Los Angeles, California. La culla dei sogni, il seno a cui gli artisti impavidi e temerari si attaccano per succhiare fama e successo, l’abbraccio persuasivo della seduzione. È qui che Engie Porter, ballerina eclettica e donna paralizzata dalla paura d’amare, incontra un temibile futuro, riflesso negli occhi celesti e appassionati di Derek Heart. Con un risveglio turbolento, Engie cerca di sottrarsi ai tranelli della vita, malgrado il destino, incarnatosi in Brenda “Brownie” Brandi, la diva, la super star, la regina dello showbiz, colei che aleggia sulla storia, ne muova sfacciatamente le fila. Una storia d’amicizia, d’amore, d’orgoglio; un duello di menti e di cuori, coinvolti nell’aspra battaglia per la reciproca conquista. Riuscirà l’amore a farsi di nuovo strada nel cuore di Engie Porter?
Sapete quando l’istinto spinge a scegliere un libro tra i tanti?
Ecco. A me è successo esattamente questo ma con qualche dubbio di sottofondo. E’ un romance contemporaneo, mi dicono. E là comincio a storcere la bocca.
Non che io abbia qualcosa contro i romance. Giammai. Anzi, quando capitano quelli ben scritti, rarissimi, riescono davvero a strapparmi per qualche ora o giorno alla realtà.
E questo è uno di quei casi. Non ho fatto bene a decidere di leggere il romanzo di Angelica Cremascoli. Ho fatto benissimo.
Già dalla prime righe, ci si accorge di NON avere a che fare con la solita scrittrice romance/chick lit con il sense of humor improbabile come un babbuino dal culo pallido, ma con una che sa il fatto suo.
Eccome se lo sa. Uno stile di scrittura che m’ha attraversato, travolto, colpito e, soprattutto, m’ha strappato spontanee, istintive risate come non mi succedeva da tanto tempo leggendo un libro.
Divertente, divertentissimo e, ATTENZIONE, intelligente, indisponente, brillante.
Impreziosito da citazioni colte, buttate qua e là come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Come non rimanere deliziate dal racconto delle sedute di Engie, la protagonista, con Herman, il suo analista, e come non ridere e perdersi gongolando nella redazione del Cazziario (sì, avete letto bene) che altro non è che il decalogo di Engie su tutto quello che non dovrebbe fare e invece fa?
E ne fa davvero di tutti i colori.
Engie è una ragazza tosta soprannominata Rott - Rottweiler dalla sua crew (sì, perché è una super ballerina) ma nasconde un passato doloroso alle spalle. Si è dunque costruita una corazza da mostrare al mondo, quella della cinica che non deve chiedere mai.
Quando, dopo una sbronza colossale, si risveglia a casa di Derek Heart, cantante famoso e SUPERMEGAFUSTO, decide di ignorare gli eventi che, seppur disastrosi, li hanno fatti incontrare.
E nonostante Brownie, la sua eccentrica ed egocentrica capa nonché migliore amica, ci metta lo zampino cercando di spingerla nelle braccia di Derek, Engie teme, e teme dannatamente, di lasciarsi andare.
Comincia così un rapporto telefonico tra Engie e Derek, mentre entrambi si trovano di volta in volta a viaggiare per lavoro in parti diverse del mondo. Ed è attraverso questi scambi di parole, a orari improbabili, che il lettore imparerà a conoscere le paure, i dubbi e l’approccio alla vita di questi due personaggi tanto vividi da apparire reali.
Un tira e molla, un rincorrersi, un dare e negare nel lento, eppure bellissimo, evolversi di una storia d’amore inusuale, che rimane nel cuore.
Posso dire che Angelica Cremascoli è una promessa, un’autrice che ha saputo dimostrare che si può scrivere romance in modo tagliente senza dimenticare la passione.
Un romanzo che, per me, merita la promozione a pieni voti con tanto di bacio accademico.
Brava, brava, brava!
Nata nel 1991, in provincia di Milano, ha scoperto sin da piccolissima quanto gli scaffali di una biblioteca avessero da regalare. Ci si nascondeva per nascere altre mille volte, e vivere altre mille vite, tra le pagine profumate di polvere che sfogliava, avida, rapita dall’idea che, un giorno, avrebbe potuto trovare il suo stesso nome scritto su una copertina.
In quella biblioteca, su quelle pagine, c’era una bimba che imparava a sognare.
Diplomata in lingue, attualmente frequenta l’ultimo anno della facoltà di Comunicazione Interculturale all’università Bicocca di Milano. Tra i suoi progetti rientra una specializzazione in Tecniche e Tecnologie della Comunicazione, in Italia o a Londra, dove il suo cuore ha trovato asilo. È, infatti, appassionata di storia inglese, in particolare di tutto ciò che riguarda l’epoca Tudor e la Golden Age Elisabettiana, grazie a scrittrici quali Alison Weir, Philippa Gregory e Carolly Erickson, che ricorda per le loro fantastiche biografie.
Finito il liceo, ha sentito anche la necessità di continuare con lo studio della filosofia, anche se da autodidatta, che le ha permesso di conoscere l’ineguagliabile genio di Nietzsche e gli irresistibili pensieri di Spinoza e Schopenhauer.
C’è chi la considera eccessivamente nerd, ma lei tende a definirsi soltanto piuttosto curiosa.
Alla domanda “cosa vuoi fare da grande?” ha sempre risposto “libri”. Scoprirli, leggerli, scriverli. Come se fosse la cosa più scontata del mondo. Come se, in realtà, non avesse alternativa. E, adesso che grande lo è diventata, ha esaurito le scuse per non provarci davvero.
In quella biblioteca, su quelle pagine, c’era una bimba che imparava a sognare.
Diplomata in lingue, attualmente frequenta l’ultimo anno della facoltà di Comunicazione Interculturale all’università Bicocca di Milano. Tra i suoi progetti rientra una specializzazione in Tecniche e Tecnologie della Comunicazione, in Italia o a Londra, dove il suo cuore ha trovato asilo. È, infatti, appassionata di storia inglese, in particolare di tutto ciò che riguarda l’epoca Tudor e la Golden Age Elisabettiana, grazie a scrittrici quali Alison Weir, Philippa Gregory e Carolly Erickson, che ricorda per le loro fantastiche biografie.
Finito il liceo, ha sentito anche la necessità di continuare con lo studio della filosofia, anche se da autodidatta, che le ha permesso di conoscere l’ineguagliabile genio di Nietzsche e gli irresistibili pensieri di Spinoza e Schopenhauer.
C’è chi la considera eccessivamente nerd, ma lei tende a definirsi soltanto piuttosto curiosa.
Alla domanda “cosa vuoi fare da grande?” ha sempre risposto “libri”. Scoprirli, leggerli, scriverli. Come se fosse la cosa più scontata del mondo. Come se, in realtà, non avesse alternativa. E, adesso che grande lo è diventata, ha esaurito le scuse per non provarci davvero.
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