle cose che Amaya e Lucas hanno vissuto e raccontato nel loro romanzo.
Per aver condiviso il loro tormento, la frustrazione che non dà tregua e la speranza che tiene in piedi tutto il mondo, io ti ringrazio.
Nessun commento:
Posta un commento