Capitolo n. 2 - Rhys
Debole. Ecco cos’era. Aveva ceduto, di nuovo. Si era sentito
così triste, così solo senza Sean. Aveva allungato la mano e lei era lì, pronta
per lui. Smettere di bere era stata una passeggiata in confronto. L’alcolismo
era una dipendenza da dilettanti se paragonata a quella per la musica. E quella
sera il dolore ed il bisogno erano stati troppo forti e lui aveva ceduto.
Quando le sue dita avevano toccato le corde della chitarra qualcosa dentro di
lui si era sciolto e la morsa in cui era avvolto il suo cuore si era
leggermente allentata. Una volta che aveva iniziato a cantare era come se Sean
fosse lì, accanto a lui. Aveva chiuso gli occhi ed immaginato i suoi occhi
d’argento che lo seguivano, che sapevano apprezzare a pieno le note, la
melodia. Nel momento in cui si era aspettato il suono del suo violino
l’incantesimo si era spezzato e così aveva suonato “Whole”. Sean non avrebbe
mai potuto sentirla, il suo sguardo d’apprezzamento non l’avrebbe mai
raggiunto, ma lì, fra quelle note e quelle parole, era racchiuso tutto il suo
amore e la sua perdita. Per un attimo era riuscito a sfogare tutto quello che
aveva dentro, un attimo di lucidità in cui sapeva di essere rimasto solo, ma
cercava di accettarlo. Ma poi la canzone era finita, il dolore era tornato e le
lacrime avevano iniziato a scorrere sulle sue guance. Così aveva stretto al
petto la sua chitarra e aveva perso il controllo. Quando era finalmente tornato
in sé si era dato dell’idiota e del debole. Cosa diavolo sarebbe potuto
succedere se gli altri l’avessero visto in quello stato? Come minimo gli
avrebbero dato della checca e l’avrebbero gonfiato di botte. La prossima volta
sarebbe dovuto stare più attento, ma no una prossima volta non ci sarebbe
dovuta essere. Quando era morto Sean, Rhys aveva rinunciato alla musica, se non
poteva suonare con lui non l’avrebbe più fatto. Ma non era stato assolutamente
così facile. Prima si era attaccato alla bottiglia fino quasi a spappolarsi il
fegato poi, pian piano, era subentrata la rassegnazione. C’erano sere però,
come quella, che la tentazione era solamente troppo forte. Ne avrebbe pagato le
conseguenze per giorni, se non settimane. Con quel pensiero in testa prese il
rasoio e si tagliò la coscia.
Penso che i musicisti siano tra gli uomini più eccentrici e sensibili al mondo. Mi piace il personaggio tormentato di Rhys. Poi finisce il capitolo con quella frase e mi metti ansia XD Non si fa così, cattiva micaela! :P Comunque ci sentiamo al prossimo appuntamento della rubrica. Bye bye! ;)
RispondiEliminaMi fa davvero piacere che tu stia seguendo il mio racconto :-) cmq non ti preoccupare per Rhys, è uno tosto ;-)
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